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Definizione agevolata liti: estinzione del giudizio

Un’ordinanza della Corte di Cassazione analizza il caso di un contenzioso fiscale tra l’Amministrazione Finanziaria e una società con i suoi soci. A seguito dell’adesione dei contribuenti alla definizione agevolata liti e al relativo pagamento, la Corte ha dichiarato l’estinzione del giudizio. La decisione si fonda sulla mancata presentazione di un’istanza di trattazione entro il termine previsto dalla legge dopo la sospensione del processo, confermando l’efficacia della procedura di sanatoria.

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Pubblicato il 31 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Definizione Agevolata Liti: Quando il Giudizio Fiscale si Estingue

La definizione agevolata liti, nota anche come “pace fiscale”, rappresenta uno strumento cruciale per i contribuenti che desiderano chiudere contenziosi pendenti con l’Amministrazione Finanziaria. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione chiarisce i presupposti e gli effetti di questa procedura, confermando come essa possa portare alla completa estinzione del giudizio. Analizziamo insieme i dettagli di questo caso emblematico.

I Fatti del Caso: Dall’Accertamento alla Cassazione

La vicenda trae origine da un avviso di accertamento emesso dall’Agenzia delle Entrate nei confronti di una società in accomandita semplice (s.a.s.) e dei suoi soci. L’atto contestava, per l’anno d’imposta 2007, maggiori redditi in capo alla società, imputandoli di conseguenza ai soci in proporzione alle rispettive quote di partecipazione.

I contribuenti impugnavano l’atto e ottenevano una decisione favorevole in primo grado. Tuttavia, l’Amministrazione Finanziaria proponeva appello, ma la Commissione tributaria regionale rigettava il gravame. Non soddisfatto, l’ente fiscale portava la questione dinanzi alla Corte di Cassazione, affidando il proprio ricorso a un unico motivo.

La Svolta: L’Adesione alla Definizione Agevolata Liti

Durante lo svolgimento del giudizio di legittimità, la situazione ha subito una svolta decisiva. I controricorrenti, ovvero la società e uno dei soci, insieme al socio rimasto intimato nel giudizio, hanno presentato domanda di adesione alla definizione agevolata liti secondo quanto previsto dall’art. 6 del d.l. n. 119/2018.

Hanno inoltre depositato la documentazione attestante l’avvenuto pagamento degli importi dovuti per perfezionare la procedura: integrale per la società e un socio, e della prima rata per l’altro socio. Di conseguenza, come previsto dalla normativa, la controversia è stata sospesa e rinviata a nuovo ruolo in attesa degli sviluppi della procedura di definizione.

Il Ruolo del Silenzio delle Parti

La normativa sulla definizione agevolata prevedeva un termine specifico, fissato al 31 dicembre 2020, entro il quale la parte interessata alla prosecuzione del giudizio avrebbe dovuto presentare un’apposita istanza di trattazione. Nel caso di specie, nessuna delle parti, né i contribuenti né l’Amministrazione Finanziaria, ha compiuto tale passo. Inoltre, non è pervenuto alcun atto di diniego della definizione da parte dell’ente impositore.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione, esaminata la documentazione e preso atto del comportamento processuale delle parti, ha ritenuto sussistenti tutti i presupposti per dichiarare l’estinzione del giudizio. I giudici hanno sottolineato tre elementi chiave:

1. Adesione e Pagamento: I contribuenti avevano regolarmente presentato le domande di definizione e versato gli importi richiesti.
2. Mancata Istanza di Trattazione: Nessuna delle parti ha manifestato interesse a proseguire il contenzioso entro il termine perentorio stabilito dalla legge.
3. Assenza di Diniego: L’Amministrazione Finanziaria non ha emesso un provvedimento di diniego, consolidando di fatto gli effetti della procedura agevolata.

Questi fattori, considerati nel loro insieme, hanno integrato la fattispecie estintiva prevista dalla norma, rendendo superflua una pronuncia sul merito del ricorso. Per quanto riguarda le spese processuali, la Corte ha stabilito che esse restano a carico delle parti che le hanno anticipate, come previsto dalla disciplina speciale sulla definizione agevolata.

Le Conclusioni: Implicazioni Pratiche della Sentenza

L’ordinanza in commento offre un’importante conferma sull’automatismo degli effetti della definizione agevolata liti. Dimostra che, una volta avviata la procedura e in assenza di un diniego esplicito da parte del Fisco, l’inerzia delle parti nel chiedere la prosecuzione del giudizio porta inevitabilmente alla sua estinzione. Questa decisione rafforza la certezza del diritto per i contribuenti che si avvalgono di tali strumenti deflattivi del contenzioso, garantendo che il corretto adempimento degli oneri previsti dalla sanatoria conduca alla chiusura definitiva della controversia, con la conseguente stabilità dei rapporti tributari.

Cosa succede al processo se le parti aderiscono alla definizione agevolata delle liti pendenti?
Il processo viene sospeso. Se la procedura di definizione si perfeziona con il pagamento e nessuna delle parti presenta un’istanza per la ripresa del giudizio entro il termine di legge, il processo si estingue.

Quali sono i presupposti per dichiarare l’estinzione del giudizio in questo caso?
I presupposti sono tre: 1) la presentazione della domanda di definizione agevolata con i relativi pagamenti; 2) la mancata presentazione da parte di tutte le parti interessate di un’istanza di trattazione entro la scadenza legale (31.12.2020); 3) l’assenza di un provvedimento di diniego della definizione da parte dell’Amministrazione Finanziaria.

Chi paga le spese legali in caso di estinzione del giudizio per definizione agevolata?
Secondo quanto stabilito dalla Corte e dalla legge di riferimento, le spese legali restano a carico delle parti che le hanno anticipate.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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