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Difesa Agente Riscossione con avvocati privati

Un contribuente ha impugnato una comunicazione preventiva di iscrizione ipotecaria. La Corte d’Appello aveva dichiarato inammissibile la costituzione dell’Agente della Riscossione perché rappresentato da un avvocato privato. La Corte di Cassazione ha annullato tale decisione, stabilendo che la difesa Agente Riscossione può avvalersi legittimamente di avvocati del libero foro, senza che il giudice possa sindacare tale scelta. La Corte ha inoltre corretto altri due errori dei giudici di merito, relativi alla tardiva costituzione in giudizio e all’errata interpretazione della comunicazione preventiva.

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Pubblicato il 15 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Difesa Agente Riscossione: La Cassazione Apre agli Avvocati Privati

La Corte di Cassazione, con una recente sentenza, ha stabilito un principio fondamentale in materia di contenzioso tributario, affermando la piena legittimità della difesa Agente Riscossione anche quando affidata ad avvocati del libero foro. Questa decisione chiarisce che l’Ente non è obbligato a ricorrere esclusivamente all’Avvocatura dello Stato, ampliando le sue opzioni difensive e annullando una sentenza di secondo grado che aveva ritenuto inammissibile tale pratica.

I fatti di causa: dalla comunicazione di ipoteca al ricorso in Cassazione

La vicenda ha origine dalla notifica, da parte dell’Agente della Riscossione, di una ‘comunicazione preventiva di iscrizione ipotecaria’. Con questo atto, si informava un contribuente che, in caso di mancato pagamento di alcune cartelle e avvisi di accertamento entro 30 giorni, sarebbe stata iscritta un’ipoteca sui suoi beni immobili.

Il contribuente ha impugnato tale comunicazione. La Commissione Tributaria Regionale, in grado d’appello, gli ha dato ragione, ma sulla base di due motivazioni procedurali: primo, ha ritenuto invalida la costituzione in giudizio dell’Agente della Riscossione perché rappresentato da un avvocato privato e non dall’Avvocatura dello Stato; secondo, ha giudicato comunque tardiva tale costituzione. Inoltre, i giudici d’appello sembravano aver frainteso la natura dell’atto, considerandolo una comunicazione di ipoteca già avvenuta.

Contro questa decisione, l’Agente della Riscossione ha proposto ricorso in Cassazione, affidandosi a diversi motivi.

La questione della difesa Agente Riscossione: Avvocatura di Stato o libero foro?

Il cuore della controversia risiedeva nel primo motivo di ricorso: l’Agente della Riscossione può farsi difendere da un avvocato del libero foro? La Corte d’Appello aveva risposto negativamente, ritenendo che le norme non lo consentissero.

La Cassazione ha ribaltato completamente questa interpretazione. Richiamando un precedente delle Sezioni Unite (sent. n. 30008/2019), ha affermato che l’Agente della Riscossione ha tre opzioni per la propria difesa in giudizio:
1. Avvalersi dell’Avvocatura dello Stato nei casi previsti da apposita convenzione.
2. Utilizzare avvocati del libero foro in tutti gli altri casi o quando l’Avvocatura non sia disponibile.
3. Affidarsi a propri dipendenti delegati davanti al tribunale e al giudice di pace.

La Suprema Corte ha sottolineato che la scelta tra queste opzioni è discrezionale e non può essere sindacata dal giudice, né di merito né di legittimità.

Gli altri motivi di ricorso: costituzione tardiva e travisamento dei fatti

La Cassazione ha accolto anche altri due motivi di ricorso, ritenendoli altrettanto fondati.

In primo luogo, ha chiarito che, nel processo tributario, la costituzione tardiva della parte resistente non comporta l’inammissibilità della difesa. L’unica conseguenza è la decadenza dalla facoltà di proporre eccezioni non rilevabili d’ufficio. La parte può comunque difendersi nel merito, contestare i fatti e produrre documenti.

In secondo luogo, ha rilevato un travisamento delle risultanze processuali da parte dei giudici d’appello. Questi avevano confuso la ‘comunicazione preventiva di iscrizione ipotecaria’ con una comunicazione di iscrizione già avvenuta. Si tratta di un errore decisivo, poiché la comunicazione preventiva serve proprio a instaurare un contraddittorio prima di procedere, garantendo al contribuente il diritto di difendersi. Scambiare i due atti ha portato la Corte d’Appello a ritenere, erroneamente, violato tale diritto.

Le motivazioni della Corte di Cassazione

Le motivazioni della Suprema Corte si basano su un’interpretazione sistematica delle norme che regolano il patrocinio dell’Agente della Riscossione e le regole del processo tributario. La Corte ha stabilito che la facoltà di avvalersi di avvocati privati è una possibilità di carattere generale, non un’eccezione, e che la scelta tra il patrocinio erariale e quello privato è implicita nell’atto di costituzione e non necessita di alcuna prova o allegazione specifica. Sul piano processuale, la decisione ribadisce il principio consolidato secondo cui le decadenze per tardività nel processo tributario sono circoscritte e non possono portare all’esclusione totale del diritto di difesa del resistente. Infine, l’accoglimento del motivo sul travisamento dei fatti ha evidenziato come un’errata lettura degli atti di causa possa condurre a una decisione ingiusta, basata su un presupposto fattuale inesistente.

Le conclusioni

In conclusione, la Corte di Cassazione ha cassato la sentenza d’appello e ha rinviato la causa alla Commissione Tributaria Regionale per un nuovo esame. La decisione ha importanti implicazioni pratiche: consolida la flessibilità organizzativa dell’Agente della Riscossione nella gestione del contenzioso e riafferma che le sanzioni processuali, come quelle per la tardiva costituzione, devono essere interpretate in modo da non compromettere il diritto fondamentale alla difesa. Infine, sottolinea l’importanza per i giudici di analizzare con precisione gli atti di causa per evitare errori di fatto che possono viziare l’intero giudizio.

L’Agente della Riscossione può essere difeso in giudizio da un avvocato privato?
Sì. La Corte di Cassazione ha confermato che l’Agente della Riscossione può scegliere liberamente se avvalersi dell’Avvocatura dello Stato, di propri dipendenti (in casi specifici) o di avvocati del libero foro, senza che il giudice possa contestare tale scelta.

Cosa succede se l’Agente della Riscossione si costituisce in ritardo nel processo tributario?
La costituzione tardiva non rende inammissibile la difesa. Comporta solo la perdita della possibilità di sollevare eccezioni processuali e di merito non rilevabili d’ufficio, ma non impedisce di contestare le pretese avversarie e produrre documenti.

Qual è la differenza tra ‘comunicazione preventiva di iscrizione ipotecaria’ e l’iscrizione stessa?
La comunicazione preventiva è un atto che precede l’iscrizione vera e propria. Serve ad avvisare il contribuente dell’intenzione dell’Agente di procedere, dandogli un termine di 30 giorni per pagare o presentare osservazioni, garantendo così il suo diritto al contraddittorio prima che il provvedimento venga adottato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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