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Definizione agevolata: sospeso il giudizio tributario

L’Agenzia delle Entrate ricorreva in Cassazione contro una sentenza favorevole a un contribuente. Durante il processo, il contribuente ha aderito alla “definizione agevolata” (rottamazione quater) per le cartelle oggetto del contendere. La Corte di Cassazione, preso atto dell’adesione e delle norme specifiche, ha ordinato la sospensione del giudizio. La decisione sottolinea che l’estinzione definitiva del processo è subordinata al completo e corretto pagamento delle somme previste dalla definizione agevolata.

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Pubblicato il 18 dicembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Definizione Agevolata: Quando il Giudizio in Cassazione Viene Sospeso

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha affrontato un caso emblematico sugli effetti della definizione agevolata, nota come “rottamazione quater”, sui giudizi tributari pendenti. La decisione chiarisce che l’adesione a questa procedura da parte del contribuente comporta la sospensione del processo, in attesa del perfezionamento del pagamento. Analizziamo insieme i dettagli di questa importante pronuncia.

I Fatti del Caso

La controversia nasce dal ricorso per cassazione presentato dall’Agenzia delle Entrate contro una sentenza della Commissione Tributaria Regionale del Lazio. La sentenza di merito era stata parzialmente favorevole a un contribuente in relazione a una serie di cartelle di pagamento. Il ricorso dell’Agenzia si concentrava in particolare su tre di queste cartelle. Il contribuente si era costituito in giudizio presentando un controricorso per difendere le proprie ragioni.

La Svolta: L’Impatto della Definizione Agevolata sul Processo

Nel corso del giudizio di legittimità, è intervenuto un fatto nuovo e decisivo. Il contribuente ha comunicato alla Corte di aver aderito alla definizione agevolata prevista dalla Legge n. 197/2022 (la cosiddetta “rottamazione quater”), presentando la relativa dichiarazione e rinunciando al controricorso.

Su richiesta della Corte, l’Agenzia delle Entrate ha fornito chiarimenti, confermando che:
1. Per due delle tre cartelle oggetto del ricorso, il contribuente aveva effettivamente presentato istanza di rottamazione.
2. La terza cartella, di importo inferiore a 5.000 euro, rientrava nell’ambito dell’annullamento automatico dei ruoli previsto dal D.L. n. 41/2021.

Questa situazione ha radicalmente cambiato lo scenario processuale, spostando il focus dalla disputa sul merito delle cartelle alla gestione procedurale degli effetti della definizione agevolata.

Le Motivazioni della Sospensione

La Corte di Cassazione ha applicato l’articolo 1, comma 236, della Legge n. 197/2022. Questa norma disciplina specificamente l’interazione tra la procedura di rottamazione e i giudizi pendenti. La legge stabilisce che, in caso di adesione alla definizione agevolata, il giudizio viene sospeso su istanza del debitore, che deve dichiarare di volersi avvalere della procedura.

La Corte ha precisato che la sospensione è un passaggio obbligato ma non definitivo. L’estinzione del giudizio, infatti, è un evento futuro e incerto, strettamente subordinato a due condizioni:

1. L’effettivo perfezionamento della definizione: il contribuente deve versare integralmente e tempestivamente tutte le somme dovute secondo il piano di rateizzazione.
2. La produzione in giudizio della documentazione: una volta completati i pagamenti, il contribuente dovrà depositare nel processo la prova dell’avvenuto versamento.

Solo al verificarsi di entrambe queste condizioni, il giudizio potrà essere dichiarato estinto. In caso contrario, se il contribuente non dovesse onorare i pagamenti, la sospensione verrebbe revocata su istanza di una delle parti e il processo riprenderebbe il suo corso.

Le Conclusioni

Con questa ordinanza interlocutoria, la Corte di Cassazione ha sospeso il giudizio, rinviando ogni decisione definitiva al momento in cui sarà chiaro l’esito della procedura di definizione agevolata. Questa decisione offre un importante chiarimento pratico: l’adesione alla rottamazione non chiude automaticamente la lite, ma la ‘congela’. Offre al contribuente una via d’uscita dal contenzioso, a patto che rispetti scrupolosamente gli impegni di pagamento assunti con il Fisco. Per l’Amministrazione finanziaria, rappresenta una garanzia che, in caso di inadempimento, la via giudiziaria per il recupero del credito potrà essere riaperta.

Cosa succede a un processo tributario se il contribuente aderisce alla definizione agevolata (rottamazione)?
Il giudizio viene sospeso dal giudice. La controversia non viene decisa, ma messa in pausa in attesa che la procedura di definizione agevolata si concluda.

La sospensione del giudizio è definitiva?
No. L’estinzione definitiva del processo avviene solo se il contribuente perfeziona la definizione, ovvero paga integralmente tutte le somme dovute, e produce in giudizio la relativa documentazione che attesta i pagamenti.

Cosa accade se il contribuente non paga le rate della rottamazione?
Se il contribuente non completa i pagamenti previsti dalla definizione agevolata, il giudice, su richiesta di una delle parti, revoca la sospensione e il processo riprende dal punto in cui era stato interrotto.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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