LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Detrazione riqualificazione energetica: sì per imprese

La Corte di Cassazione ha stabilito che la detrazione per la riqualificazione energetica spetta anche alle società per interventi su immobili di loro proprietà concessi in locazione a terzi. L’Agenzia delle Entrate aveva negato il beneficio, sostenendo che fosse limitato ai beni strumentali. La Corte ha rigettato il ricorso del Fisco, chiarendo che la norma ha una portata generale e mira a incentivare l’efficienza energetica dell’intero patrimonio immobiliare nazionale, senza distinzioni soggettive o oggettive riguardo alla natura del bene (strumentale o merce).

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 27 novembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Detrazione Riqualificazione Energetica: Via Libera anche per le Imprese su Immobili Locati

Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha consolidato un importante principio in materia fiscale: la detrazione riqualificazione energetica è accessibile anche per le imprese che realizzano interventi su immobili di loro proprietà, anche se questi sono locati a terzi. Questa decisione chiarisce l’ambito di applicazione di una delle agevolazioni più significative per il settore immobiliare, respingendo un’interpretazione restrittiva dell’Amministrazione Finanziaria.

I Fatti di Causa

Il caso ha origine da un controllo fiscale effettuato su una società in accomandita semplice operante nel settore della locazione e compravendita immobiliare. L’Amministrazione Finanziaria aveva contestato alla società il diritto di usufruire della detrazione per interventi di efficientamento energetico su alcuni immobili di sua proprietà.

La ragione del disconoscimento risiedeva nel fatto che gli immobili in questione non erano utilizzati direttamente dalla società come beni strumentali (ad esempio, come sede legale), ma erano concessi in locazione a terzi. Secondo il Fisco, questi immobili, qualificabili come “beni merce”, non rientravano nell’ambito dell’agevolazione. Di conseguenza, l’imposta maggiore veniva imputata per trasparenza al socio accomandatario. Sia il giudice di primo grado che la commissione tributaria regionale avevano dato ragione al contribuente, portando l’Amministrazione Finanziaria a ricorrere in Cassazione.

La Questione Giuridica e il Ricorso in Cassazione

La questione centrale sottoposta alla Corte Suprema era se l’agevolazione fiscale prevista dalla Legge n. 296/2006, relativa alla detrazione riqualificazione energetica, fosse limitata ai soli immobili utilizzati direttamente dal titolare di reddito d’impresa o se potesse estendersi anche agli immobili posseduti a titolo di proprietà e locati a terzi.

L’Amministrazione Finanziaria sosteneva una visione restrittiva, secondo cui il beneficio doveva essere circoscritto ai beni strumentali, escludendo i cosiddetti “beni merce”. La tesi si basava sull’idea che solo gli immobili direttamente impiegati nell’attività aziendale potessero godere dell’incentivo.

Le motivazioni della Corte sulla detrazione riqualificazione energetica

La Corte di Cassazione ha respinto il ricorso dell’Amministrazione Finanziaria, confermando le sentenze dei gradi precedenti e fornendo un’interpretazione chiara e di ampia portata della normativa. La Corte ha ribadito un orientamento già consolidato, affermando che il beneficio fiscale per le spese di riqualificazione energetica spetta anche ai soggetti titolari di reddito d’impresa, incluse le società, per gli interventi realizzati su edifici concessi in locazione a terzi.

Il fulcro del ragionamento della Corte risiede nella finalità della legge. L’obiettivo primario del legislatore non è quello di agevolare specifici soggetti o determinate categorie di beni, ma di incentivare il miglioramento energetico dell’intero patrimonio immobiliare nazionale. Questa finalità, legata a un interesse pubblico di risparmio energetico generalizzato, non tollera limitazioni soggettive od oggettive non espressamente previste dalla norma.

La formulazione letterale della disposizione, sottolineano i giudici, prevede una “generalizzata operatività della detrazione d’imposta” senza distinguere tra il regime con cui i beni sono registrati in capo al titolare (persona fisica o giuridica) o il loro utilizzo (diretto o tramite locazione).

Conclusioni: L’impatto della decisione

Questa ordinanza consolida un principio fondamentale: l’incentivo per l’efficienza energetica ha una vocazione universale. La decisione ha implicazioni pratiche significative per tutte le imprese, in particolare quelle del settore immobiliare, che possono ora pianificare con maggiore certezza gli investimenti in riqualificazione energetica anche sul patrimonio destinato alla locazione.

Si tratta di una vittoria per i contribuenti e per l’ambiente, poiché rimuove un ostacolo che avrebbe potuto disincentivare interventi virtuosi su una vasta porzione del patrimonio edilizio nazionale, favorendo al contempo un beneficio indiretto all’economia nazionale attraverso la valorizzazione dei beni immobili.

Una società che possiede immobili e li concede in locazione può beneficiare della detrazione per la riqualificazione energetica?
Sì, la Corte di Cassazione ha confermato che la detrazione spetta anche ai soggetti titolari di reddito d’impresa (incluse le società) per le spese sostenute su edifici concessi in locazione a terzi.

La detrazione fiscale per interventi di risparmio energetico è limitata ai soli beni strumentali utilizzati direttamente dall’impresa?
No. Secondo la Corte, l’agevolazione non è limitata ai soli beni strumentali, ma si estende anche ai cosiddetti “beni merce”, come gli immobili destinati alla locazione, in quanto la norma non prevede limitazioni di carattere soggettivo o oggettivo.

Qual è la finalità principale della normativa sulla detrazione per la riqualificazione energetica secondo la Corte di Cassazione?
La finalità è quella di incentivare il miglioramento energetico dell’intero patrimonio immobiliare nazionale per tutelare l’interesse pubblico a un generalizzato risparmio energetico. L’agevolazione è tesa a una riqualificazione ampia e non può essere limitata in base al regime di possesso o di utilizzo del bene.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati