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Definizione agevolata: sospensione del processo

Un contribuente, in pendenza di un ricorso per cassazione relativo a una plusvalenza, ha aderito alla definizione agevolata. La Corte di Cassazione, preso atto della domanda e del pagamento della prima rata, ha disposto la sospensione del giudizio in attesa del completamento dei pagamenti, come previsto dalla normativa sulla tregua fiscale.

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Pubblicato il 16 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Definizione agevolata: la Cassazione sospende il giudizio

L’adesione a una procedura di definizione agevolata può cambiare le sorti di un contenzioso tributario pendente, anche in Cassazione. Con una recente ordinanza interlocutoria, la Suprema Corte ha chiarito che la presentazione della domanda e il pagamento della prima rata sono sufficienti per ottenere la sospensione del processo, in attesa della prova del versamento integrale. Questo meccanismo offre una tregua ai contribuenti e alleggerisce il carico dei tribunali.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine da un avviso di pagamento notificato a un contribuente nel 2015, relativo a una plusvalenza realizzata nell’anno d’imposta 2004 e già oggetto di una precedente cartella esattoriale del 2010. Il contribuente ha impugnato l’atto, ma sia la Commissione Tributaria Provinciale (CTP) che la Commissione Tributaria Regionale (CTR) hanno respinto il ricorso, confermando la regolarità della notifica dell’atto presupposto. Di fronte a questa doppia sconfitta, il contribuente ha deciso di portare il caso davanti alla Corte di Cassazione, affidandosi a tre motivi di ricorso.

L’impatto della definizione agevolata sul processo in corso

Mentre il giudizio era pendente in Cassazione, è intervenuto un elemento nuovo e decisivo. Il contribuente ha colto l’opportunità offerta dalla normativa sulla tregua fiscale (L. n. 197/2022) e ha presentato domanda di definizione agevolata per i carichi derivanti dalla cartella impugnata. A riprova della serietà delle sue intenzioni, ha depositato in giudizio la documentazione attestante l’accettazione della domanda da parte dell’Agenzia della Riscossione e la ricevuta del pagamento della prima rata.

Le Motivazioni della Corte

La Corte di Cassazione, nella sua ordinanza interlocutoria, non è entrata nel merito dei motivi del ricorso. Ha invece preso atto della nuova situazione procedurale. In applicazione dell’art. 1, comma 236, della Legge n. 197/2022, che disciplina specificamente gli effetti della definizione agevolata sui giudizi pendenti, ha rilevato la sussistenza di tutti i presupposti per la sospensione. La legge prevede infatti che, a seguito della presentazione della domanda di definizione e del pagamento della prima o unica rata, il processo venga sospeso fino al completamento del piano di pagamento. Nel caso di specie, l’ultima rata era prevista per il 30 novembre 2027. La Corte ha quindi agito in conformità alla norma, disponendo la sospensione del giudizio in attesa della prova dell’integrale pagamento da parte del contribuente.

Conclusioni

Questa ordinanza conferma l’importanza e l’efficacia degli strumenti di tregua fiscale come la definizione agevolata. Per i contribuenti, rappresenta una via concreta per chiudere le pendenze con il fisco a condizioni vantaggiose, ottenendo al contempo l’immediata sospensione dei contenziosi in essere, anche se giunti all’ultimo grado di giudizio. Per il sistema giudiziario, si traduce in una deflazione del contenzioso, permettendo di congelare le cause in attesa che la procedura di definizione si concluda positivamente. La decisione sottolinea come la volontà del legislatore di favorire la composizione bonaria delle liti prevalga, sospendendo l’iter processuale di fronte alla concreta adesione del contribuente alle misure agevolative.

Cosa succede a un processo tributario se il contribuente aderisce alla definizione agevolata?
Il processo viene sospeso. La legge prevede che, una volta presentata la domanda di definizione e pagata la prima o unica rata, il giudice debba disporre la sospensione del giudizio in attesa del completamento dei pagamenti.

È necessario aver pagato l’intero importo della definizione agevolata per ottenere la sospensione del processo?
No, non è necessario. Come chiarito dall’ordinanza, è sufficiente dimostrare di aver presentato la domanda, che questa sia stata accolta, e di aver versato la prima rata del piano di pagamento per ottenere la sospensione.

Qual è stata la decisione finale della Corte di Cassazione nel caso specifico?
La Corte di Cassazione non ha emesso una decisione finale sul merito della causa. Ha emesso un’ordinanza interlocutoria con cui ha disposto la sospensione del giudizio, in attesa che il contribuente fornisca la prova del pagamento integrale di tutte le rate previste dalla definizione agevolata.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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