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Definizione agevolata: il caso rinviato in Cassazione

Una società e i suoi soci, destinatari di un avviso di accertamento basato su studi di settore, hanno impugnato la decisione della Commissione Tributaria Regionale. Durante il giudizio in Cassazione, hanno aderito alla definizione agevolata delle controversie (“Rottamazione-quater”). La Corte di Cassazione, con ordinanza interlocutoria, ha rinviato la causa a nuovo ruolo per permettere la verifica dell’effettivo pagamento e la conseguente estinzione del giudizio.

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Pubblicato il 19 agosto 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Definizione Agevolata: Quando la Cassazione Sospende il Giudizio

L’istituto della definizione agevolata delle liti fiscali rappresenta un’importante opportunità per i contribuenti di chiudere i contenziosi pendenti con il Fisco. Una recente ordinanza interlocutoria della Corte di Cassazione ci offre uno spunto pratico sul funzionamento di questo meccanismo, evidenziando il percorso procedurale che segue un’istanza di adesione presentata durante un giudizio di legittimità.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine da un avviso di accertamento notificato dall’Agenzia delle Entrate a una società del settore abbigliamento e ai suoi soci per l’anno d’imposta 2007. L’accertamento si basava sui risultati degli studi di settore, che avevano evidenziato un’incongruenza tra i ricavi dichiarati e quelli stimati dall’ufficio. Di conseguenza, l’Agenzia contestava maggiori imponibili ai fini Irap, Iva e Irpef.

I contribuenti hanno impugnato gli atti impositivi, ma sia la Commissione Tributaria Provinciale che quella Regionale hanno confermato, seppur con una riduzione del 40% dell’imponibile in appello, la legittimità dell’accertamento. Contro la sentenza di secondo grado, la società e i soci hanno proposto ricorso per Cassazione.

Il Ricorso e l’Adesione alla Definizione Agevolata

I motivi del ricorso si concentravano su presunti difetti di motivazione della sentenza impugnata e sulla violazione di norme relative all’accertamento basato su studi di settore, in particolare sul concetto di ‘grave incongruenza’.

Tuttavia, in prossimità dell’udienza in Cassazione, i ricorrenti hanno compiuto una mossa strategica: hanno presentato un’istanza di estinzione del giudizio, dichiarando di aver aderito alla definizione agevolata delle controversie tributarie pendenti, meglio nota come ‘Rottamazione-quater’, introdotta dalla Legge n. 197 del 2022.

Le Motivazioni della Corte

Di fronte a questa nuova circostanza, la Corte di Cassazione ha dovuto prendere atto della volontà dei contribuenti di chiudere la lite attraverso lo strumento agevolativo. L’adesione a tale procedura, se perfezionata con il corretto e tempestivo pagamento degli importi dovuti, determina l’estinzione del giudizio.

La Corte, però, non può dichiarare l’estinzione ‘sulla fiducia’. È necessario verificare che tutte le condizioni previste dalla legge siano state rispettate, in primis l’effettiva esecuzione dei pagamenti. Poiché questa verifica richiede accertamenti documentali e fattuali che non rientrano nelle competenze della Corte di legittimità, la stessa ha ritenuto di non poter decidere immediatamente la causa. Pertanto, con un’ordinanza interlocutoria, ha disposto il rinvio della causa a nuovo ruolo. Questo significa che il processo è temporaneamente sospeso in attesa che vengano completate le verifiche necessarie sul perfezionamento della procedura di definizione agevolata.

Le Conclusioni

L’ordinanza in esame è un chiaro esempio del rapporto tra procedure di condono fiscale e processo tributario. Quando un contribuente aderisce a una definizione agevolata mentre è pendente un ricorso, il giudizio subisce un’inevitabile battuta d’arresto. La Corte di Cassazione, in questi casi, agisce con prudenza: non chiude il caso d’ufficio, ma lo ‘congela’ rinviandolo a una successiva udienza. Questo permette di accertare senza ombra di dubbio il buon fine della procedura agevolata. Se i pagamenti saranno confermati, il giudizio verrà dichiarato estinto. In caso contrario, la discussione sul merito del ricorso riprenderà dal punto in cui si era interrotta.

Qual era l’oggetto della controversia fiscale originale?
La controversia riguardava un avviso di accertamento basato sugli studi di settore, con cui l’Agenzia delle Entrate contestava a una società e ai suoi soci maggiori ricavi e, di conseguenza, richiedeva il pagamento di maggiori imposte (Irap, Iva e Irpef).

Cosa hanno fatto i contribuenti durante il processo in Cassazione?
I contribuenti hanno presentato un’istanza per l’estinzione del giudizio, avendo aderito alla procedura di definizione agevolata delle controversie tributarie pendenti (la cosiddetta ‘Rottamazione-quater’), prevista dalla Legge n. 197 del 2022.

Qual è stata la decisione della Corte di Cassazione e perché?
La Corte ha emesso un’ordinanza interlocutoria, rinviando la causa a nuovo ruolo. Questa decisione è stata presa perché, prima di poter dichiarare estinto il giudizio a seguito dell’adesione alla definizione agevolata, è necessario verificare l’effettiva esecuzione dei pagamenti da parte dei contribuenti, un accertamento che richiede ulteriori verifiche.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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