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Diniego rimborso IVA: la Cassazione chiarisce i termini

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 6093/2024, ha affrontato un caso di diniego rimborso IVA per tardività della richiesta. Ha stabilito che il termine biennale di decadenza decorre dalla data del pagamento che genera il credito e non da scadenze dichiarative successive. Inoltre, ha confermato che le controversie relative a istanze di rimborso non rientrano nell’ambito della definizione agevolata, poiché questa è concepita per estinguere debiti del contribuente verso il Fisco, non viceversa.

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Pubblicato il 5 novembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Diniego Rimborso IVA: Quando Scatta la Decadenza? La Sentenza della Cassazione

Il tema del diniego rimborso IVA è una questione cruciale per molte imprese. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha fornito chiarimenti fondamentali sia sui termini di decadenza per la richiesta di rimborso sia sull’applicabilità della definizione agevolata a queste controversie. La decisione sottolinea l’importanza di agire tempestivamente per non perdere il diritto a recuperare crediti fiscali.

I Fatti del Caso: Una Richiesta di Rimborso e Due Dinieghi

Una società a responsabilità limitata aveva maturato un credito IVA per l’anno d’imposta 2010, ma aveva omesso di presentare la relativa dichiarazione. Anni dopo, nel 2014, presentava un’istanza di rimborso per recuperare tale credito. L’Amministrazione finanziaria respingeva la richiesta, ritenendola tardiva sulla base del termine di decadenza biennale.

La controversia approdava prima alle commissioni tributarie, con esiti alterni, per poi giungere in Cassazione. Nel frattempo, la società tentava di chiudere la lite aderendo alla definizione agevolata prevista da una legge del 2022, ma l’Amministrazione finanziaria negava anche questa possibilità, sostenendo che le liti per rimborsi non fossero ammesse a tale beneficio.

La Decisione sulla Definizione Agevolata delle Liti

La Corte di Cassazione ha innanzitutto esaminato il ricorso della società contro il diniego di accesso alla definizione agevolata. I giudici hanno respinto il ricorso, confermando la posizione del Fisco. La logica della definizione agevolata, infatti, è quella di permettere al contribuente di estinguere un proprio debito verso l’Erario pagando una somma ridotta.

Nel caso di una richiesta di rimborso, la situazione è ribaltata: è il contribuente a vantare un credito. Ammettere tali liti alla definizione agevolata porterebbe alla conseguenza assurda che l’Amministrazione finanziaria, pur dovendo rimborsare il 100% del credito, incasserebbe dal contribuente una piccola percentuale. Per questa ragione, le controversie aventi ad oggetto istanze di rimborso sono strutturalmente escluse da questo tipo di condono.

Diniego Rimborso IVA e Termini di Decadenza: Le Motivazioni della Corte

Il punto centrale della controversia riguardava il termine per la richiesta di rimborso. La Corte ha accolto il ricorso dell’Amministrazione finanziaria, stabilendo che la Commissione Tributaria Regionale aveva errato nel suo calcolo.

Secondo la giurisprudenza consolidata, il termine di decadenza biennale per la presentazione dell’istanza di rimborso, previsto dall’art. 21, comma 2, del D.Lgs. 546/1992, decorre non dalla data di presentazione di una dichiarazione successiva, ma «dal giorno in cui si è verificato il presupposto del rimborso, ossia dal giorno in cui è stato effettuato il pagamento che dà diritto alla restituzione del versato».

Nel caso specifico, il credito IVA risaliva all’anno d’imposta 2010. Pertanto, la richiesta di rimborso presentata nel maggio 2014 era palesemente tardiva, poiché il termine biennale era già ampiamente scaduto. La Corte ha quindi cassato la sentenza impugnata e, decidendo nel merito, ha rigettato l’originaria richiesta di rimborso della società.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche per i Contribuenti

Questa ordinanza ribadisce due principi fondamentali per i contribuenti:

1. Tempestività nelle Richieste di Rimborso: È essenziale monitorare costantemente la propria posizione fiscale e presentare le istanze di rimborso entro il termine di decadenza di due anni dal momento in cui sorge il diritto. Attendere o fare affidamento su scadenze diverse, come quelle dichiarative, può comportare la perdita definitiva del credito.

2. Esclusione dei Rimborsi dalle Definizioni Agevolate: Le procedure di definizione agevolata delle liti pendenti sono strumenti pensati per sanare posizioni debitorie. I contribuenti che vantano un credito nei confronti del Fisco non possono utilizzare questi strumenti per consolidare la propria pretesa, ma devono proseguire il contenzioso nelle sedi ordinarie.

Una controversia per un rimborso fiscale può essere inclusa nella definizione agevolata delle liti?
No. La Corte di Cassazione ha chiarito che la definizione agevolata è applicabile solo alle controversie in cui è il contribuente a dover pagare somme al Fisco, non a quelle in cui vanta un credito da rimborsare. La logica dello strumento è estinguere un debito, non consolidare un credito.

Qual è il termine per presentare un’istanza di rimborso IVA e da quando inizia a decorrere?
Il termine è di due anni. Secondo la Corte, questo termine di decadenza decorre dal giorno in cui si è verificato il presupposto per il rimborso, cioè dal momento in cui è stato effettuato il versamento che ha generato il credito d’imposta.

Cosa accade se la richiesta di rimborso viene presentata oltre il termine di due anni?
Se la richiesta è presentata oltre il termine biennale di decadenza, il diritto al rimborso si estingue. L’Amministrazione finanziaria emetterà un provvedimento di diniego e il contribuente non potrà più recuperare il proprio credito, anche se legittimamente maturato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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