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Diritto edificatorio e IMU: quando si paga?

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 2097/2024, chiarisce un importante aspetto fiscale legato al diritto edificatorio compensativo. Nel caso esaminato, un contribuente si era opposto a un avviso di accertamento IMU relativo a un’area destinata a essere ceduta gratuitamente al Comune in cambio di diritti edificatori da esercitare su altre aree non ancora individuate. La Suprema Corte ha stabilito che, in tali circostanze, l’IMU non è dovuta. Il diritto edificatorio, infatti, non è una qualità intrinseca del terreno originario ma un diritto mobile e autonomo, la cui tassabilità sorge solo quando la procedura di compensazione si conclude con l’individuazione dell’area di ‘atterraggio’ dove il diritto può essere concretamente esercitato.

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Pubblicato il 26 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Diritto Edificatorio e IMU: quando si paga? La Cassazione fa chiarezza

La tassazione degli immobili, in particolare l’IMU, presenta spesso scenari complessi, specialmente quando si interseca con gli strumenti di pianificazione urbanistica. Una delle questioni più dibattute riguarda la tassabilità delle aree coinvolte in meccanismi di compensazione, dove a fronte della cessione di un terreno, viene riconosciuto un diritto edificatorio da utilizzare altrove. Con l’ordinanza n. 2097 del 19 gennaio 2024, la Corte di Cassazione è tornata sul tema, fornendo un principio guida fondamentale per contribuenti e amministrazioni comunali.

I Fatti del Caso: La Controversia sull’IMU

Un contribuente si era visto notificare un avviso di accertamento per omesso pagamento dell’IMU relativa all’anno 2013, con riferimento a un terreno di sua proprietà. Secondo il piano urbanistico comunale, tale area era destinata a essere acquisita gratuitamente dal Comune. In cambio, al proprietario sarebbe stato riconosciuto un diritto edificatorio da spendere su altre aree, di proprietà di terzi, che però non erano ancora state né assegnate né individuate.

Il contribuente aveva impugnato l’atto impositivo, sostenendo che, in assenza di un’effettiva e attuale potenzialità edificatoria del proprio terreno, non sussistesse il presupposto per l’applicazione dell’imposta. La vicenda processuale, dopo alterne decisioni nei primi due gradi di giudizio, è giunta all’attenzione della Suprema Corte.

Il Principio del Diritto Edificatorio Compensativo

Il cuore della questione risiede nella natura del diritto edificatorio di tipo compensativo. La Cassazione, consolidando un orientamento ormai pacifico, ha ribadito che questo tipo di diritto non è una qualità reale del terreno originario (definito ‘area di decollo’). Al contrario, è un diritto autonomo, una sorta di ‘credito volumetrico’ che non inerisce al terreno ceduto ma è destinato a ‘atterrare’ su un’altra area, la cosiddetta ‘area di atterraggio’.

L’iter di questo meccanismo si articola in tre fasi:
1. Fase di decollo: Assegnazione del diritto edificatorio al proprietario che cede il suo terreno o subisce un vincolo.
2. Fase di volo: Un periodo intermedio in cui il diritto esiste ma l’area di atterraggio non è ancora stata individuata. In questa fase, il diritto può circolare autonomamente.
3. Fase di atterraggio: Individuazione e assegnazione del terreno su cui il diritto può essere concretamente esercitato.

La Questione Procedurale: L’avviso di accertamento sostitutivo

Oltre alla questione di merito, il caso presentava un interessante profilo procedurale. Nel corso del giudizio, il Comune aveva emesso un secondo avviso di accertamento, in rettifica del primo, che modificava e aumentava la pretesa fiscale. La Corte ha colto l’occasione per ribadire un altro importante principio: l’emissione di un nuovo avviso di accertamento, che integra e modifica il precedente, lo sostituisce integralmente. Questo comporta la cosiddetta ‘cessazione della materia del contendere’ per il primo atto, poiché viene a mancare l’interesse a una decisione su un atto ormai privo di effetti.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

Sulla base delle premesse delineate, la Suprema Corte ha accolto il ricorso del contribuente. I giudici hanno chiarito che l’assoggettabilità a IMU di un’area si determina solo quando la procedura di compensazione urbanistica è perfezionata. Questo significa che devono essere state individuate con precisione sia le volumetrie concordate, sia le aree di ‘atterraggio’ tramite i relativi identificativi catastali.

Finché tale procedura non è conclusa, il proprietario dell’area ‘di decollo’ non possiede un terreno con valore edificabile, ma vanta solo un’aspettativa edificatoria, destinata a concretizzarsi in futuro su un altro fondo. Il diritto edificatorio compensativo, non avendo natura reale e non essendo legato al terreno originario, non può costituire il presupposto per l’applicazione dell’IMU su quest’ultimo. Pertanto, la pretesa del Comune è stata ritenuta illegittima, in quanto basata su una potenzialità edificatoria inesistente per il terreno in questione.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche per i Contribuenti

La decisione della Cassazione ha importanti implicazioni pratiche. Stabilisce un chiaro spartiacque temporale per la tassazione IMU in contesti di compensazione urbanistica. I proprietari di terreni inseriti in tali programmi non sono tenuti a versare l’imposta calcolata sul valore edificabile fino a quando la procedura non sia completata con l’effettiva assegnazione di un’area di ‘atterraggio’ su cui esercitare i diritti volumetrici. Questa pronuncia offre una tutela significativa ai contribuenti, evitando tassazioni basate su mere aspettative e non su un valore patrimoniale concreto e attuale legato all’immobile posseduto.

Un terreno destinato alla cessione gratuita al Comune in cambio di un diritto edificatorio altrove è soggetto a IMU?
No. Secondo la Corte di Cassazione, l’IMU non è dovuta sul terreno originario (‘area di decollo’) perché il diritto edificatorio compensativo non è una qualità intrinseca di tale terreno, ma un diritto autonomo. La tassabilità sorge solo quando il diritto viene concretamente collegato a un’altra area specifica (‘area di atterraggio’).

Cosa succede a un processo tributario se il Comune emette un nuovo avviso di accertamento che sostituisce il primo?
L’emissione di un nuovo avviso di accertamento che modifica in aumento la pretesa tributaria sostituisce integralmente il precedente. Di conseguenza, il giudizio relativo al primo avviso si estingue per cessazione della materia del contendere, poiché l’atto impugnato perde ogni efficacia.

Quando un diritto edificatorio compensativo diventa fiscalmente rilevante ai fini IMU?
Il diritto edificatorio diventa fiscalmente rilevante e quindi tassabile ai fini IMU solo al momento del perfezionamento della procedura di compensazione, ovvero quando viene individuata con precisione, anche tramite identificativi catastali, l’area di ‘atterraggio’ sulla quale tale diritto può essere effettivamente esercitato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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