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Detrazione riqualificazione energetica: spetta sempre?

Una società immobiliare ha effettuato lavori di riqualificazione energetica su un immobile di sua proprietà, concesso in locazione a un ente terzo. L’Agenzia fiscale ha negato la detrazione d’imposta, sostenendo che l’agevolazione fosse riservata solo ai beni strumentali utilizzati direttamente nell’attività d’impresa. La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso dell’Agenzia, stabilendo che la detrazione riqualificazione energetica ha uno scopo più ampio: incentivare il miglioramento energetico dell’intero patrimonio immobiliare nazionale. Pertanto, il beneficio spetta a chi sostiene la spesa, incluse le società, anche per gli immobili locati.

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Pubblicato il 15 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Detrazione Riqualificazione Energetica: Spetta Anche per Immobili Locati

La Corte di Cassazione, con una recente sentenza, ha consolidato un principio fondamentale in materia di agevolazioni fiscali. La detrazione riqualificazione energetica spetta anche ai soggetti titolari di reddito d’impresa, come le società, per gli interventi realizzati su immobili concessi in locazione a terzi. Questa decisione chiarisce che l’obiettivo della norma è promuovere il risparmio energetico su scala nazionale, indipendentemente dall’utilizzo diretto dell’immobile da parte del proprietario.

I Fatti del Caso: La Controversia Fiscale

Una società immobiliare aveva eseguito interventi di efficientamento energetico su un fabbricato di sua proprietà, che era stato concesso in locazione a un ente terzo. Successivamente, la società ha usufruito della relativa detrazione d’imposta nella propria dichiarazione dei redditi.

L’Amministrazione finanziaria, a seguito di un controllo formale, ha disconosciuto il beneficio. Secondo la tesi dell’ufficio, l’agevolazione non sarebbe spettata in quanto l’immobile non era un bene strumentale utilizzato direttamente nell’esercizio dell’attività d’impresa, ma un bene locato. Di conseguenza, veniva emessa una cartella di pagamento per recuperare l’imposta non versata.

La società ha impugnato l’atto dinanzi alla Commissione Tributaria Provinciale, che ha accolto il ricorso. Anche la Commissione Tributaria Regionale ha confermato la decisione di primo grado, respingendo l’appello dell’Agenzia fiscale. Quest’ultima ha quindi proposto ricorso per cassazione.

L’Applicazione della Detrazione Riqualificazione Energetica

Il fulcro della questione verteva sull’interpretazione dell’articolo 1, commi 344 e seguenti, della legge n. 296/2006. L’Amministrazione finanziaria sosteneva una lettura restrittiva, limitando l’accesso alla detrazione riqualificazione energetica ai soli immobili strumentali, ovvero quelli impiegati direttamente nel ciclo produttivo dell’impresa.

La Corte di Cassazione ha dichiarato inammissibile il ricorso, aderendo all’orientamento giurisprudenziale ormai consolidato in materia. I giudici hanno sottolineato come un’interpretazione corretta della normativa debba guardare allo scopo ultimo della stessa: il risparmio energetico in senso assoluto.

Le Motivazioni della Decisione

La Corte ha basato la sua decisione su alcuni punti cardine:

1. Finalità della Norma: L’obiettivo primario della legge è incentivare il miglioramento energetico dell’intero patrimonio immobiliare nazionale. Questa finalità di interesse pubblico trascende la natura del soggetto che sostiene la spesa (persona fisica o impresa) e l’uso specifico dell’immobile (abitativo, strumentale o locato).
2. Formulazione Letterale: La disposizione normativa non contiene alcuna limitazione soggettiva o oggettiva. Non specifica che l’immobile debba essere utilizzato direttamente dall’impresa né esclude gli immobili locati. Prevede semplicemente una generalizzata operatività della detrazione d’imposta.
3. Principio di Causalità: L’unica condizione richiesta dalla legge e dal relativo decreto attuativo è che l’agevolazione spetti a chi sostiene la spesa. La detrazione è quindi legata al sostenimento del costo per l’intervento, non alla modalità di utilizzo del bene su cui l’intervento è realizzato.

Di conseguenza, la tesi dell’Amministrazione finanziaria, basata su documenti di prassi, è stata ritenuta non coerente con il dato normativo e la sua interpretazione sistematica.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

Questa pronuncia rafforza la certezza del diritto per le imprese, in particolare per le società immobiliari, che investono nel miglioramento energetico dei loro patrimoni. Le conclusioni pratiche sono significative:

* Accesso Esteso al Beneficio: Le società titolari di reddito d’impresa possono legittimamente beneficiare della detrazione per riqualificazione energetica anche per gli immobili concessi in locazione a terzi.
* Irrilevanza della Strumentalità: La qualifica di ‘bene strumentale’ non è un requisito per accedere all’agevolazione. Ciò che conta è il sostenimento della spesa per un intervento finalizzato al risparmio energetico su un edificio esistente.
* Coerenza con gli Obiettivi UE: La decisione è in linea con le politiche europee e nazionali volte a promuovere la transizione ecologica e l’efficienza energetica del parco immobiliare, considerato uno dei settori a maggior consumo energetico.

Una società immobiliare che loca un edificio a terzi ha diritto alla detrazione per riqualificazione energetica?
Sì. Secondo la Corte di Cassazione, il beneficio fiscale spetta anche ai soggetti titolari di reddito d’impresa che sostengono spese per interventi di risparmio energetico su edifici concessi in locazione a terzi.

Qual è lo scopo principale della normativa sulla detrazione per riqualificazione energetica secondo la Cassazione?
Lo scopo è incentivare il miglioramento energetico dell’intero patrimonio immobiliare nazionale per tutelare l’interesse pubblico a un generalizzato risparmio energetico. L’agevolazione ha quindi una portata ampia e non limitata all’uso diretto dell’immobile.

L’agevolazione fiscale per il risparmio energetico si applica solo ai beni strumentali direttamente utilizzati dall’impresa?
No. La Corte ha chiarito che la normativa non prevede limitazioni di carattere oggettivo. La detrazione spetta indipendentemente dal fatto che l’immobile sia strumentale o meno, poiché la condizione richiesta è unicamente il sostenimento della spesa da parte del proprietario.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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