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Definizione agevolata liti: estinzione del processo

Una società energetica, dopo aver impugnato un avviso di accertamento per costi di sponsorizzazione indeducibili, ha aderito alla definizione agevolata delle liti pendenti durante il giudizio in Cassazione. La Corte Suprema, prendendo atto della domanda e del relativo pagamento, ha dichiarato l’estinzione del processo per cessata materia del contendere, confermando l’efficacia di questo strumento per chiudere le controversie fiscali.

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Pubblicato il 29 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Definizione Agevolata Liti: Quando il Processo Tributario si Estingue

La definizione agevolata liti rappresenta uno strumento cruciale per i contribuenti che desiderano chiudere definitivamente le controversie pendenti con il Fisco. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito l’effetto automatico di questa procedura sul processo in corso: l’estinzione per cessata materia del contendere. Analizziamo insieme i dettagli di questa decisione e le sue implicazioni pratiche.

I Fatti del Caso

Una società operante nel settore energetico aveva ricevuto due avvisi di accertamento relativi all’anno 2012. L’Agenzia delle Entrate contestava la deducibilità di alcuni costi di sponsorizzazione e la detraibilità della relativa IVA, recuperando anche l’addizionale IRES (nota come “Robin tax”).

Il contenzioso era passato per i primi due gradi di giudizio, con esiti parzialmente favorevoli per la società in primo grado e una successiva riforma in appello. La vicenda è quindi approdata in Corte di Cassazione, dove la società contribuente ha presentato ricorso.

La Definizione Agevolata delle Liti e la Decisione della Corte

Durante lo svolgimento del giudizio di legittimità, la società ha colto l’opportunità offerta dalla Legge n. 197/2022, presentando istanza di definizione agevolata liti. Ha quindi provveduto al pagamento degli importi dovuti e ha depositato in cancelleria la documentazione che attestava l’avvenuta richiesta e il versamento, chiedendo alla Corte di dichiarare estinto il processo.

La Corte di Cassazione ha accolto la richiesta. Richiamando la normativa specifica, ha constatato che la presentazione della domanda di definizione e il pagamento comportano, per legge, l’estinzione del giudizio. Di conseguenza, il processo è stato dichiarato estinto per cessata materia del contendere.

Le Motivazioni della Cassazione

La decisione della Suprema Corte si fonda su una precisa disposizione normativa, l’articolo 1, comma 198, della Legge n. 197/2022. Questa norma stabilisce in modo inequivocabile che, una volta depositata la domanda di definizione e la prova del pagamento, “il processo è dichiarato estinto”.

I giudici hanno inoltre chiarito due aspetti importanti conseguenti all’estinzione:

1. Spese Legali: Le spese di giudizio restano a carico della parte che le ha anticipate. Non vi è una condanna alle spese, ma ogni parte sopporta i propri costi legali sostenuti fino a quel momento.
2. Doppio Contributo Unificato: Non si applica il cosiddetto “doppio contributo”, ovvero la sanzione che obbliga chi perde un’impugnazione a pagare un importo ulteriore pari al contributo unificato iniziale. La Corte ha specificato che questa misura ha natura sanzionatoria e si applica solo nei casi di rigetto, inammissibilità o improcedibilità del ricorso. Poiché la definizione agevolata liti non rientra in queste categorie ma costituisce una chiusura concordata della controversia, la sanzione non è dovuta.

Conclusioni: Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza conferma la forza e l’efficacia della definizione agevolata liti come strumento per porre fine ai contenziosi tributari. Per i contribuenti, rappresenta una via d’uscita certa e definitiva da lunghe e costose battaglie legali, con il vantaggio di non rischiare ulteriori sanzioni processuali come il doppio contributo. La decisione ribadisce che, una volta perfezionata la procedura, l’effetto estintivo del processo è automatico e non discrezionale, fornendo una chiara garanzia giuridica a chi sceglie questa strada.

Cosa succede a un processo tributario se il contribuente aderisce alla definizione agevolata?
Il processo viene dichiarato estinto per cessata materia del contendere, a condizione che il contribuente depositi presso l’organo giurisdizionale la copia della domanda di definizione e la prova del versamento degli importi dovuti.

Chi paga le spese legali in caso di estinzione del processo per definizione agevolata?
In base alla normativa di riferimento (art. 1, comma 198, L. 197/2022), le spese legali restano a carico della parte che le ha anticipate. Non è prevista una condanna alle spese a carico di una delle parti.

In caso di definizione agevolata della lite, il contribuente deve pagare il “doppio contributo”?
No. La Corte di Cassazione ha chiarito che il doppio contributo unificato è una misura sanzionatoria applicabile solo in caso di rigetto, inammissibilità o improcedibilità dell’impugnazione. Poiché la definizione agevolata porta all’estinzione del processo, tale sanzione non è dovuta.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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