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Definizione agevolata: rinvio della causa in Cassazione

Un contribuente, durante un ricorso in Cassazione per un diniego di una precedente sanatoria, ha presentato una nuova istanza di definizione agevolata ai sensi della L. 197/2022. La Corte Suprema, in un’ordinanza interlocutoria, ha disposto il rinvio della causa a nuovo ruolo, in attesa del perfezionamento del piano di pagamento rateale, subordinando l’estinzione del giudizio al versamento integrale delle somme.

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Pubblicato il 6 dicembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Definizione Agevolata e Sospensione del Giudizio: Il Caso Esaminato dalla Cassazione

L’istituto della definizione agevolata rappresenta uno strumento cruciale per la risoluzione delle controversie tra Fisco e contribuenti. Ma cosa accade quando una nuova opportunità di sanatoria emerge mentre un giudizio è già pendente davanti alla Corte di Cassazione? Un’ordinanza interlocutoria recente offre un’importante chiave di lettura, illustrando come la volontà del legislatore di favorire la pace fiscale influenzi concretamente l’iter processuale.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine da un lungo contenzioso fiscale. Un contribuente, risultato soccombente in un precedente giudizio di legittimità, aveva tentato di risolvere la questione aderendo a una prima definizione agevolata prevista da una normativa del 2011. L’Agenzia delle Entrate, tuttavia, aveva respinto la sua istanza, ritenendo che la lite non fosse più ‘pendente’ e quindi non rientrasse nell’ambito di applicazione della sanatoria. Di conseguenza, l’Amministrazione Finanziaria aveva notificato al contribuente due cartelle di pagamento per le imposte e le spese legali dovute.

Il contribuente aveva impugnato sia il diniego che le cartelle, ma i giudici tributari di primo e secondo grado avevano confermato la posizione dell’Agenzia. In particolare, la Commissione Tributaria Regionale aveva sostenuto che la controversia fosse già ‘definita’ al momento dell’entrata in vigore della norma agevolativa, facendo riferimento alla data della decisione in camera di consiglio e non a quella successiva di pubblicazione della sentenza. Contro questa decisione, il contribuente ha proposto ricorso per cassazione.

La Nuova Istanza di Definizione Agevolata in Corso di Causa

Durante la pendenza del ricorso in Cassazione, è intervenuta una nuova normativa (L. n. 197/2022) che ha introdotto un’ulteriore possibilità di definizione agevolata delle liti pendenti. Il contribuente ha colto questa opportunità, presentando una nuova domanda e iniziando il pagamento rateale dell’importo dovuto. Ha quindi chiesto alla Corte di Cassazione di sospendere il giudizio in attesa del completamento del piano di rateazione.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte Suprema, con la presente ordinanza interlocutoria, non entra nel merito dei motivi del ricorso originario. La sua attenzione si concentra invece sull’impatto della nuova istanza di sanatoria sul processo in corso. I giudici hanno preso atto della domanda presentata dal contribuente e della documentazione prodotta dall’Agente della Riscossione relativa alle somme da versare.

Il punto centrale della decisione risiede nell’interpretazione della nuova legge. Nello specifico, l’art. 1, comma 236, della L. n. 197/2022 stabilisce chiaramente che l’estinzione del giudizio è subordinata all’effettivo perfezionamento della definizione agevolata. Questo perfezionamento si realizza solo con il versamento integrale di tutte le somme dovute e con la produzione in giudizio della relativa documentazione attestante i pagamenti.

Di conseguenza, la Corte ha ritenuto necessario e corretto non procedere con la decisione della causa. Poiché l’estinzione del processo dipende da un evento futuro e incerto (il completo pagamento del piano rateale), l’unica soluzione procedurale possibile è quella di sospendere il giudizio. Per questo motivo, la Corte ha disposto il ‘rinvio della causa a nuovo ruolo’, in attesa che il contribuente completi il suo percorso di definizione e possa dimostrarlo in tribunale.

Conclusioni: L’Impatto Pratico della Decisione

Questa ordinanza, pur essendo di natura procedurale, offre importanti spunti pratici. Dimostra come le normative sulla definizione agevolata abbiano un effetto diretto e paralizzante sui giudizi in corso, anche a livello di Corte Suprema. La decisione di rinviare la causa evidenzia un approccio pragmatico volto a dare attuazione alla volontà del legislatore di deflazionare il contenzioso tributario.

Per i contribuenti, ciò significa che l’adesione a una sanatoria in pendenza di giudizio può effettivamente ‘congelare’ il processo, dando loro il tempo necessario per completare i pagamenti senza il rischio di una sentenza sfavorevole nel frattempo. Per il sistema giudiziario, rappresenta un modo per attendere la risoluzione amministrativa della lite, che, se portata a buon fine, renderà superflua una pronuncia nel merito, estinguendo la materia del contendere.

È possibile aderire a una definizione agevolata se la lite è già pendente in Corte di Cassazione?
Sì, il caso in esame dimostra che un contribuente può presentare domanda di definizione agevolata anche mentre il suo ricorso è all’esame della Corte di Cassazione.

Cosa accade al processo in Cassazione dopo la presentazione della domanda di definizione agevolata?
La Corte di Cassazione, come stabilito dalla specifica legge di riferimento (L. n. 197/2022), ha disposto il rinvio della causa a nuovo ruolo, sospendendo di fatto il giudizio in attesa del completamento del piano di pagamento.

Quando si considera estinto un giudizio a seguito di definizione agevolata con pagamento rateale?
Il giudizio si estingue solo con il perfezionamento della definizione, che avviene con il versamento integrale di tutte le somme dovute e la successiva produzione in giudizio della documentazione che attesta i pagamenti effettuati.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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