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Detrazione riqualificazione energetica: sì per immobili locati

Una società immobiliare si è vista negare la detrazione per riqualificazione energetica su immobili di proprietà locati a terzi. L’Agenzia delle Entrate sosteneva che l’agevolazione fosse limitata ai beni strumentali. La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso dell’Agenzia, stabilendo che il beneficio fiscale ha una portata generale, volta a migliorare l’efficienza energetica dell’intero patrimonio immobiliare nazionale, includendo quindi anche gli immobili locati da imprese.

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Pubblicato il 27 novembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Detrazione Riqualificazione Energetica: Via Libera anche per gli Immobili Locati

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha consolidato un principio fondamentale in materia fiscale: la detrazione riqualificazione energetica spetta anche alle società per gli interventi realizzati su immobili di loro proprietà, ma concessi in locazione a terzi. Questa decisione chiarisce l’ampia portata dell’agevolazione, superando un’interpretazione restrittiva dell’amministrazione finanziaria e offrendo importanti certezze agli operatori del settore immobiliare.

I Fatti di Causa

Il caso ha origine da un controllo fiscale effettuato dall’Agenzia delle Entrate nei confronti di una società a responsabilità limitata operante nel settore della locazione e compravendita immobiliare. A seguito di interventi di efficientamento energetico su alcuni immobili di sua proprietà, la società aveva usufruito delle relative detrazioni fiscali per l’anno d’imposta 2009.

Tuttavia, l’Ufficio recuperava a tassazione l’importo, sostenendo che l’agevolazione non fosse applicabile. La tesi del fisco era che la detrazione riqualificazione energetica potesse essere richiesta solo per interventi su beni strumentali, ovvero quelli utilizzati direttamente dall’impresa per la propria attività (come la sede legale), escludendo i cosiddetti “beni merce”, cioè gli immobili destinati alla locazione o alla vendita.

La società contribuente ha impugnato l’atto, ottenendo ragione sia in primo grado che in appello. L’Agenzia delle Entrate ha quindi proposto ricorso per Cassazione, portando la questione dinanzi alla Suprema Corte.

La Questione della Detrazione Riqualificazione Energetica su Beni Locati

Il cuore della controversia risiedeva nell’interpretazione dell’articolo 1, comma 344, della legge 296/2006. Secondo la prospettiva dell’amministrazione finanziaria, la norma mirava a incentivare l’efficienza energetica solo degli immobili direttamente utilizzati dal contribuente che sostiene la spesa. Di conseguenza, una società immobiliare che affitta a terzi i propri edifici non avrebbe potuto beneficiare della detrazione per i lavori eseguiti su di essi.

Questa interpretazione, se confermata, avrebbe creato una significativa disparità di trattamento, penalizzando proprio le imprese il cui scopo è la gestione e la valorizzazione del patrimonio immobiliare, escludendole da uno degli incentivi più importanti per il miglioramento del parco edilizio nazionale.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso dell’Agenzia delle Entrate, accogliendo pienamente la tesi della società e confermando il proprio orientamento consolidato. I giudici hanno chiarito che la detrazione riqualificazione energetica ha una finalità di interesse pubblico ben più ampia di quella prospettata dal fisco. L’obiettivo della norma non è limitato al singolo immobile utilizzato dal contribuente, ma è volto a incentivare il miglioramento energetico dell’intero patrimonio immobiliare nazionale.

La Corte ha sottolineato come la formulazione letterale della legge non ponga alcuna limitazione di carattere soggettivo o oggettivo. Il testo normativo non distingue tra beni strumentali e beni merce, né richiede che l’immobile sia utilizzato direttamente dal soggetto che sostiene la spesa.

Si tratta, quindi, di un’agevolazione con una “generalizzata operatività”, che spetta anche ai soggetti titolari di reddito d’impresa (incluse le società) per le spese sostenute su edifici esistenti, anche se concessi in locazione. Favorire la riqualificazione di questi immobili genera un beneficio indiretto per l’intera economia nazionale, aumentando il valore dei beni e promuovendo un generalizzato risparmio energetico.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

La decisione della Cassazione è di fondamentale importanza per tutte le imprese, in particolare quelle del settore immobiliare. Viene definitivamente sancito che la detrazione riqualificazione energetica non è un beneficio esclusivo di chi utilizza direttamente un immobile, ma è un incentivo strutturale per chiunque investa nel miglioramento del patrimonio edilizio.

Le società immobiliari possono quindi pianificare con maggiore sicurezza gli investimenti in efficientamento energetico sui propri immobili da locare, sapendo di poter contare su questa importante agevolazione fiscale. Questa chiarezza giuridica non solo supporta le imprese, ma contribuisce attivamente al raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale, promuovendo un parco immobiliare più moderno, efficiente e di maggior valore.

Una società immobiliare ha diritto alla detrazione per riqualificazione energetica su un immobile che concede in locazione a terzi?
Sì, la Corte di Cassazione ha confermato che la detrazione spetta anche ai soggetti titolari di reddito d’impresa, come le società immobiliari, per gli interventi realizzati su edifici concessi in locazione a terzi.

L’agevolazione fiscale per l’efficienza energetica si applica solo ai beni strumentali utilizzati direttamente dall’impresa?
No. Secondo la Corte, la norma non contiene limitazioni di questo tipo. L’agevolazione si applica a prescindere dalla qualificazione dell’immobile come bene strumentale o bene merce, in quanto mira a incentivare il miglioramento dell’intero patrimonio immobiliare nazionale.

Qual è la finalità della norma sulla detrazione per riqualificazione energetica secondo la Cassazione?
La finalità è quella di promuovere un generalizzato risparmio energetico a tutela dell’interesse pubblico. Si tratta di un’agevolazione volta a incentivare il miglioramento energetico di tutto il patrimonio immobiliare nazionale, con benefici indiretti per l’intera economia.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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