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Detrazione risparmio energetico: sì per società

La Corte di Cassazione ha stabilito che la detrazione per risparmio energetico spetta anche alle società che svolgono attività di locazione immobiliare, anche se l’immobile oggetto degli interventi è considerato un ‘bene merce’ e concesso in locazione a terzi. La Corte ha respinto il ricorso dell’Agenzia delle Entrate, confermando che l’agevolazione ha una portata generale, volta a migliorare l’efficienza energetica del patrimonio immobiliare nazionale, senza esclusioni soggettive od oggettive.

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Pubblicato il 27 novembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Detrazione Risparmio Energetico: Sì Anche per Società con Immobili Locati

La Corte di Cassazione, con una recente ordinanza, ha consolidato un principio fondamentale in materia di agevolazioni fiscali: la detrazione per risparmio energetico è accessibile anche alle società che possiedono immobili destinati alla locazione. Questa decisione chiarisce che la natura dell’immobile (bene merce o strumentale) e la sua locazione a terzi non costituiscono ostacoli al beneficio fiscale, premiando l’obiettivo di efficientamento energetico del patrimonio immobiliare nazionale.

Il Caso: Una Società Immobiliare Richiede la Detrazione

La vicenda trae origine dalla richiesta di un socio di una società in accomandita semplice, attiva nel settore della locazione immobiliare. Il contribuente aveva indicato nella propria dichiarazione dei redditi, per la quota di sua competenza, le spese sostenute dalla società per interventi di riqualificazione energetica su un immobile di proprietà della stessa. Tale immobile, tuttavia, era concesso in locazione a un’altra società.

La Posizione dell’Agenzia delle Entrate

L’Agenzia delle Entrate aveva negato il diritto alla detrazione, recuperando a tassazione la somma. Le argomentazioni del Fisco si basavano su due punti principali:
1. Natura del bene: L’immobile non era un ‘bene strumentale’ all’attività d’impresa, ma un ‘bene merce’, in quanto oggetto dell’attività di locazione della società.
2. Mancanza di possesso: La società proprietaria non aveva il possesso o la detenzione diretta dell’immobile, avendolo concesso in locazione a terzi, requisito ritenuto essenziale per accedere all’agevolazione.

I giudici di primo e secondo grado avevano dato ragione al contribuente, portando l’Agenzia delle Entrate a ricorrere in Cassazione.

L’Interpretazione della Corte sulla Detrazione Risparmio Energetico

La Suprema Corte ha rigettato il ricorso dell’Agenzia, confermando la decisione dei giudici di merito e consolidando un orientamento giurisprudenziale ormai stabile. Gli Ermellini hanno chiarito che il beneficio fiscale per la riqualificazione energetica, introdotto dalla Legge Finanziaria 2007 (L. n. 296/2006), ha una portata ampia e generalizzata.

Irrilevanza della Natura del Bene e del Possesso Diretto

Secondo la Corte, la normativa non pone limitazioni di carattere soggettivo o oggettivo che possano escludere dal beneficio i titolari di reddito d’impresa. Questo include anche le società la cui attività consiste nella locazione di immobili. Di conseguenza, è irrilevante che l’immobile sia classificato come ‘bene merce’ anziché ‘strumentale’.

Inoltre, il fatto che l’immobile sia locato a terzi non preclude il diritto alla detrazione. La Corte ha sottolineato che l’agevolazione è finalizzata a un interesse pubblico: incentivare il miglioramento energetico dell’intero patrimonio immobiliare nazionale.

Le motivazioni della decisione

La motivazione della Corte si fonda su un’interpretazione teleologica e letterale della norma. La finalità della legge è quella di promuovere un risparmio energetico generalizzato, un obiettivo di interesse pubblico che trascende la specifica destinazione d’uso del singolo immobile o la natura del soggetto che sostiene la spesa. La formulazione letterale della disposizione non prevede esclusioni specifiche per le imprese di locazione né richiede il possesso diretto dell’immobile come conditio sine qua non per l’accesso al beneficio. L’orientamento, come evidenziato dalla stessa Corte, è supportato da una lunga serie di precedenti conformi, che dimostrano la coerenza e la stabilità di questa interpretazione.

Conclusioni: implicazioni pratiche

Questa ordinanza conferma un principio di grande rilevanza per le società immobiliari e per tutti i titolari di reddito d’impresa che investono nella riqualificazione energetica dei propri immobili, anche se locati. La decisione rafforza la certezza del diritto, stabilendo che la detrazione per risparmio energetico è uno strumento con una vocazione universale, volto a migliorare l’efficienza del patrimonio edilizio nazionale. Le imprese possono quindi procedere con maggiore sicurezza agli investimenti in efficienza energetica, sapendo di poter beneficiare delle relative agevolazioni fiscali, indipendentemente dal fatto che gli immobili siano il loro ‘prodotto’ o siano dati in locazione.

Una società che affitta immobili può usufruire della detrazione per risparmio energetico?
Sì, la Corte di Cassazione ha confermato che il beneficio fiscale per interventi di riqualificazione energetica spetta anche ai soggetti titolari di reddito d’impresa, incluse le società che esercitano l’attività di locazione di immobili.

La detrazione è ammessa anche se l’immobile è un “bene merce” e non un “bene strumentale”?
Sì, la qualificazione dell’immobile come ‘bene merce’ (destinato alla locazione o vendita) anziché ‘bene strumentale’ (utilizzato nel processo produttivo) è irrilevante ai fini del diritto alla detrazione. L’agevolazione ha una portata generale.

Il fatto che l’immobile sia locato a terzi impedisce di accedere al beneficio?
No, il fatto che l’immobile sia concesso in locazione a terzi e, quindi, non sia nel possesso o nella detenzione diretta della società proprietaria, non osta al riconoscimento della detrazione. La finalità della norma è incentivare il miglioramento energetico del patrimonio immobiliare nazionale nel suo complesso.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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