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Detrazione spese mediche: sì anche se paga l’assicurazione

Un contribuente ha richiesto la detrazione per spese mediche sostenute per un familiare, pagate direttamente dalla sua assicurazione sanitaria. I giudici di primo e secondo grado avevano negato il diritto. La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 30611/2024, ha accolto il ricorso, stabilendo che la detrazione spese mediche del 19% è ammessa anche in caso di pagamento diretto da parte dell’assicuratrice, a condizione che i premi della polizza non siano stati detratti o dedotti. La Corte ha equiparato il pagamento diretto al rimborso, considerandolo una mera modalità di liquidazione fiscalmente irrilevante.

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Pubblicato il 12 dicembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Detrazione Spese Mediche: Ok dalla Cassazione anche con Pagamento Diretto dell’Assicurazione

Una recente sentenza della Corte di Cassazione (n. 30611/2024) ha fatto chiarezza su un tema di grande interesse per molti contribuenti: la detrazione spese mediche quando queste sono coperte da un’assicurazione sanitaria. La Corte ha stabilito un principio fondamentale: la detrazione del 19% spetta anche se è l’assicurazione a pagare direttamente la struttura sanitaria, e non solo quando il contribuente anticipa l’importo per poi essere rimborsato.

I Fatti di Causa

Il caso riguarda un contribuente che si era visto negare il rimborso del 19% per spese sanitarie sostenute per un familiare a carico. La particolarità della vicenda risiedeva nel fatto che le spese non erano state pagate di tasca propria dal contribuente, bensì liquidate direttamente dalla sua compagnia di assicurazione sanitaria. Sia la Commissione Tributaria Provinciale che quella Regionale avevano respinto la richiesta del contribuente, ritenendo che il diritto alla detrazione sorgesse solo in caso di esborso diretto da parte sua.

Contro questa decisione, il contribuente ha presentato ricorso alla Corte di Cassazione, sostenendo una violazione e falsa applicazione dell’articolo 15, comma 1, lettera c) del TUIR, la norma che disciplina le detrazioni per oneri.

La Decisione della Corte di Cassazione sulla detrazione spese mediche

La Suprema Corte ha accolto il ricorso del contribuente, ribaltando completamente le decisioni dei gradi precedenti. I giudici hanno affermato un principio di diritto chiaro e di notevole importanza pratica.

La questione giuridica

Il nodo della questione era interpretare correttamente il concetto di “spese rimaste a carico del contribuente”. Secondo le corti di merito, se l’assicurazione paga direttamente, la spesa non è mai “a carico” del contribuente. La Cassazione, invece, ha adottato un’interpretazione più sostanziale e costituzionalmente orientata, guardando all’effettivo sacrificio economico.

Il Principio di Diritto sulla detrazione spese mediche

La Corte ha stabilito che: “La detrazione del diciannove per cento delle spese sanitarie prevista dall’art. 15 TUIR, in presenza di un contratto di assicurazione sanitaria stipulato dal contribuente, deve applicarsi – sempre a condizione della non deducibilità del relativo premio – non solo in caso di anticipazione delle stesse da parte del contribuente medesimo cui faccia seguito il rimborso da parte dell’assicuratrice, ma altresì ove le stesse siano direttamente corrisposte alla struttura sanitaria dall’assicuratrice, costituendo quest’ultima una mera modalità di liquidazione che dal punto di vista fiscale determina i medesimi effetti del rimborso”.

Le Motivazioni

La motivazione della Corte si fonda sull’equiparazione, ai fini fiscali, tra il rimborso e il pagamento diretto. La legge stessa (art. 15 TUIR) prevede che le spese rimborsate da assicurazioni restano detraibili a condizione che i premi versati non siano stati a loro volta detratti o dedotti. Questo dimostra che il legislatore ha già operato un’equiparazione tra il sostenimento della spesa sanitaria e il pagamento del premio assicurativo.

Secondo i giudici, è fiscalmente indifferente che il contribuente paghi prima e venga rimborsato poi, o che l’assicurazione paghi direttamente la struttura. In entrambi i casi:
1. L’onere economico finale grava sul contribuente attraverso il pagamento di un premio assicurativo non deducibile.
2. Il Servizio Sanitario Nazionale viene sollevato dal costo di quella prestazione.

Negare la detrazione nel caso di pagamento diretto creerebbe una disparità di trattamento irragionevole tra due situazioni economicamente identiche. Il pagamento diretto è solo una “mera modalità di liquidazione”, una semplificazione che non deve incidere sul diritto sostanziale alla detrazione.

La Corte ha anche richiamato precedenti documenti di prassi della stessa Agenzia delle Entrate (come la circolare n. 7/E del 2021 e la risoluzione n. 167/E del 2005) che andavano nella medesima direzione.

Le Conclusioni

Questa sentenza rappresenta una vittoria importante per i contribuenti titolari di polizze sanitarie. Le conclusioni pratiche sono significative:
* Parità di trattamento: Viene garantita la parità di trattamento a prescindere dalle modalità di liquidazione della spesa previste dal contratto di assicurazione.
* Certezza del diritto: Si consolida un’interpretazione favorevole al contribuente, già sostenuta in passato dalla prassi amministrativa, eliminando incertezze applicative.
* Semplificazione: I contribuenti non devono più preoccuparsi che la modalità di pagamento (diretta o tramite rimborso) possa compromettere il loro diritto alla detrazione del 19% per le spese mediche, a patto di rispettare la condizione fondamentale della non deducibilità dei premi assicurativi.

Le spese mediche pagate direttamente dall’assicurazione sanitaria sono detraibili?
Sì, la Corte di Cassazione ha stabilito che la detrazione del 19% per le spese sanitarie spetta anche quando queste sono pagate direttamente dalla compagnia di assicurazione alla struttura sanitaria, e non solo quando il contribuente anticipa la spesa e viene poi rimborsato.

Qual è la condizione necessaria per poter beneficiare della detrazione sulle spese mediche coperte da assicurazione?
La condizione fondamentale, come ribadito dalla sentenza, è che i premi assicurativi versati dal contribuente per la polizza sanitaria non siano stati detratti o dedotti dal suo reddito. Se i premi sono non deducibili, le spese coperte sono detraibili.

Perché il pagamento diretto da parte dell’assicurazione è equiparato al rimborso al contribuente?
Secondo la Corte, dal punto di vista fiscale non c’è differenza. In entrambi i casi, l’onere economico grava sul contribuente attraverso il pagamento di un premio assicurativo non deducibile. Considerare il pagamento diretto una semplice “modalità di liquidazione” garantisce una parità di trattamento per situazioni economicamente identiche.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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