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Definizione agevolata liti tributarie: il caso

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’estinzione di un processo tributario riguardante il recupero di un credito IVA, originato da un’operazione di fusione inversa. La decisione non è entrata nel merito della questione, ma ha preso atto della richiesta di definizione agevolata delle liti tributarie presentata dalla società contribuente. Avendo la società versato l’importo previsto dalla legge per la sanatoria, il procedimento giudiziario si è concluso, con spese a carico di chi le ha anticipate.

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Pubblicato il 4 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Definizione Agevolata Liti Tributarie: La Cassazione Dichiara Estinto il Processo

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha messo in luce l’efficacia della definizione agevolata delle liti tributarie come strumento per porre fine a complesse controversie fiscali. Il caso in esame, giunto fino al terzo grado di giudizio, riguardava un presunto credito IVA indebitamente utilizzato, ma si è concluso non con una decisione sul merito, bensì con la dichiarazione di estinzione del processo. Vediamo nel dettaglio come si è arrivati a questa conclusione.

I Fatti del Caso: Un Credito IVA Conteso

La vicenda trae origine da un atto di recupero emesso dall’Amministrazione Finanziaria nei confronti di una società a responsabilità limitata. L’Ufficio contestava l’utilizzo in compensazione di un cospicuo credito IVA, per un valore di quasi 200.000 euro, relativo all’anno 2013.

Secondo la ricostruzione dell’Agenzia, tale credito era stato illecitamente trasferito alla società a seguito di un’operazione di fusione inversa, avvenuta l’anno precedente, con cui la società aveva incorporato la propria controllante. L’Amministrazione riteneva che l’operazione fosse stata posta in essere con il solo obiettivo di trasferire il credito fiscale.

La società ha impugnato l’atto di recupero. In primo grado, la Commissione tributaria provinciale ha dato ragione all’Ufficio, ma in appello la Commissione tributaria regionale ha ribaltato la decisione, accogliendo le ragioni del contribuente. Di conseguenza, l’Amministrazione Finanziaria ha proposto ricorso per Cassazione.

Il Ricorso e l’Impatto della Definizione Agevolata Liti Tributarie

Il ricorso dell’Agenzia si basava su un unico motivo: la violazione delle norme sui termini di decadenza del potere di accertamento e di esecuzione. Tuttavia, durante il procedimento in Cassazione, è intervenuto un fatto nuovo e decisivo.

La società contribuente, avvalendosi delle disposizioni della Legge n. 197 del 2022, ha presentato istanza per la definizione agevolata delle liti tributarie pendenti. A dimostrazione della sua volontà di chiudere la controversia, ha depositato la comunicazione di ricezione della domanda e la prova dell’avvenuto versamento dell’importo dovuto per la definizione della lite.

Le Motivazioni della Corte

La Corte di Cassazione, presa visione della documentazione, non ha potuto fare altro che dichiarare l’estinzione del processo. La motivazione si fonda direttamente sulla normativa speciale invocata dalla società. L’articolo 1, comma 198, della Legge n. 197/2022 stabilisce infatti che, a seguito della regolare definizione della controversia e in assenza di un diniego da parte dell’amministrazione, il processo si estingue.

Poiché la società aveva seguito correttamente la procedura, versando quanto dovuto, la condizione prevista dalla legge si era avverata. La Corte ha inoltre specificato che, come prescritto dalla stessa norma, le spese legali restano a carico della parte che le ha anticipate, senza possibilità di condanna per la controparte.

Le Conclusioni

Questa ordinanza conferma la prevalenza delle norme sulla definizione agevolata delle liti tributarie rispetto al merito della controversia. Per i contribuenti, questa procedura rappresenta un’opportunità strategica per chiudere contenziosi lunghi e onerosi con certezza, anche quando pendenti in Cassazione. Per l’ordinamento, si tratta di uno strumento deflattivo del contenzioso che, pur non risolvendo la questione giuridica di fondo, raggiunge l’obiettivo di porre fine alla lite in modo tombale, garantendo al contempo un’entrata per l’erario.

Cosa succede a un processo tributario se il contribuente aderisce alla definizione agevolata della lite?
Il processo viene dichiarato estinto, a condizione che la procedura di definizione sia stata completata correttamente con il pagamento degli importi dovuti e non vi sia stato un diniego da parte dell’Amministrazione Finanziaria.

Chi paga le spese legali in caso di estinzione del processo per definizione agevolata?
La legge che disciplina la definizione agevolata (L. 197/2022) stabilisce che le spese del processo estinto restano a carico della parte che le ha anticipate. Non vi è quindi una condanna al pagamento delle spese a favore di una delle parti.

Qual era l’oggetto della contestazione fiscale originale nel caso esaminato?
L’Agenzia delle Entrate contestava l’utilizzo di un credito IVA, sostenendo che fosse stato trasferito indebitamente a una società tramite un’operazione di fusione inversa con la propria controllante, ritenuta elusiva.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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