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Definizione agevolata: processo estinto in Cassazione

Una società di produzione dolciaria ha ottenuto l’estinzione del processo tributario in Cassazione grazie all’adesione alla definizione agevolata. L’Ordinanza 7705/2024 chiarisce che, in assenza di un’istanza di trattazione entro i termini di legge, il perfezionamento della sanatoria comporta la fine del contenzioso. La Corte Suprema ha dichiarato estinto il giudizio, con spese a carico della parte che le ha anticipate.

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Pubblicato il 8 novembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Definizione Agevolata: Quando il Processo Tributario si Estingue Automaticamente

La definizione agevolata rappresenta uno strumento cruciale per i contribuenti che desiderano chiudere le pendenze con il Fisco. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione, la n. 7705 del 21 marzo 2024, ha ribadito un principio fondamentale: l’adesione a una sanatoria, unita al mancato impulso processuale delle parti, conduce inevitabilmente all’estinzione del giudizio. Analizziamo questo caso per comprendere le implicazioni pratiche per cittadini e imprese.

I Fatti di Causa: Un Contenzioso Nato da Studi di Settore

La vicenda trae origine da un avviso di accertamento notificato dall’Agenzia delle Entrate a una società produttrice di dolciumi. L’amministrazione finanziaria contestava, per l’anno d’imposta 2004, maggiori ricavi determinati sulla base degli studi di settore. La società aveva impugnato l’atto, ottenendo una prima vittoria presso la Commissione Tributaria Provinciale.

Successivamente, l’Agenzia delle Entrate ha proposto appello e la Commissione Tributaria Regionale ha parzialmente riformato la decisione di primo grado, ritenendo fondata la pretesa erariale. Contro questa sentenza, la società ha presentato ricorso per Cassazione.

L’Adesione alla Definizione Agevolata e le Sue Conseguenze

Durante il giudizio in Cassazione, è intervenuta una novità normativa decisiva: il decreto-legge n. 119/2018, che ha introdotto una nuova forma di definizione agevolata delle liti pendenti. La società ricorrente ha prontamente colto l’opportunità, presentando domanda di adesione e versando la prima rata di quanto dovuto, come previsto dalla procedura.

Questo atto ha cambiato le sorti del processo. La Corte, preso atto della richiesta di cessazione della materia del contendere, ha rinviato più volte la causa per verificare il completamento della procedura di sanatoria e il pagamento degli importi dovuti.

La Decisione della Corte sulla Definizione Agevolata e l’Estinzione del Processo

La Corte di Cassazione ha infine dichiarato l’estinzione del processo. La decisione si fonda su un meccanismo quasi automatico previsto dalla legge istitutiva della sanatoria.

Il Principio dell’Estinzione “Ex Lege”

L’art. 6, comma 13, del d.l. n. 119/2018 stabilisce che il processo si estingue se, dopo aver aderito alla sanatoria, nessuna delle parti interessate presenta un’istanza di trattazione della causa entro un termine perentorio, fissato in quel caso al 31 dicembre 2020. Nel caso di specie, né la società né l’Agenzia delle Entrate hanno manifestato la volontà di proseguire il giudizio entro tale data. Di conseguenza, l’estinzione è diventata un esito obbligato per la Corte.

La Gestione delle Spese Processuali

Un altro aspetto importante chiarito dall’ordinanza riguarda le spese legali. La stessa norma prevede che, in caso di estinzione per definizione agevolata, le spese del processo estinto restano a carico della parte che le ha anticipate. Non vi è, quindi, una condanna alle spese a carico della parte soccombente, poiché il giudizio si chiude senza una decisione sul merito della controversia. Inoltre, la Corte ha specificato che non ricorrono i presupposti per il pagamento del raddoppio del contributo unificato a carico della società ricorrente.

Le Motivazioni

Le motivazioni della Corte sono ancorate a una lettura rigorosa della normativa sulla definizione agevolata. Il legislatore, nel prevedere queste sanatorie, ha l’obiettivo di ridurre il contenzioso tributario. L’estinzione del processo in assenza di un’istanza di trattazione è una logica conseguenza di questo obiettivo: una volta che il contribuente manifesta la volontà di chiudere la pendenza e inizia a pagare, il processo perde la sua ragion d’essere, a meno che una delle parti non insista per una pronuncia nel merito. L’ordinanza sottolinea che il perfezionamento della definizione avviene con la presentazione della domanda e il pagamento della prima rata. La mancata richiesta di prosecuzione entro il termine finale funge da condizione risolutiva che sancisce la fine del giudizio, rendendo superfluo anche solo esaminare i motivi del ricorso originario.

Le Conclusioni

L’ordinanza 7705/2024 offre un’importante lezione pratica. Per i contribuenti che aderiscono a una sanatoria fiscale, è fondamentale essere consapevoli che il processo non si estingue immediatamente, ma segue una procedura precisa. La chiave di volta è il meccanismo del ‘silenzio-assenso’ processuale: se nessuna parte chiede di andare avanti entro i termini, il giudizio si conclude. Questa pronuncia conferma la definizione agevolata come uno strumento efficace non solo per regolarizzare la propria posizione con il Fisco, ma anche per ottenere la chiusura definitiva e certa dei contenziosi pendenti, con il vantaggio di una gestione predeterminata delle spese legali.

Cosa è necessario perché un processo tributario si estingua a seguito di definizione agevolata ai sensi del d.l. 119/2018?
È necessario che il contribuente presenti la domanda di definizione e paghi gli importi dovuti (o la prima rata) e che, successivamente, nessuna delle parti interessate presenti un’istanza di trattazione della causa entro il termine perentorio stabilito dalla legge (nel caso specifico, il 31 dicembre 2020).

Chi paga le spese legali quando un processo si estingue per definizione agevolata?
In caso di estinzione del processo per adesione alla definizione agevolata, le spese processuali restano a carico della parte che le ha anticipate. Non c’è una condanna al pagamento delle spese dell’altra parte.

L’estinzione del processo avviene solo dopo il pagamento di tutte le rate previste dalla sanatoria?
No, la norma (art. 6, comma 6, d.l. 119/2018) specifica che la definizione si perfeziona già con la presentazione della domanda e con il pagamento degli importi dovuti o della prima rata. L’estinzione del processo è legata al mancato interesse delle parti a proseguire il giudizio, non necessariamente al saldo integrale di tutte le rate.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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