LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Detrazione risparmio energetico: sì anche per immobili locati

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza 16210/2024, ha stabilito che la detrazione per risparmio energetico spetta anche alle società titolari di reddito d’impresa che locano immobili, pure se questi sono considerati ‘beni merce’. L’agevolazione ha una portata generale e mira a migliorare l’efficienza energetica dell’intero patrimonio immobiliare nazionale, senza esclusioni soggettive o oggettive.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 27 novembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Detrazione Risparmio Energetico: Via Libera Anche per gli Immobili Locati dalle Società

La Corte di Cassazione ha recentemente chiarito un punto fondamentale in materia di agevolazioni fiscali: la detrazione per risparmio energetico (nota anche come Ecobonus) spetta anche alle società che effettuano interventi su immobili di loro proprietà, anche quando questi sono destinati alla locazione e considerati ‘beni merce’. Con l’ordinanza n. 16210 del 11 giugno 2024, la Suprema Corte consolida un orientamento favorevole ai contribuenti, sottolineando la finalità pubblicistica della norma.

Il Caso: Detrazione per Risparmio Energetico su un Immobile Societario

Una contribuente, socia di una società in accomandita semplice (s.a.s.), aveva usufruito in dichiarazione dei redditi della detrazione per le spese sostenute dalla società per interventi di riqualificazione energetica su un immobile di proprietà. L’immobile in questione era stato concesso in locazione a una terza società.

L’Agenzia delle Entrate aveva contestato la detrazione, sostenendo che non sussistessero i requisiti richiesti dalla legge. Secondo il Fisco, l’agevolazione non era applicabile per due ragioni principali:
1. L’immobile non era un ‘bene strumentale’ per l’impresa, ma un ‘bene merce’, dato che l’attività della società era la locazione immobiliare.
2. La società non aveva il possesso o la detenzione diretta dell’immobile, avendolo concesso in locazione a terzi.

La contribuente ha impugnato l’atto dell’Agenzia, ottenendo ragione sia in primo grado, presso la Commissione Tributaria Provinciale, sia in appello, presso la Commissione Tributaria Regionale. L’Amministrazione Finanziaria, non soddisfatta, ha quindi portato il caso davanti alla Corte di Cassazione.

La Decisione della Cassazione sulla Detrazione Risparmio Energetico

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso dell’Agenzia delle Entrate, confermando le decisioni dei giudici di merito. I giudici hanno stabilito che l’interpretazione restrittiva proposta dal Fisco è infondata.

Il principio affermato è chiaro: il beneficio fiscale per le spese di riqualificazione energetica spetta anche ai soggetti titolari di reddito d’impresa, incluse le società che esercitano l’attività di locazione immobiliare. Questo vale anche se gli interventi sono eseguiti su edifici concessi in locazione a terzi.

Le Motivazioni della Corte

La Suprema Corte basa la sua decisione sulla ratio della normativa (art. 1, commi 344 e seguenti, della L. n. 296/2006). L’obiettivo del legislatore non è quello di agevolare solo chi utilizza direttamente l’immobile, ma di incentivare il miglioramento energetico dell’intero patrimonio immobiliare nazionale.

Questo scopo risponde a un interesse pubblico generale: promuovere un risparmio energetico diffuso. La formulazione letterale della legge, secondo la Corte, è volutamente ampia e non prevede limitazioni di carattere soggettivo (ad esempio, escludendo le imprese) od oggettivo (ad esempio, escludendo gli immobili locati o i ‘beni merce’).

I giudici hanno richiamato un orientamento ormai consolidato, citando numerose sentenze precedenti che vanno nella stessa direzione. La detrazione d’imposta ha una ‘generalizzata operatività’ che non può essere limitata da interpretazioni che non trovano riscontro nel testo di legge. La distinzione tra bene strumentale e bene merce, così come il requisito del possesso diretto, non sono pertinenti ai fini dell’applicazione di questa specifica agevolazione.

Conclusioni

Questa ordinanza rappresenta un’importante conferma per tutte le imprese, in particolare quelle del settore immobiliare, che investono nell’efficientamento energetico dei loro immobili, anche se locati. La decisione chiarisce che la natura dell’immobile (merce o strumentale) e il suo utilizzo (diretto o tramite locazione) non sono ostacoli per accedere alla detrazione risparmio energetico. Ciò offre maggiore certezza giuridica e incoraggia ulteriori investimenti volti alla sostenibilità ambientale e alla riduzione dei consumi energetici, in linea con l’obiettivo primario della normativa.

Una società che loca immobili può usufruire della detrazione per interventi di risparmio energetico?
Sì, la Corte di Cassazione ha confermato che il beneficio fiscale per le spese relative a interventi di riqualificazione energetica spetta anche ai soggetti titolari di reddito d’impresa, incluse le società la cui attività è la locazione di immobili.

La detrazione per risparmio energetico si applica anche se l’immobile è un ‘bene merce’ e non un ‘bene strumentale’?
Sì, la sentenza chiarisce che la distinzione tra ‘bene merce’ (destinato alla locazione o vendita) e ‘bene strumentale’ (utilizzato nell’attività d’impresa) è irrilevante ai fini del diritto alla detrazione, poiché la norma ha una portata generale e non prevede tale limitazione.

Qual è la finalità principale della normativa sulla detrazione per il risparmio energetico secondo la Corte di Cassazione?
Secondo la Corte, la finalità è quella di incentivare il miglioramento energetico dell’intero patrimonio immobiliare nazionale per tutelare l’interesse pubblico a un generalizzato risparmio energetico, senza limitazioni soggettive od oggettive non previste esplicitamente dalla legge.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati