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Definizione agevolata tributi: estinzione del giudizio

La Cassazione dichiara estinto un giudizio per dazi e IVA su importazioni grazie alla definizione agevolata tributi. La società importatrice ha pagato i tributi e aderito alla sanatoria per le sanzioni, estendendo i benefici anche alla società spedizioniera coobbligata, chiudendo così l’intera controversia.

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Pubblicato il 3 dicembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Definizione Agevolata Tributi: la Cassazione chiarisce l’estinzione del giudizio

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha messo un punto fermo su una controversia doganale, evidenziando la portata della definizione agevolata tributi introdotta dalla Legge di Bilancio 2023. Il caso in esame, relativo a dazi e IVA su importazioni, si è concluso con l’estinzione totale del giudizio, offrendo importanti spunti operativi per aziende e professionisti del settore. Vediamo nel dettaglio come si è arrivati a questa conclusione e quali sono le implicazioni.

La Vicenda Processuale: Dazi Doganali e Obbligazione Solidale

La controversia nasceva da un avviso di accertamento emesso dall’Amministrazione Finanziaria nei confronti di due società: una, in qualità di importatrice di beni, e l’altra, quale spedizioniere doganale e rappresentante indiretta. L’Amministrazione contestava il mancato versamento di maggiori tributi (dazi e IVA) e relative sanzioni per gli anni 2011 e 2012, a causa della mancata inclusione nel valore dichiarato in dogana dei corrispettivi dovuti per diritti di licenza (royalties).

Nei primi gradi di giudizio, la questione si era concentrata su presunti vizi di notifica degli atti impositivi. Tuttavia, giunta la causa in Cassazione, lo scenario è radicalmente cambiato a seguito dell’istanza presentata dalle società contribuenti.

L’Impatto della Definizione Agevolata Tributi sul Processo

Le due società hanno manifestato la volontà di aderire alla definizione agevolata tributi prevista dalla Legge n. 197/2022. La società importatrice ha provveduto al pagamento integrale delle somme dovute a titolo di dazi, IVA e interessi, presentando domanda di definizione per le sole sanzioni. A sua volta, la società spedizioniera, in qualità di coobbligata solidale, ha dichiarato di volersi avvalere degli effetti di tale definizione, rinunciando al proprio controricorso. Questa mossa si è rivelata decisiva per l’esito del procedimento.

Il meccanismo per dazi e sanzioni

La normativa sulla definizione agevolata esclude dal suo perimetro le controversie relative alle “risorse proprie tradizionali” dell’Unione Europea, come i dazi doganali. Tuttavia, la Corte, recependo anche una circolare dell’Agenzia delle Dogane, ha chiarito un punto fondamentale: sebbene i dazi non possano essere “definiti” con uno sconto, il loro pagamento integrale apre la porta alla definizione agevolata delle sole sanzioni collegate. In questo caso, la definizione delle sanzioni avviene senza il versamento di alcun importo ulteriore, trasformando una controversia su tributi e sanzioni in una relativa esclusivamente alle sanzioni, che è pienamente ammissibile.

Le Motivazioni della Corte

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’estinzione del giudizio sulla base della documentazione prodotta dalle parti. Il pagamento integrale dei tributi da parte della società importatrice e la sua adesione alla sanatoria per le sanzioni hanno fatto cessare la materia del contendere per la parte impositiva. Per quanto riguarda le sanzioni, l’adesione alla procedura speciale ha determinato l’estinzione del giudizio anche su quel fronte.

Un aspetto cruciale evidenziato dalla Corte è l’effetto estensivo della definizione. Il comma 202 della legge 197/2022 stabilisce che la definizione perfezionata dal coobbligato giova anche agli altri soggetti solidalmente responsabili. Di conseguenza, l’adesione della società importatrice ha prodotto i suoi effetti benefici anche nei confronti della società spedizioniera, portando alla chiusura completa e definitiva dell’intera controversia per tutte le parti coinvolte. La dichiarazione di estinzione ha assorbito ogni altra valutazione sui motivi di ricorso originariamente proposti dall’Amministrazione Finanziaria.

Conclusioni

L’ordinanza in esame conferma l’efficacia dello strumento della definizione agevolata come meccanismo per chiudere le liti pendenti con il fisco, anche in ambiti complessi come quello doganale. La decisione chiarisce che, pur con le limitazioni previste per i tributi UE, è possibile ottenere un beneficio significativo sulle sanzioni attraverso il pagamento integrale dell’imposta. Inoltre, viene ribadito il principio fondamentale dell’estensione degli effetti della definizione ai coobbligati solidali, un elemento strategico da considerare nella gestione dei contenziosi tributari che coinvolgono più soggetti.

È possibile utilizzare la definizione agevolata per controversie relative a dazi doganali, che sono risorse proprie dell’UE?
No, la legge esclude i tributi come i dazi doganali dalla definizione diretta. Tuttavia, se il contribuente paga integralmente tali tributi, può definire in modo agevolato (e senza ulteriori esborsi) le sole sanzioni collegate a essi, portando di fatto all’estinzione dell’intera controversia.

Se un’azienda aderisce alla definizione agevolata, i benefici si estendono anche ai soggetti coobbligati in solido?
Sì. La sentenza conferma che la legge prevede espressamente che la definizione agevolata perfezionata da un coobbligato giova in favore degli altri, compresi quelli per i quali la controversia non è più pendente, fatti salvi i rapporti già definiti con sentenza passata in giudicato.

Cosa succede al processo una volta che le parti aderiscono alla definizione agevolata?
Una volta depositata in giudizio la copia della domanda di definizione e la prova del versamento degli importi dovuti, il processo viene dichiarato estinto con decreto o ordinanza. Come regola generale, le spese del processo estinto restano a carico della parte che le ha anticipate.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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