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Definizione agevolata liti: processo estinto in Cassazione

Una controversia sull’imposta di registro per apporti a fondi immobiliari si conclude in Cassazione con l’estinzione del processo. Le parti hanno utilizzato la definizione agevolata liti prevista dalla legge 197/2022, sanando la pendenza fiscale e rendendo superflua una decisione di merito.

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Pubblicato il 25 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Definizione Agevolata Liti: Come Estingue un Processo in Cassazione

L’istituto della definizione agevolata liti, comunemente nota come ‘pace fiscale’, rappresenta uno strumento cruciale per la gestione del contenzioso tributario. Questa procedura consente ai contribuenti di chiudere le controversie pendenti con l’Amministrazione Finanziaria versando un importo forfettario. Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 1951 del 2024, offre un chiaro esempio di come l’adesione a tale strumento possa determinare l’estinzione del processo, anche quando questo è giunto al suo ultimo grado di giudizio, cristallizzando gli effetti pratici della scelta del contribuente.

I Fatti del Caso: La Tassazione degli Apporti a Fondi Immobiliari

La vicenda trae origine da due avvisi di liquidazione emessi dall’Agenzia delle Entrate nei confronti di una società di gestione del risparmio (SGR) e di una fondazione. Oggetto del contendere era la corretta tassazione di due atti notarili con cui la fondazione aveva apportato un cospicuo portafoglio immobiliare a un fondo comune di investimento, gestito dalla SGR.

Le parti avevano applicato un’imposta di registro in misura fissa, oltre alle imposte ipotecaria e catastale in misura proporzionale (2% e 1%), ritenendo applicabile un regime fiscale di favore previsto per gli apporti a fondi immobiliari. L’Agenzia delle Entrate, al contrario, sosteneva che tale regime agevolato fosse stato tacitamente abrogato da una norma del 2011, la quale aveva eliminato gran parte delle esenzioni e agevolazioni fiscali in materia immobiliare. Di conseguenza, l’Ufficio richiedeva il pagamento dell’imposta di registro proporzionale ordinaria, pari al 9% del valore degli immobili.

La Decisione dei Giudici di Merito

Sia in primo che in secondo grado, i giudici tributari avevano dato ragione ai contribuenti. La Commissione Tributaria Regionale, in particolare, aveva stabilito che il regime applicato dalle parti non costituiva una mera agevolazione, bensì il regime ordinario e specifico per gli apporti a fondi comuni, data la loro peculiare struttura e finalità. Secondo i giudici, questa diversità strutturale rispetto a una compravendita ordinaria giustificava un trattamento fiscale differente, che non poteva considerarsi soppresso dalla norma generale del 2011.

L’Effetto della Definizione Agevolata Liti sul Giudizio di Cassazione

Nonostante le due vittorie nei gradi di merito, la vicenda è approdata in Corte di Cassazione a seguito del ricorso dell’Agenzia delle Entrate. Tuttavia, prima che la Corte potesse esprimersi sul merito della questione, la SGR ha presentato un’istanza per la dichiarazione di estinzione del processo.

La società aveva infatti aderito alla definizione agevolata liti introdotta dalla legge di bilancio per il 2023 (L. 197/2022), versando il 5% del valore della lite, come previsto dalla normativa in caso di doppia soccombenza dell’Amministrazione Finanziaria nei gradi di merito. Avendo perfezionato la procedura, e in assenza di obiezioni da parte dell’Agenzia delle Entrate, la SGR ha chiesto di porre fine al giudizio.

Le Motivazioni della Cassazione

La Corte di Cassazione, preso atto del perfezionamento della definizione agevolata, non ha potuto fare altro che dichiarare l’estinzione dell’intero processo. La motivazione della Corte non entra nel vivo della disputa fiscale, ma si concentra sull’aspetto procedurale. La legge sulla definizione agevolata prevede, infatti, che il perfezionamento della stessa estingua il giudizio. La Corte ha inoltre specificato che l’estinzione opera a beneficio di tutte le parti, compresa la fondazione coobbligata in solido, come espressamente previsto dalla normativa speciale. Per quanto riguarda le spese processuali, la Corte ha stabilito che, in caso di estinzione per questa causa, esse restano a carico delle parti che le hanno anticipate.

Conclusioni: L’Impatto Pratico della Sentenza

La sentenza in esame evidenzia l’impatto decisivo degli strumenti di definizione agevolata sul contenzioso tributario. Per il contribuente, pur avendo ottenuto due sentenze favorevoli, la scelta di aderire alla ‘pace fiscale’ ha rappresentato una via per ottenere la certezza e la chiusura definitiva della controversia, eliminando il rischio di un possibile ribaltamento della decisione in Cassazione. Per il sistema giudiziario, l’estinzione del processo comporta un alleggerimento del carico di lavoro, sebbene lasci irrisolta la questione di diritto sottostante, che potrà essere oggetto di future pronunce in casi analoghi.

Cosa succede a un processo in Cassazione se una delle parti aderisce alla definizione agevolata delle liti?
Se la procedura di definizione agevolata viene perfezionata correttamente, come nel caso di specie con il pagamento degli importi dovuti, la Corte di Cassazione dichiara l’estinzione del processo. Il giudizio si chiude senza una decisione sul merito della questione.

Se una società definisce la lite in modo agevolato, l’effetto si estende anche al coobbligato in solido?
Sì, la sentenza chiarisce che la definizione perfezionata da una parte giova anche al coobbligato in solido. In questo caso, la definizione richiesta dalla SGR ha determinato l’estinzione del processo anche per la Fondazione.

In caso di estinzione del processo per definizione agevolata, chi paga le spese legali?
La Corte ha stabilito che le spese restano a carico delle parti che le hanno anticipate. Ciascuna parte, quindi, sopporta i propri costi legali sostenuti durante il giudizio.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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