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Difesa Agenzia Entrate Riscossione: sì all’avvocato

La Corte di Cassazione ha stabilito che la difesa dell’Agenzia Entrate Riscossione può essere affidata a un avvocato del libero foro nei giudizi tributari. Una sentenza di merito che aveva dichiarato inammissibile l’appello dell’Ente per questo motivo è stata annullata. La Suprema Corte ha chiarito che la scelta tra Avvocatura dello Stato e avvocato privato è regolata da specifiche norme e convenzioni, e non necessita di una prova sulla indisponibilità della prima. La causa è stata rinviata alla corte territoriale per l’esame del merito.

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Pubblicato il 12 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Difesa Agenzia Entrate Riscossione: legittimo l’avvocato del libero foro

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha chiarito un punto fondamentale riguardo la Difesa Agenzia Entrate Riscossione nei contenziosi tributari. L’Ente può legittimamente scegliere di farsi rappresentare in giudizio da un avvocato del libero foro, senza che tale scelta possa essere motivo di inammissibilità dell’atto. Questa decisione ribalta un precedente orientamento restrittivo e offre importanti delucidazioni sulle modalità di patrocinio dell’Agente della riscossione.

I Fatti di Causa

La vicenda trae origine da un contenzioso tributario in cui un contribuente aveva impugnato con successo un preavviso di iscrizione ipotecaria. L’Agenzia delle Entrate-Riscossione aveva proposto appello contro la decisione di primo grado, affidando la propria difesa a un avvocato del libero foro.

La Commissione Tributaria Regionale, tuttavia, aveva dichiarato l’appello inammissibile. Secondo i giudici di secondo grado, l’Agenzia avrebbe potuto avvalersi di avvocati privati solo in casi residuali di impossibilità di patrocinio da parte dell’Avvocatura dello Stato, secondo modalità operative specifiche. In assenza di tali presupposti, il mandato conferito all’avvocato esterno era stato considerato invalido, con conseguente inammissibilità dell’intero gravame.

La questione giuridica e la Difesa Agenzia Entrate Riscossione

L’Agenzia ha quindi proposto ricorso per cassazione, sollevando due motivi principali. Il primo, e più rilevante, denunciava la violazione di diverse norme di legge, sostenendo che il giudice d’appello avesse erroneamente escluso la legittimità del ricorso alla difesa privata. Il ricorrente ha evidenziato come la normativa più recente, inclusa una norma di interpretazione autentica (art. 4-novies del D.L. 34/2019), avesse di fatto ampliato e chiarito le facoltà dell’Ente in materia di patrocinio legale, specialmente nei casi di indisponibilità dell’Avvocatura dello Stato o in quelli esclusi su base convenzionale, come il contenzioso davanti alle commissioni tributarie.

La questione sottoposta alla Suprema Corte era, quindi, se la scelta di un avvocato privato da parte dell’Agenzia dovesse essere soggetta a rigidi vincoli e alla preventiva dimostrazione dell’impossibilità di ricorrere all’Avvocatura dello Stato.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha accolto il primo motivo di ricorso, ritenendolo fondato e assorbente rispetto al secondo (relativo alla mancata concessione di un termine per regolarizzare la procura). Gli Ermellini hanno richiamato i principi già espressi dalle Sezioni Unite, ricostruendo il quadro normativo che regola la rappresentanza in giudizio dell’Agenzia.

Il Collegio ha chiarito che l’Agenzia delle Entrate-Riscossione si avvale:

1. Dell’Avvocatura dello Stato: nei casi previsti come riservati dalla convenzione tra i due enti, o quando si tratti di questioni di massima o con notevoli riflessi economici.
2. Di avvocati del libero foro: in tutti gli altri casi, inclusi quelli in cui l’Avvocatura non sia disponibile.

Il punto cruciale della decisione è che la scelta tra l’una o l’altra forma di patrocinio discende direttamente dalla riconduzione del caso concreto alle ipotesi previste dalla legge e dalla convenzione. Tale scelta, una volta operata, presuppone implicitamente la sussistenza dei requisiti di legge, senza che l’Agenzia debba fornire alcuna allegazione o prova specifica al riguardo, nemmeno nel giudizio di legittimità.

In particolare, per i giudizi davanti alle commissioni tributarie (ora Corti di giustizia tributaria), la base convenzionale esclude espressamente il patrocinio dell’Avvocatura dello Stato. Di conseguenza, il ricorso a un avvocato del libero foro non solo è legittimo, ma non necessita nemmeno dell’apposita delibera motivata richiesta in via generale dall’art. 43 del R.D. 1611/1933.

Conclusioni

La Suprema Corte ha cassato la sentenza impugnata e ha rinviato la causa alla Corte di giustizia tributaria di secondo grado della Calabria, in diversa composizione, per il riesame della controversia nel merito. La decisione ha un’importante implicazione pratica: consolida la facoltà dell’Agenzia delle Entrate-Riscossione di gestire la propria difesa con flessibilità, scegliendo il patrocinio di avvocati del libero foro nel vasto campo del contenzioso tributario senza dover superare ostacoli procedurali o fornire prove sulla necessità di tale scelta. Viene così garantita una maggiore efficienza e fluidità all’azione processuale dell’Ente, in linea con le più recenti evoluzioni normative.

L’Agenzia delle Entrate-Riscossione può farsi rappresentare da un avvocato privato nei processi tributari?
Sì. La Corte di Cassazione ha confermato che l’Agenzia può legittimamente avvalersi di avvocati del libero foro per la propria difesa nei giudizi davanti alle commissioni tributarie (ora Corti di giustizia tributaria).

È necessario che l’Agenzia dimostri l’impossibilità di farsi difendere dall’Avvocatura dello Stato prima di rivolgersi a un avvocato privato?
No. La scelta di avvalersi di un avvocato privato, nei casi previsti dalla legge e dalle convenzioni, presuppone implicitamente la sussistenza dei requisiti legali, senza bisogno di allegazioni o prove specifiche al riguardo.

Perché il ricorso dell’Agenzia difeso da un avvocato privato è stato ritenuto valido dalla Cassazione?
Perché, secondo la Corte, la base convenzionale tra l’Agenzia e l’Avvocatura dello Stato esclude il patrocinio di quest’ultima nei giudizi tributari. Di conseguenza, il ricorso alla difesa di un avvocato del libero foro è la modalità prevista e non necessita di alcuna delibera motivata speciale.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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