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Definizione agevolata: stop al processo tributario

Un contenzioso fiscale relativo a un accertamento IVA, giunto fino in Corte di Cassazione, si è concluso con l’estinzione del giudizio. La Corte ha preso atto della richiesta di definizione agevolata presentata dal contribuente ai sensi della Legge n. 197/2022 e del conseguente pagamento. Di conseguenza, il processo è stato dichiarato estinto, con spese a carico delle parti che le hanno anticipate.

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Pubblicato il 28 novembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Definizione Agevolata: Come Chiudere un Contenzioso con il Fisco

L’istituto della definizione agevolata rappresenta uno strumento cruciale per cittadini e imprese che desiderano porre fine a lunghi e costosi contenziosi con l’Amministrazione Finanziaria. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione illustra perfettamente come questa procedura possa portare all’estinzione di un giudizio, anche quando questo è giunto al suo grado più alto. Analizziamo insieme i dettagli di questa vicenda e le sue implicazioni pratiche.

I Fatti del Contenzioso

La controversia ha origine da un avviso di accertamento per IVA relativo all’anno 2013, emesso dall’Agenzia delle Entrate nei confronti di un contribuente. Il contribuente ha impugnato l’atto e ha ottenuto una prima vittoria davanti alla Commissione Tributaria Provinciale.

L’Amministrazione Finanziaria non si è arresa e ha presentato appello presso la Commissione Tributaria Regionale, la quale, tuttavia, ha confermato la decisione di primo grado, dando nuovamente ragione al contribuente. A questo punto, l’Agenzia ha deciso di proseguire la battaglia legale presentando ricorso per cassazione, portando la questione davanti alla Suprema Corte.

La Svolta: La Proposta di Definizione Agevolata

Mentre il giudizio era pendente dinanzi alla Corte di Cassazione, il contribuente ha colto l’opportunità offerta dalla normativa di fine 2022. Ha presentato un’istanza di sospensione del processo e, successivamente, una richiesta di estinzione basata sulla sua adesione alla definizione agevolata della controversia. Questa mossa strategica, accompagnata dal pagamento delle somme dovute secondo le modalità previste dalla legge, ha cambiato radicalmente il corso del procedimento.

La Decisione della Corte sulla Definizione Agevolata

Investita della questione, la Corte di Cassazione non è entrata nel merito della pretesa fiscale. Il suo compito è stato quello di verificare il corretto espletamento della procedura di definizione agevolata. Preso atto della presentazione dell’istanza e del relativo pagamento da parte del contribuente, la Corte ha applicato direttamente la legge.

Le Motivazioni della Corte

La motivazione dell’ordinanza è chiara e si fonda sull’applicazione dell’articolo 1, comma 198, della Legge n. 197 del 2022. Questa norma stabilisce che l’adesione alla definizione agevolata, perfezionata con il pagamento, comporta l’estinzione del giudizio. Di conseguenza, i giudici hanno dichiarato formalmente estinto il processo pendente, senza necessità di ulteriori valutazioni sulla fondatezza del ricorso dell’Agenzia delle Entrate. Per quanto riguarda le spese legali, la Corte ha stabilito che ciascuna parte dovesse farsi carico delle proprie.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza conferma l’efficacia e la finalità deflattiva degli strumenti di definizione agevolata. Per il contribuente, rappresenta la possibilità di chiudere una pendenza fiscale in modo certo e con un esborso economico ridotto, evitando le incertezze e i costi di un lungo iter giudiziario. Per lo Stato, consente di incassare somme in tempi rapidi e di ridurre il carico di lavoro degli uffici giudiziari. La decisione sottolinea l’importanza per i contribuenti e i loro consulenti di monitorare costantemente le finestre normative che offrono tali opportunità, le quali possono rivelarsi la via più vantaggiosa per risolvere complesse controversie tributarie.

Cosa succede a un processo in Cassazione se si aderisce alla definizione agevolata?
Il processo viene dichiarato estinto. La Corte non decide chi ha torto o ragione nel merito della questione fiscale, ma si limita a prendere atto che la controversia è stata risolta attraverso la procedura di definizione e chiude formalmente il caso.

Chi paga le spese legali in caso di estinzione per definizione agevolata?
Secondo quanto stabilito in questa ordinanza, le spese legali restano a carico della parte che le ha sostenute. Non vi è una condanna al pagamento delle spese della controparte.

Quale normativa ha permesso la chiusura di questo caso?
Il caso è stato risolto grazie all’applicazione delle disposizioni contenute nell’articolo 1, commi 197 e 198, della Legge n. 197 del 29 dicembre 2022, che ha introdotto una forma di definizione agevolata delle liti pendenti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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