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Detrazione spese sanitarie: rinvio per udienza pubblica

Un contribuente ha richiesto il rimborso per la detrazione del 19% su spese sanitarie per un familiare, pagate dalla propria assicurazione, non avendola inserita in dichiarazione. Dopo il rigetto nei primi due gradi di giudizio, la Corte di Cassazione, rilevando la novità e l’importanza della questione in assenza di precedenti specifici, ha disposto con ordinanza interlocutoria il rinvio della causa a una pubblica udienza per una trattazione approfondita, senza quindi decidere nel merito.

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Pubblicato il 16 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Detrazione Spese Sanitarie e Rimborsi Assicurativi: La Cassazione Prende Tempo

La questione della detrazione spese sanitarie, specialmente quando queste sono coperte da polizze assicurative, rappresenta un tema di grande interesse per i contribuenti. Un’ordinanza interlocutoria della Corte di Cassazione ha recentemente messo in luce un aspetto particolare e privo di precedenti, scegliendo di non decidere immediatamente ma di rinviare la causa a una pubblica udienza per un esame più approfondito. Analizziamo i dettagli di questa vicenda.

I Fatti di Causa

Un contribuente si è rivolto alla giustizia tributaria per ottenere il rimborso del 19% delle spese sanitarie sostenute per un suo familiare a carico. La particolarità del caso risiede nel fatto che tali spese erano state pagate direttamente dalla compagnia di assicurazione del contribuente. Quest’ultimo, inoltre, non aveva inserito la relativa detrazione nella sua dichiarazione dei redditi per l’anno di competenza (2015).

Sia la Commissione Tributaria Provinciale (CTP) in primo grado, sia la Commissione Tributaria Regionale (CTR) in appello, avevano respinto la richiesta del contribuente. Di fronte a questa doppia sconfitta, il cittadino ha deciso di presentare ricorso per Cassazione, affidandosi a un unico motivo di contestazione.

La Questione sulla Detrazione Spese Sanitarie

Il fulcro del ricorso presentato alla Suprema Corte riguarda la presunta violazione e falsa applicazione dell’articolo 15, comma 1, lettera c) del TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi). Questa norma regola, appunto, la detrazione per oneri, tra cui le spese sanitarie. Il contribuente sosteneva di avere comunque diritto al beneficio fiscale, nonostante il pagamento fosse stato effettuato dalla sua assicurazione e la detrazione non fosse stata indicata nella dichiarazione originaria.

L’Agenzia delle Entrate, costituitasi in giudizio, ha ovviamente resistito alla pretesa, difendendo l’operato degli uffici e la correttezza delle sentenze di merito.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione, nell’esaminare il caso, ha emesso un’ordinanza interlocutoria, ovvero un provvedimento che non decide la controversia nel merito. Il Collegio ha riconosciuto la notevole rilevanza della questione sollevata. In particolare, i giudici hanno sottolineato come il tema manchi di precedenti specifici nella giurisprudenza di legittimità.

Questa assenza di orientamenti consolidati ha spinto la Corte a ritenere necessaria una trattazione più solenne e approfondita del caso. Invece di decidere in camera di consiglio, come avviene per molte questioni, i giudici hanno disposto il rinvio della causa a nuovo ruolo affinché venga discussa in una pubblica udienza. Questa scelta procedurale è indicativa della complessità e dell’importanza che la Corte attribuisce alla risoluzione di questo specifico quesito giuridico.

Conclusioni

L’ordinanza interlocutoria lascia, per ora, la questione irrisolta. Tuttavia, essa segnala un punto di incertezza normativa di fondamentale importanza pratica per milioni di contribuenti che dispongono di polizze sanitarie. La decisione finale, che arriverà solo dopo la pubblica udienza, è destinata a creare un precedente fondamentale. Stabilirà se e a quali condizioni sia possibile beneficiare della detrazione spese sanitarie anche quando l’onere economico è, di fatto, sostenuto da un soggetto terzo come una compagnia di assicurazione. Sarà quindi cruciale attendere la sentenza definitiva per avere un quadro chiaro su questo delicato aspetto del diritto tributario.

Le spese sanitarie per un familiare a carico, pagate da un’assicurazione, danno diritto alla detrazione fiscale?
Questa è la domanda centrale del caso. L’ordinanza non fornisce una risposta definitiva, ma evidenzia che la questione è talmente rilevante e priva di precedenti specifici da richiedere una discussione in pubblica udienza. La decisione è quindi sospesa.

Cosa ha deciso la Corte di Cassazione con questa ordinanza?
La Corte non ha deciso nel merito se il contribuente avesse o meno diritto al rimborso. Ha emesso un’ordinanza interlocutoria con cui ha rinviato la causa a una pubblica udienza per una trattazione approfondita, a causa dell’importanza e della novità della questione legale.

Perché la Corte ha ritenuto la questione così importante?
La Corte ha ritenuto la questione rilevante principalmente per l’assenza di precedenti giurisprudenziali specifici. La risoluzione del caso è destinata a creare un principio di diritto con un impatto significativo su molti contribuenti in situazioni simili, chiarendo il rapporto tra detrazioni fiscali e rimborsi assicurativi.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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