Detrazione Spese Sanitarie e Rimborsi Assicurativi: La Cassazione Prende Tempo
La questione della detrazione spese sanitarie, specialmente quando queste sono coperte da polizze assicurative, rappresenta un tema di grande interesse per i contribuenti. Un’ordinanza interlocutoria della Corte di Cassazione ha recentemente messo in luce un aspetto particolare e privo di precedenti, scegliendo di non decidere immediatamente ma di rinviare la causa a una pubblica udienza per un esame più approfondito. Analizziamo i dettagli di questa vicenda.
I Fatti di Causa
Un contribuente si è rivolto alla giustizia tributaria per ottenere il rimborso del 19% delle spese sanitarie sostenute per un suo familiare a carico. La particolarità del caso risiede nel fatto che tali spese erano state pagate direttamente dalla compagnia di assicurazione del contribuente. Quest’ultimo, inoltre, non aveva inserito la relativa detrazione nella sua dichiarazione dei redditi per l’anno di competenza (2015).
Sia la Commissione Tributaria Provinciale (CTP) in primo grado, sia la Commissione Tributaria Regionale (CTR) in appello, avevano respinto la richiesta del contribuente. Di fronte a questa doppia sconfitta, il cittadino ha deciso di presentare ricorso per Cassazione, affidandosi a un unico motivo di contestazione.
La Questione sulla Detrazione Spese Sanitarie
Il fulcro del ricorso presentato alla Suprema Corte riguarda la presunta violazione e falsa applicazione dell’articolo 15, comma 1, lettera c) del TUIR (Testo Unico delle Imposte sui Redditi). Questa norma regola, appunto, la detrazione per oneri, tra cui le spese sanitarie. Il contribuente sosteneva di avere comunque diritto al beneficio fiscale, nonostante il pagamento fosse stato effettuato dalla sua assicurazione e la detrazione non fosse stata indicata nella dichiarazione originaria.
L’Agenzia delle Entrate, costituitasi in giudizio, ha ovviamente resistito alla pretesa, difendendo l’operato degli uffici e la correttezza delle sentenze di merito.
Le Motivazioni della Corte di Cassazione
La Corte di Cassazione, nell’esaminare il caso, ha emesso un’ordinanza interlocutoria, ovvero un provvedimento che non decide la controversia nel merito. Il Collegio ha riconosciuto la notevole rilevanza della questione sollevata. In particolare, i giudici hanno sottolineato come il tema manchi di precedenti specifici nella giurisprudenza di legittimità.
Questa assenza di orientamenti consolidati ha spinto la Corte a ritenere necessaria una trattazione più solenne e approfondita del caso. Invece di decidere in camera di consiglio, come avviene per molte questioni, i giudici hanno disposto il rinvio della causa a nuovo ruolo affinché venga discussa in una pubblica udienza. Questa scelta procedurale è indicativa della complessità e dell’importanza che la Corte attribuisce alla risoluzione di questo specifico quesito giuridico.
Conclusioni
L’ordinanza interlocutoria lascia, per ora, la questione irrisolta. Tuttavia, essa segnala un punto di incertezza normativa di fondamentale importanza pratica per milioni di contribuenti che dispongono di polizze sanitarie. La decisione finale, che arriverà solo dopo la pubblica udienza, è destinata a creare un precedente fondamentale. Stabilirà se e a quali condizioni sia possibile beneficiare della detrazione spese sanitarie anche quando l’onere economico è, di fatto, sostenuto da un soggetto terzo come una compagnia di assicurazione. Sarà quindi cruciale attendere la sentenza definitiva per avere un quadro chiaro su questo delicato aspetto del diritto tributario.
Le spese sanitarie per un familiare a carico, pagate da un’assicurazione, danno diritto alla detrazione fiscale?
Questa è la domanda centrale del caso. L’ordinanza non fornisce una risposta definitiva, ma evidenzia che la questione è talmente rilevante e priva di precedenti specifici da richiedere una discussione in pubblica udienza. La decisione è quindi sospesa.
Cosa ha deciso la Corte di Cassazione con questa ordinanza?
La Corte non ha deciso nel merito se il contribuente avesse o meno diritto al rimborso. Ha emesso un’ordinanza interlocutoria con cui ha rinviato la causa a una pubblica udienza per una trattazione approfondita, a causa dell’importanza e della novità della questione legale.
Perché la Corte ha ritenuto la questione così importante?
La Corte ha ritenuto la questione rilevante principalmente per l’assenza di precedenti giurisprudenziali specifici. La risoluzione del caso è destinata a creare un principio di diritto con un impatto significativo su molti contribuenti in situazioni simili, chiarendo il rapporto tra detrazioni fiscali e rimborsi assicurativi.
Testo del provvedimento
Ordinanza interlocutoria di Cassazione Civile Sez. 5 Num. 240 Anno 2024
Civile Ord. Sez. 5 Num. 240 Anno 2024
Presidente: COGNOME
Relatore: COGNOME
Data pubblicazione: 04/01/2024
Oggetto:
detrazione
spese
sanitarie
ORDINANZA INTERLOCUTORIA
sul ricorso proposto da:
NOME COGNOME rappresentato e difeso dall’avv. NOME COGNOME
-ricorrente –
contro
Agenzia delle Entrate, in persona del Direttore, legale rappresentante pro tempore, rappresentata e difesa, ex lege , dall’Avvocatura Generale dello Stato, ed elettivamente domiciliata presso i suoi uffici, alla INDIRIZZO in Roma;
-controricorrente –
avverso
la sentenza n. 640/3/2021, pronunciata dalla Commissione Tributaria Regionale del Piemonte, pubblicata il 29 luglio 2021; udita la relazione svolta dal Consigliere NOME COGNOME la Corte osserva:
Rilevato che
Il contribuente chiedeva il rimborso del 19 % delle spese sanitarie sostenute per familiare a carico da parte della propria assicuratrice, in virtù del disposto di cui all’art. 15 TUIR, non avendo proceduto alla relativa detrazione nell’ambito della dichiarazione di
competenza (2015). La CTP prima e la CTR in sede d’appello, respingevano l’istanza. Il contribuente ad unico motivo, e l’Agenzia resiste con controricorso.
Considerato che
Con l’unico mezzo il contribuente denuncia violazione e falsa applicazione dell’art. 15, comma 1, lett. c), TUIR, in relazione all’art. 360, primo comma, num. 3, cod. proc. civ.
Il collegio, tenuto conto della rilevanza della questione anche in rapporto all’assenza di precedenti specifici, ritiene che la stessa debba essere trattata in pubblica udienza, disponendo all’uopo il rinvio della causa a nuovo ruolo.
P.Q.M .
La Corte dispone il rinvio della causa a nuovo ruolo affinché la stessa sia trattata in pubblica udienza.
Così deciso in Roma, l’undici ottobre 2023.