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Difesa Agenzia Entrate: Legittimo l’avvocato privato

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 15365/2024, ha stabilito che la difesa dell’Agenzia delle Entrate – Riscossione può essere legittimamente affidata a un avvocato del libero foro nel contenzioso tributario. La Corte ha cassato la sentenza di secondo grado che aveva dichiarato inammissibile l’appello dell’Agenzia perché proposto da un avvocato privato anziché dall’Avvocatura dello Stato. La decisione si basa sulla normativa che, a seguito della soppressione di Equitalia, ha introdotto un sistema di patrocinio flessibile, consentendo all’Ente di avvalersi di professionisti esterni senza necessità di specifica giustificazione.

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Pubblicato il 22 novembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Difesa Agenzia Entrate Riscossione: La Cassazione Conferma la Validità dell’Avvocato Privato

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha affrontato un tema cruciale per il contenzioso tributario, chiarendo le modalità di difesa dell’Agenzia Entrate Riscossione. La Suprema Corte ha stabilito che l’Ente può legittimamente avvalersi di avvocati del libero foro per la propria rappresentanza in giudizio, senza che ciò comporti l’inammissibilità dell’atto. Questa decisione consolida un orientamento giurisprudenziale formatosi a seguito delle riforme che hanno portato alla soppressione di Equitalia.

I Fatti di Causa

La vicenda trae origine dall’impugnazione, da parte di un contribuente, di otto cartelle di pagamento notificate dall’Agente della Riscossione. Il contribuente lamentava la mancata notifica degli atti presupposti. La Commissione Tributaria Provinciale accoglieva il ricorso, ritenendo non provata l’avvenuta notifica delle cartelle.

L’Agenzia delle Entrate – Riscossione proponeva appello avverso tale decisione. Tuttavia, la Commissione Tributaria Regionale dichiarava l’appello inammissibile, sollevando una questione puramente procedurale: l’appello era stato presentato tramite un avvocato del libero foro e non, come ritenuto necessario dal collegio, attraverso il patrocinio dell’Avvocatura generale dello Stato.

La Questione della Difesa dell’Agenzia Entrate Riscossione

Contro la decisione di secondo grado, l’Agenzia ha proposto ricorso per Cassazione, basandolo su un unico motivo: la violazione e falsa applicazione delle norme che regolano la rappresentanza in giudizio dell’Ente. Secondo la tesi dell’Agenzia, la sentenza della Commissione Regionale era errata poiché la normativa vigente, in particolare dopo le riforme del 2016 e del 2019, le consente espressamente di ricorrere al patrocinio di avvocati privati.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La Corte di Cassazione ha accolto il ricorso, ritenendo il motivo fondato. I giudici hanno ricostruito l’evoluzione normativa che ha modificato il sistema di patrocinio legale dell’Agente della riscossione. Con la soppressione di Equitalia e l’istituzione dell’Agenzia delle Entrate – Riscossione (ADER), il legislatore ha superato il precedente modello che prevedeva l’esclusiva devoluzione del patrocinio all’Avvocatura dello Stato.

Il nuovo sistema, delineato dal D.L. n. 193/2016 e successive modifiche, ha introdotto un meccanismo più flessibile. La Corte ha richiamato il principio di diritto enunciato dalle Sezioni Unite con la sentenza n. 30008/2019, secondo cui l’ADER può avvalersi:

1. Dell’Avvocatura dello Stato, nei casi riservati da apposita convenzione, per questioni di massima o di rilevante impatto economico.
2. Di avvocati del libero foro, in tutti gli altri casi, senza necessità di alcuna formalità o delibera specifica. La scelta tra le due opzioni è presunta legittima e non richiede allegazione o prova, neppure nel giudizio di legittimità.

La Corte ha inoltre sottolineato come questa interpretazione sia stata confermata da norme di interpretazione autentica (art. 4-nonies del D.L. n. 34/2019) e dal Protocollo d’intesa stipulato tra Avvocatura dello Stato e ADER nel 2017. Tale protocollo prevede espressamente che, per le liti innanzi alle Commissioni Tributarie, l’Ente possa stare in giudizio avvalendosi di propri dipendenti o di avvocati del libero foro iscritti in un apposito elenco. Pertanto, la decisione della Commissione Tributaria Regionale di dichiarare inammissibile l’appello per un presunto difetto di rappresentanza era palesemente errata.

Le Conclusioni

La Corte di Cassazione ha cassato la sentenza impugnata e ha rinviato la causa alla Corte di giustizia tributaria di secondo grado della Lombardia, in diversa composizione, per una nuova valutazione del merito della controversia. Questa ordinanza ribadisce un principio fondamentale: la difesa dell’Agenzia Entrate Riscossione nel contenzioso tributario è legittimamente esercitabile anche tramite avvocati del libero foro. La scelta dell’Ente di ricorrere a un professionista esterno è presunta valida e non può costituire motivo di inammissibilità dell’atto processuale. Ciò garantisce all’Agenzia maggiore flessibilità ed efficacia nella gestione del vasto contenzioso di sua competenza.

L’Agenzia delle Entrate – Riscossione può essere rappresentata da un avvocato privato nel processo tributario?
Sì, la Corte di Cassazione ha confermato che, in base alla normativa vigente, l’Agenzia può legittimamente avvalersi del patrocinio di avvocati del libero foro per rappresentarla nelle controversie davanti alle commissioni tributarie.

Un appello presentato da un avvocato privato per conto dell’Agenzia è inammissibile?
No. La sentenza di secondo grado che aveva dichiarato inammissibile l’appello per questo motivo è stata annullata. L’utilizzo di un avvocato del libero foro non costituisce un vizio di rappresentanza che rende l’atto inammissibile.

L’Agenzia deve giustificare la scelta di un avvocato privato invece dell’Avvocatura dello Stato?
No, la Suprema Corte ha chiarito che la costituzione in giudizio dell’Agenzia tramite un avvocato privato postula implicitamente e necessariamente la sussistenza dei presupposti di legge, senza bisogno di allegare documenti o fornire prove specifiche al riguardo.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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