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Definizione agevolata: sanatoria anche se il tributo è pagato

Una società, dopo aver pagato l’IVA accertata, ha impugnato la successiva cartella per le sole sanzioni. Ha poi chiesto la definizione agevolata (c.d. “rottamazione-ter”), che l’Agenzia delle Entrate ha negato. La Corte di Cassazione ha dato ragione al contribuente, stabilendo che la controversia sulle sanzioni può beneficiare della definizione agevolata a zero se il tributo principale è stato “definito”, anche tramite semplice pagamento. La Corte ha chiarito che il concetto di “rapporto definito” è ampio e include il pagamento, permettendo così l’estinzione delle sanzioni collegate.

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Pubblicato il 7 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Definizione Agevolata a Zero per le Sanzioni: Sì, Anche se il Tributo è Già Pagato

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha fornito un chiarimento fondamentale in materia di definizione agevolata delle liti fiscali. Con la pronuncia in esame, i giudici hanno stabilito un principio di grande importanza per i contribuenti: è possibile accedere alla sanatoria per le sole sanzioni, con azzeramento totale dell’importo, anche quando il tributo principale a cui erano collegate è già stato interamente pagato. Questa decisione amplia la portata della cosiddetta “rottamazione-ter”, confermando che il concetto di “rapporto definito” non si limita alle procedure di conciliazione, ma include anche il semplice pagamento del dovuto.

I Fatti del Caso: dal Pagamento dell’IVA alla Lite sulle Sanzioni

La vicenda trae origine da un avviso di rettifica IVA notificato a una società per l’anno d’imposta 1996. Durante il contenzioso, la società, per evitare procedure esecutive, decideva di pagare l’intera imposta accertata, oltre agli interessi. Successivamente, l’Agenzia delle Entrate iscriveva a ruolo e notificava una cartella di pagamento per le sole sanzioni collegate a quell’accertamento.

La società impugnava la cartella relativa alle sanzioni. Mentre questo secondo giudizio era pendente, interveniva la normativa sulla definizione agevolata delle controversie tributarie (D.L. n. 119/2018). Ritenendo che il rapporto relativo al tributo principale si fosse già “definito” attraverso il pagamento, la società presentava domanda per definire la lite sulle sanzioni “a zero”, senza cioè versare alcun importo.

L’Agenzia delle Entrate rigettava la richiesta, sostenendo che la controversia, avendo ad oggetto una cartella di pagamento, riguardasse un atto di mera riscossione e non un atto impositivo, escludendola così dall’ambito di applicazione della sanatoria. La questione è infine giunta dinanzi alla Corte di Cassazione.

L’Applicazione della Definizione Agevolata e il Concetto di ‘Rapporto Definito’

La Corte Suprema ha respinto il ricorso dell’Agenzia delle Entrate, confermando la decisione della Corte di giustizia tributaria di secondo grado. Il cuore della pronuncia risiede nell’interpretazione dell’articolo 6, comma 3, del D.L. n. 119/2018.

Questa norma stabilisce che, in caso di controversia relativa esclusivamente alle sanzioni collegate a un tributo, per la definizione non è dovuto alcun importo se il rapporto relativo al tributo stesso è già stato “definito” con modalità diverse. I giudici hanno chiarito che il termine “definito” deve essere inteso in senso ampio, includendo non solo le procedure formali come la conciliazione, ma anche l’estinzione dell’obbligazione tributaria principale tramite il pagamento.

Le Motivazioni della Corte

La Cassazione ha ribadito il suo orientamento secondo cui la “definizione a zero” delle sanzioni postula che il rapporto tributario principale sia stato risolto. Ciò può avvenire attraverso diverse modalità previste dalle norme di diritto civile e tributario, tra cui l’annullamento dell’atto, la conciliazione, un’altra forma di definizione agevolata o, come nel caso di specie, il semplice pagamento del tributo.

Poiché la società aveva già versato l’intera imposta dovuta, il rapporto tributario principale era a tutti gli effetti estinto e “definito”. Di conseguenza, la lite pendente, che riguardava esclusivamente le sanzioni accessorie a quel tributo, rientrava a pieno titolo nella previsione normativa che consente la sanatoria senza alcun esborso. L’argomentazione dell’Agenzia, volta a distinguere tra atti impositivi e atti di riscossione, è stata superata dalla sostanza della controversia, incentrata sulla legittimità delle sanzioni collegate a un debito principale ormai saldato.

Le Conclusioni

Questa ordinanza consolida un principio fondamentale a favore del contribuente: il pagamento del tributo è una forma di “definizione” del rapporto che apre la porta alla definizione agevolata a zero delle sanzioni collegate. I contribuenti che si trovano in situazioni analoghe – ovvero con liti pendenti sulle sole sanzioni dopo aver pagato il tributo principale – possono fare leva su questa interpretazione per beneficiare pienamente delle normative sulla pace fiscale. La decisione sottolinea che l’obiettivo del legislatore è quello di risolvere le controversie in modo sostanziale, premiando chi ha già adempiuto all’obbligazione principale e consentendo di chiudere definitivamente il capitolo delle sanzioni accessorie.

È possibile accedere alla definizione agevolata per le sole sanzioni se il tributo principale è già stato pagato?
Sì, la Corte di Cassazione ha confermato che se il rapporto relativo al tributo principale è stato estinto, anche tramite pagamento, la controversia sulle sole sanzioni collegate può essere oggetto di definizione agevolata “a zero”, senza versare alcun importo.

Cosa si intende per “rapporto tributario definito” ai fini della sanatoria delle sanzioni?
Secondo la sentenza, il concetto è ampio e comprende qualsiasi modalità che porti all’estinzione dell’obbligazione tributaria principale, come l’annullamento dell’atto impositivo, la conciliazione, un’altra definizione agevolata o il semplice pagamento del tributo dovuto.

Una lite su una cartella di pagamento per sole sanzioni è ammissibile alla definizione agevolata?
Sì. Anche se la cartella è tecnicamente un atto di riscossione, la Corte ha stabilito che ciò che conta è l’oggetto della controversia. Se la lite riguarda sanzioni collegate a un tributo già definito, essa rientra nell’ambito della definizione agevolata, indipendentemente dalla natura formale dell’atto impugnato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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