LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Definizione agevolata: sospeso il giudizio in Cassazione

La Corte di Cassazione ha sospeso un giudizio fiscale per permettere al contribuente di accedere alla definizione agevolata delle controversie, come previsto dalla Legge 197/2022. Il caso riguardava l’impugnazione di una sentenza della Commissione Tributaria Regionale sfavorevole al contribuente in materia di cartelle di pagamento per IRPEF e IVA. La Corte ha accolto l’istanza di sospensione, rinviando la causa a nuovo ruolo.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 19 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Definizione Agevolata: la Cassazione Sospende il Processo Tributario

L’opportunità di chiudere le pendenze con il fisco attraverso la definizione agevolata delle controversie rappresenta una via d’uscita strategica per molti contribuenti. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha confermato che questa possibilità è accessibile anche quando il contenzioso è giunto al suo ultimo grado di giudizio, stabilendo la sospensione del procedimento per consentire al cittadino di definire la propria posizione. Analizziamo questa importante decisione e le sue implicazioni.

I Fatti di Causa: un Contenzioso Fiscale su più Gradi

La vicenda processuale trae origine dall’impugnazione da parte di un contribuente di cinque cartelle di pagamento relative a IRPEF, IVA e altri tributi. Inizialmente, la Commissione Tributaria Provinciale aveva dato ragione al cittadino, accogliendo il suo ricorso.

Tuttavia, l’Agenzia delle Entrate-Riscossione proponeva appello e la Commissione Tributaria Regionale ribaltava la decisione di primo grado, accogliendo le ragioni dell’amministrazione finanziaria. A fronte di questa sentenza sfavorevole, il contribuente decideva di proseguire la battaglia legale presentando ricorso per cassazione, l’ultimo grado di giudizio previsto dal nostro ordinamento.

L’Istanza di Sospensione per la Definizione Agevolata delle Controversie

Durante la pendenza del giudizio dinanzi alla Suprema Corte, il legislatore ha introdotto una nuova opportunità per i contribuenti: la definizione agevolata delle controversie tributarie, prevista dalla Legge n. 197 del 2022. Cogliendo questa occasione, il legale del contribuente ha presentato un’istanza formale alla Corte di Cassazione chiedendo la sospensione del processo.

L’obiettivo era chiaro: interrompere temporaneamente il contenzioso per poter avviare e concludere la procedura di definizione agevolata, che permette di risolvere la lite con il fisco a condizioni vantaggiose, estinguendo il debito tributario.

La Decisione della Suprema Corte

La Corte di Cassazione, esaminata l’istanza, l’ha accolta. I giudici hanno preso atto della volontà del contribuente di avvalersi della normativa sulla tregua fiscale e hanno verificato la sussistenza dei presupposti di legge per concedere la sospensione. Di conseguenza, il giudizio è stato sospeso e la causa è stata rinviata a nuovo ruolo, in attesa degli sviluppi della procedura di definizione.

Le Motivazioni della Decisione

Le motivazioni alla base dell’ordinanza sono dirette e si fondano sull’applicazione della normativa speciale. La Corte non entra nel merito della controversia tributaria, ma si limita a un controllo procedurale. Evidenzia che la legge stessa (in particolare, l’art. 1, comma 197, della L. 197/2022) offre ai contribuenti la facoltà di chiedere la sospensione per aderire alla definizione agevolata. A fronte di una specifica istanza, e verificati i requisiti formali, il giudice è tenuto a concederla. La decisione, pertanto, non è discrezionale ma costituisce un atto dovuto per dare attuazione alla volontà del legislatore di favorire la risoluzione extragiudiziale delle liti fiscali.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza riveste una notevole importanza pratica. Essa chiarisce in modo inequivocabile che la possibilità di accedere alla definizione agevolata delle controversie non è preclusa dalla pendenza del giudizio in Cassazione. I contribuenti che si trovano in una situazione analoga hanno la certezza di poter richiedere la sospensione del processo per beneficiare delle misure di tregua fiscale.

Ciò offre un’alternativa concreta alla prosecuzione di un contenzioso lungo e dall’esito incerto, permettendo di chiudere definitivamente la partita con il fisco. È un chiaro segnale di come gli strumenti deflattivi del contenzioso siano efficaci e applicabili a tutti i livelli della giustizia tributaria, garantendo al contribuente la possibilità di scegliere la via più conveniente per regolarizzare la propria posizione.

È possibile chiedere la sospensione di un processo in Cassazione per aderire alla definizione agevolata?
Sì, questa ordinanza conferma che un contribuente può presentare un’istanza per sospendere il giudizio pendente dinanzi alla Corte di Cassazione al fine di avvalersi della procedura di definizione agevolata della controversia.

Qual è il fondamento normativo per la richiesta di sospensione?
La richiesta si basa su una specifica previsione di legge, in questo caso l’art. 1, comma 197, della Legge 29 dicembre 2022, n. 197, che disciplina la definizione agevolata delle liti pendenti.

Cosa accade al processo dopo che la Corte ha concesso la sospensione?
La Corte dichiara la sospensione del giudizio e rinvia la causa a nuovo ruolo. Questo significa che il processo viene messo in pausa in attesa che il contribuente completi la procedura di definizione. L’esito di tale procedura determinerà se il giudizio si estinguerà o dovrà riprendere.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati