LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Dichiarazione di intento: la diligenza del cedente

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 33489/2024, ha stabilito che il venditore che accetta una dichiarazione di intento per una vendita in esenzione IVA deve usare la massima diligenza per verificare la reale qualifica di esportatore abituale del cliente. Se la dichiarazione si rivela falsa e il cliente è una società ‘cartiera’, il venditore non può invocare la buona fede se non ha adottato tutte le misure ragionevoli per prevenire la frode, essendo quindi tenuto al versamento dell’imposta. Il caso è stato rinviato alla corte di merito per una nuova valutazione.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 11 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Dichiarazione di Intento e Frodi IVA: La Cassazione Sancisce la Massima Diligenza per il Venditore

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione, la n. 33489 del 20 dicembre 2024, getta nuova luce sulle responsabilità del cedente in caso di vendite effettuate in esenzione IVA sulla base di una dichiarazione di intento rivelatasi falsa. La Suprema Corte ha chiarito che non è sufficiente ricevere formalmente il documento, ma è necessario un comportamento attivo e prudente per verificare la reale sostanza economica del cliente ed evitare di essere coinvolti, anche inconsapevolmente, in una frode fiscale.

I Fatti di Causa: La Cessione in Esenzione IVA

Il caso trae origine da un avviso di accertamento notificato a una società per l’indebita emissione di fatture in esenzione IVA. La società aveva effettuato cessioni di beni a un cliente che si era qualificato come esportatore abituale, presentando la relativa dichiarazione di intento. Successivamente, l’Agenzia delle Entrate aveva contestato l’operazione, ritenendo che il cessionario fosse in realtà un soggetto fittizio, una ‘cartiera’ priva di una reale organizzazione aziendale, e che quindi le operazioni andassero riqualificate come cessioni interne, soggette a IVA.

Il Percorso Giudiziario e la questione della diligenza

Nei primi gradi di giudizio, le decisioni erano state altalenanti. La Commissione Tributaria Provinciale aveva respinto il ricorso della società, mentre la Commissione Tributaria Regionale lo aveva parzialmente accolto, ritenendo che il fornitore non fosse a conoscenza della natura fraudolenta del proprio cliente. La CTR aveva, in sostanza, operato una distinzione sul grado di diligenza richiesto, considerandolo meno stringente per il cedente rispetto a quello preteso dal cessionario in casi di acquisto di fatture per operazioni inesistenti. L’Agenzia delle Entrate ha quindi proposto ricorso per cassazione, sostenendo che la CTR avesse erroneamente applicato le norme sulla buona fede e sulla diligenza.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha accolto i motivi di ricorso dell’Ufficio, cassando la sentenza e rinviando la causa per un nuovo esame. Il cuore della decisione risiede nell’affermazione di un principio fondamentale: non esiste una gerarchia nella diligenza richiesta agli operatori economici per prevenire le frodi IVA.

Il Principio della Massima Diligenza del Cedente

Secondo gli Ermellini, il venditore che riceve una dichiarazione di intento non può limitarsi a un controllo formale. Su di lui grava un onere di diligenza che impone di adottare ‘tutte le ragionevoli misure in proprio potere’ per assicurarsi che l’operazione non lo conduca a partecipare a un’evasione fiscale. Questo principio, già consolidato dalla giurisprudenza sia nazionale che europea (CGUE), implica che, in presenza di elementi presuntivi che facciano sospettare irregolarità (come l’assenza di una struttura organizzativa del cliente), il fornitore deve astenersi dall’applicare il regime di non imponibilità. La buona fede non può essere invocata se si è agito con negligenza.

Nessuna Differenza tra Diligenza del Cedente e del Cessionario

La Corte ha specificato che è errato differenziare il grado di diligenza richiesto al cedente in caso di cessione a un finto esportatore abituale, rispetto a quello richiesto al cessionario che acquista beni da un fornitore fittizio. In entrambi i casi, l’operatore professionale deve adottare ‘ogni cautela imposta dalla necessità di non incorrere nella compartecipazione a una frode IVA’. L’obiettivo è quello di tutelare l’integrità del sistema fiscale e di responsabilizzare tutti gli attori della catena economica.

Le Conclusioni: Implicazioni per le Imprese

Questa ordinanza rappresenta un monito importante per tutte le aziende che operano con esportatori abituali. La semplice ricezione della dichiarazione di intento non è uno scudo sufficiente contro le contestazioni fiscali. È indispensabile implementare procedure di controllo e di ‘due diligence’ sulla clientela per verificare non solo la validità formale della dichiarazione, ma anche la sostanza economica dell’acquirente. L’assenza di una sede operativa, di personale o di una struttura adeguata sono campanelli d’allarme che non possono essere ignorati. In caso contrario, il rischio è di vedersi addebitare l’IVA non versata, oltre a pesanti sanzioni, perdendo di fatto il beneficio dell’esenzione e subendo un significativo danno economico.

Quale livello di diligenza deve usare un venditore che riceve una dichiarazione di intento?
Il venditore deve usare la massima diligenza esigibile da un accorto operatore commerciale. Non basta un controllo formale, ma è necessario adottare tutte le misure ragionevoli per verificare che il cliente sia un effettivo esportatore abituale e non un soggetto fittizio, al fine di non partecipare a una frode IVA.

Un venditore può invocare la buona fede se la dichiarazione di intento del cliente si rivela falsa?
No, non può invocare la buona fede se non dimostra di aver tenuto un comportamento improntato alla dovuta prudenza. Se esistono elementi sospetti sull’effettiva operatività del cliente (es. assenza di organizzazione), il venditore avrebbe dovuto sapere o poteva sapere della frode, e il beneficio dell’esenzione IVA gli viene negato.

C’è differenza tra la diligenza richiesta a un venditore e quella richiesta a un acquirente in contesti di frode IVA?
Secondo la Corte di Cassazione, non è consentito differenziare il grado di diligenza. Sia il venditore che tratta con un finto esportatore, sia l’acquirente che riceve fatture da un fornitore fittizio, devono adottare ogni cautela necessaria per non incorrere nella compartecipazione a una frode IVA.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati