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Definizione agevolata: processo estinto in Cassazione

La Corte di Cassazione ha dichiarato estinto un processo tributario a seguito dell’adesione del contribuente alla definizione agevolata della lite. Il caso riguardava un avviso di accertamento per IRPEF su redditi da partecipazione non dichiarati. La Corte ha verificato la regolarità della procedura di definizione agevolata e, in assenza di istanze di trattazione, ha applicato la legge che prevede l’estinzione del giudizio, con spese a carico di chi le ha anticipate.

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Pubblicato il 21 novembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Definizione Agevolata: Quando il Processo Tributario si Estingue

L’adesione alla definizione agevolata rappresenta uno strumento cruciale per chiudere le liti con il Fisco. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce le conseguenze processuali di tale scelta, confermando l’automatica estinzione del giudizio pendente. Analizziamo insieme questa importante decisione.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine da un avviso di accertamento emesso dall’Agenzia delle Entrate nei confronti di una contribuente. L’amministrazione finanziaria contestava, per l’anno d’imposta 2006, l’omessa dichiarazione di un reddito da partecipazione derivante da una società di fatto e di un reddito da lavoro dipendente.

La contribuente aveva impugnato l’atto, ottenendo ragione in primo grado presso la Commissione Tributaria Provinciale. L’Agenzia delle Entrate aveva proposto appello, ma la Commissione Tributaria Regionale aveva confermato la decisione di primo grado, rigettando le pretese del Fisco. Di conseguenza, l’Agenzia ha presentato ricorso per Cassazione.

La Definizione Agevolata e i suoi Effetti sul Processo

Durante il giudizio in Cassazione, la contribuente ha presentato un’istanza con cui comunicava di aver aderito alla definizione agevolata della controversia, secondo quanto previsto dall’art. 5 della legge n. 130 del 2022. A sostegno della sua richiesta, ha depositato la domanda di definizione, la quietanza di pagamento e un documento della stessa Agenzia delle Entrate che attestava la regolarità della procedura. Inserire il caso in un elenco ufficiale da parte dell’Agenzia stessa, finalizzato a ridurre i tempi dei giudizi, ha ulteriormente rafforzato la posizione della contribuente.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Suprema Corte, ricevuta la documentazione e sentito il parere del Sostituto Procuratore Generale che chiedeva l’estinzione, ha verificato la sussistenza di tutti i presupposti di legge.

I giudici hanno rilevato che la controversia era stata regolarmente definita secondo le modalità previste dalla normativa sulla definizione agevolata. Un punto fondamentale, sottolineato dalla Corte, è che nessuna delle parti aveva presentato, entro i termini di legge, un’istanza per la trattazione della causa nel merito.

La legge (in particolare il comma 12 dell’art. 5, L. 130/2022) stabilisce che, in assenza di tale istanza, il processo si estingue. La Corte non ha potuto fare altro che prenderne atto e dichiarare formalmente l’estinzione del processo.

In merito alle spese legali, la Corte ha applicato un altro comma della stessa legge (il comma 5 dell’art. 5), stabilendo che le spese del processo estinto restano a carico della parte che le ha anticipate. Pertanto, ogni parte ha sostenuto i propri costi legali.

Le Conclusioni

Questa ordinanza conferma l’efficacia della definizione agevolata come strumento per porre fine in modo definitivo ai contenziosi tributari. La decisione della Corte di Cassazione ribadisce che, una volta perfezionata la procedura di definizione e in assenza di un’espressa volontà delle parti di continuare il giudizio, l’estinzione del processo è un effetto automatico previsto dalla legge. Ciò offre una via d’uscita certa e rapida dalle liti fiscali, alleggerendo il carico dei tribunali e fornendo ai contribuenti una soluzione tombale per le proprie pendenze.

Cosa succede a un processo tributario se il contribuente aderisce alla definizione agevolata?
Il processo viene dichiarato estinto, a condizione che nessuna delle parti presenti un’istanza per la trattazione della causa entro i termini stabiliti dalla legge.

Chi paga le spese legali in caso di estinzione del processo per definizione agevolata?
Le spese del processo estinto restano a carico della parte che le ha anticipate. Non è prevista una condanna alle spese per la parte soccombente.

Quali documenti sono necessari per dimostrare in giudizio l’avvenuta definizione agevolata?
È necessario depositare la domanda di definizione della lite e la relativa quietanza di pagamento. Nel caso specifico, è stato utile anche un documento della stessa Agenzia delle Entrate che confermava la regolarità della definizione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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