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Definizione agevolata lite: la Cassazione estingue

Un contribuente impugna un avviso di accertamento basato su studi di settore, vincendo nei primi due gradi di giudizio. L’Agenzia delle Entrate ricorre in Cassazione, ma nel frattempo le parti aderiscono alla definizione agevolata lite prevista dalla L. 130/2022. La Suprema Corte, preso atto dell’accordo, dichiara l’estinzione del processo.

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Pubblicato il 9 dicembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Definizione Agevolata Lite: Quando l’Accordo Chiude il Contenzioso in Cassazione

L’istituto della definizione agevolata lite rappresenta uno strumento cruciale per deflazionare il contenzioso tributario, offrendo una via d’uscita vantaggiosa sia per il contribuente che per l’Erario. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione ha ribadito l’efficacia di questo meccanismo, dichiarando l’estinzione di un giudizio a seguito dell’accordo raggiunto tra le parti. Analizziamo insieme i dettagli di questa vicenda processuale e le sue implicazioni pratiche.

I Fatti di Causa: Dagli Studi di Settore alla Cassazione

La controversia ha origine da un avviso di accertamento per IVA, IRPEF e IRAP notificato a un contribuente. L’atto impositivo si basava sull’applicazione degli studi di settore, dai quali emergeva uno scostamento rispetto al reddito dichiarato. Il contribuente ha impugnato l’accertamento, ottenendo ragione sia in primo grado, presso la Commissione Tributaria Provinciale, sia in appello, davanti alla Commissione Tributaria Regionale.

I giudici di merito hanno ritenuto l’accertamento illegittimo, sottolineando che lo scostamento tra il reddito dichiarato e quello presunto dagli studi di settore non raggiungeva il livello di “grave incongruenza”, un presupposto che la normativa dell’epoca riteneva indispensabile per giustificare la rettifica del reddito. Insoddisfatta della doppia soccombenza, l’Agenzia delle Entrate ha proposto ricorso per Cassazione.

L’Intervento della Definizione Agevolata Lite

Durante la pendenza del giudizio di legittimità, è intervenuto un fatto nuovo e decisivo. Le parti hanno deciso di avvalersi della facoltà prevista dall’art. 5 della legge 130/2022, che introduce una forma di definizione agevolata lite per le controversie pendenti in Cassazione. Questa norma si applica specificamente ai casi in cui l’Agenzia delle Entrate sia risultata integralmente soccombente in tutti i precedenti gradi di merito e il valore della lite non superi i 100.000 euro.

Aderendo a questa procedura, il contribuente ha presentato istanza e versato un importo pari al 5% del valore della controversia, come previsto dalla legge. Conseguentemente, entrambe le parti hanno chiesto concordemente alla Suprema Corte di dichiarare l’estinzione del giudizio per cessazione della materia del contendere.

Le Motivazioni della Corte

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha accolto la richiesta congiunta delle parti. I giudici hanno preso atto dell’avvenuta definizione agevolata della lite ai sensi della normativa citata. La legge 130/2022, infatti, offre una chiara via d’uscita per le controversie fiscali arrivate all’ultimo grado di giudizio in cui l’esito per l’amministrazione finanziaria appare incerto, data la precedente soccombenza.

La motivazione della Corte è stata consequenziale e lineare: una volta che le parti si avvalgono di uno strumento normativo che chiude la disputa, il processo non ha più ragione di proseguire. La materia del contendere viene a mancare, e il giudice non può fare altro che prenderne atto e dichiarare formalmente l’estinzione del giudizio. Per quanto riguarda le spese processuali, la Corte ha stabilito che esse rimangano a carico delle parti che le hanno anticipate, come di prassi in casi di estinzione per accordo.

Le Conclusioni

La decisione evidenzia l’importanza degli strumenti deflattivi del contenzioso. La definizione agevolata lite si conferma un meccanismo efficace che permette di chiudere lunghe e complesse battaglie legali con certezza e rapidità. Per il contribuente, rappresenta l’opportunità di chiudere definitivamente una pendenza fiscale a un costo ridotto, evitando i rischi e i tempi di un giudizio in Cassazione. Per l’amministrazione finanziaria, consente di incassare somme certe e di liberare risorse da destinare ad altre attività. L’ordinanza, pur nella sua semplicità, è un esempio lampante di come la collaborazione tra le parti, facilitata da una normativa ad hoc, possa portare a una risoluzione efficiente delle controversie tributarie.

Cos’è la definizione agevolata della lite prevista dall’art. 5 della L. 130/2022?
È una procedura che permette di chiudere le controversie tributarie pendenti in Cassazione, nelle quali l’Agenzia delle Entrate ha perso in tutti i gradi di giudizio precedenti, attraverso il pagamento di un importo ridotto, pari al 5% del valore della controversia.

Perché la Corte di Cassazione ha dichiarato l’estinzione del giudizio?
La Corte ha dichiarato l’estinzione perché le parti hanno raggiunto un accordo tramite la procedura di definizione agevolata, facendo così venire meno l’oggetto stesso della contesa. Il processo non aveva più motivo di continuare.

In caso di estinzione del giudizio per definizione agevolata, chi paga le spese legali?
Secondo quanto deciso dalla Corte in questo caso, le spese legali restano a carico della parte che le ha anticipate. Non vi è una condanna alle spese a carico di una delle parti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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