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Definizione Agevolata: sospensione del processo

Una società di costruzioni, coinvolta in un contenzioso fiscale per accertamenti IVA e IRAP, ha presentato ricorso in Cassazione. Durante il procedimento, l’azienda ha aderito alla Definizione Agevolata dei carichi pendenti. Di conseguenza, la Corte di Cassazione, applicando la normativa specifica, ha accolto l’istanza di sospensione del giudizio in attesa del perfezionamento della procedura di sanatoria.

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Pubblicato il 8 novembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Definizione Agevolata e Sospensione del Processo: La Cassazione Fa Chiarezza

L’adesione a una Definizione Agevolata può cambiare radicalmente le sorti di un contenzioso tributario, anche quando questo è giunto al suo ultimo grado di giudizio. Con l’ordinanza interlocutoria in esame, la Corte di Cassazione ha confermato il potente effetto sospensivo di questa procedura, mettendo in pausa il processo in attesa che il contribuente completi il percorso di sanatoria fiscale. Analizziamo come una scelta strategica del contribuente abbia di fatto ‘congelato’ l’attività della Suprema Corte.

I Fatti di Causa: Dagli Avvisi di Accertamento al Ricorso in Cassazione

La vicenda trae origine da alcuni avvisi di accertamento per IVA e IRAP relativi agli anni d’imposta 2007 e 2008, notificati a una società di costruzioni. L’amministrazione finanziaria aveva recuperato a tassazione costi ritenuti indeducibili, in quanto derivanti da operazioni soggettivamente inesistenti.

La società aveva impugnato tali atti, ma i suoi ricorsi erano stati respinti sia dalla Commissione Tributaria Provinciale sia, in appello, dalla Commissione Tributaria Regionale. Giunta dinanzi alla Corte di Cassazione, l’azienda aveva articolato il proprio ricorso su tre motivi principali, contestando la decadenza del potere di accertamento, errori procedurali della sentenza di secondo grado e la violazione delle regole sull’onere della prova a carico dell’Ufficio.

La Svolta: L’Istanza di Sospensione per la Definizione Agevolata

Nel corso del giudizio di legittimità, la società ricorrente ha compiuto un passo decisivo: ha presentato domanda di adesione alla Definizione Agevolata dei carichi affidati all’Agente della riscossione, la cosiddetta ‘rottamazione quater’, introdotta dalla Legge n. 197 del 2022.

Successivamente, ha depositato in Cassazione un’istanza formale per la sospensione del processo. Questa mossa si basa su una previsione normativa specifica (art. 1, comma 236, L. 197/2022), la quale stabilisce che, qualora il debitore presenti domanda di rottamazione per debiti oggetto di un giudizio, deve impegnarsi a rinunciare a quest’ultimo. A fronte della presentazione di copia della domanda, il giudice è tenuto a sospendere il processo in attesa del pagamento delle somme dovute.

Le Motivazioni della Corte

La Corte di Cassazione, esaminata l’istanza, l’ha ritenuta meritevole di accoglimento. I giudici hanno constatato che la società aveva regolarmente allegato la ricevuta di presentazione della domanda di adesione alla Definizione Agevolata.

La decisione della Corte è stata, pertanto, un atto dovuto, una diretta applicazione della norma speciale. Non vi è stata alcuna valutazione nel merito dei motivi di ricorso, poiché la procedura di definizione agevolata ha la precedenza e impone uno stop al contenzioso. La Corte ha quindi disposto la sospensione del giudizio e il rinvio della causa a nuovo ruolo, ovvero la sua ‘messa in attesa’ nel registro della cancelleria.

Le Conclusioni

Questa ordinanza interlocutoria offre un chiaro spunto di riflessione sull’interazione tra procedure di sanatoria fiscale e processo tributario. L’adesione a strumenti come la Definizione Agevolata non è solo una via per regolarizzare la propria posizione debitoria a condizioni vantaggiose, ma anche un potente strumento processuale. Essa consente di bloccare l’iter giudiziario, spostando l’esito della controversia dal piano giuridico a quello amministrativo-contabile del corretto pagamento delle rate. Il destino del ricorso non dipende più dalla fondatezza dei motivi legali, ma è subordinato all’effettivo perfezionamento della definizione. In caso di successo, il giudizio si estinguerà; in caso di fallimento, il processo riprenderà il suo corso.

Presentare domanda di Definizione Agevolata per un debito fiscale sospende automaticamente un processo in corso?
No, non automaticamente. Il debitore deve presentare un’istanza di sospensione al giudice del processo, allegando la copia della domanda di adesione alla definizione agevolata. A quel punto, il giudice è tenuto a sospendere il giudizio.

Cosa succede al processo se la Definizione Agevolata viene completata con successo?
Se la definizione si perfeziona con il pagamento integrale delle somme dovute, il giudizio si estingue. Il contribuente dovrà produrre in giudizio la documentazione che attesta i pagamenti effettuati.

E se il contribuente non paga le rate della Definizione Agevolata?
In caso di mancato perfezionamento della definizione (ad esempio, per mancato pagamento), il giudice revoca la sospensione su istanza di una delle parti e il processo riprende il suo corso.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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