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Definizione Agevolata: Giudizio Estinto in Cassazione

Un contribuente aveva impugnato un avviso di accertamento per un presunto incremento patrimoniale. Durante il giudizio dinanzi alla Corte di Cassazione, ha aderito a una procedura di Definizione Agevolata, pagando le somme dovute. Avendo fornito la prova dell’avvenuto pagamento e in assenza di contestazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate, la Corte ha dichiarato l’estinzione del giudizio, chiudendo definitivamente la controversia.

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Pubblicato il 26 novembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Definizione Agevolata: Come Estinguere un Giudizio Tributario in Cassazione

L’adesione a una Definizione Agevolata può rappresentare una svolta decisiva in un contenzioso tributario, portando persino all’estinzione del giudizio pendente in Corte di Cassazione. Un’ordinanza recente ha confermato questo principio, mostrando come la regolarizzazione dei debiti fiscali possa chiudere definitivamente una lunga battaglia legale, rendendo superflua una decisione nel merito. Questo caso offre spunti pratici fondamentali per contribuenti e professionisti.

I Fatti del Caso: Dall’Accertamento al Ricorso

La vicenda ha origine da un avviso di accertamento sintetico con cui l’Agenzia delle Entrate contestava a un contribuente un incremento patrimoniale non dichiarato per l’anno d’imposta 2006, quantificato in oltre 21.000 euro. L’accertamento si basava sull’articolo 38 del d.P.R. 600/1973.

Il contribuente ha impugnato l’atto, e la controversia è giunta fino alla Corte di Cassazione dopo una decisione parzialmente favorevole della Commissione Tributaria Regionale. I motivi del ricorso si basavano su tre principali argomenti:
1. Omessa pronuncia: La C.T.R. non si sarebbe pronunciata sulla mancata applicazione del cosiddetto ‘principio della famiglia fiscale’.
2. Violazione delle norme sulla prova: La presunzione legale di maggior reddito si fondava, a sua volta, su una presunzione semplice infondata, legata alla fase di ‘start-up’ di società partecipate dal contribuente.
3. Errata imputazione temporale: Le spese per investimenti in una società, effettuate nel 2003, non potevano essere considerate per determinare un maggior reddito nell’anno 2006.

La Svolta Processuale: L’impatto della Definizione Agevolata

Durante il giudizio in Cassazione, il contribuente ha presentato un’istanza di Definizione Agevolata dei carichi affidati all’Agente della riscossione, ai sensi del d.l. n. 119 del 2018 (la cosiddetta ‘rottamazione-ter’).

Questa mossa ha cambiato radicalmente le sorti del processo. Il contribuente ha depositato la documentazione comprovante l’adesione alla procedura, il piano di rateizzazione e le quietanze di pagamento delle rate previste. Di conseguenza, il giudizio è stato inizialmente sospeso in attesa del completamento della procedura.

La Decisione della Corte: Estinzione del Giudizio

Una volta completati i pagamenti, il ricorrente ha chiesto alla Corte di dichiarare l’estinzione del giudizio. La Corte di Cassazione, con l’ordinanza in esame, ha accolto la richiesta.

Le Motivazioni

La decisione della Corte non entra nel merito dei motivi di ricorso originari, poiché superati dall’intervento della Definizione Agevolata. La motivazione è di natura prettamente procedurale: la Corte ha verificato la regolarità della documentazione depositata dal contribuente, che attestava l’avvenuta e completa adesione alla sanatoria. In assenza di dinieghi o contestazioni da parte dell’Agenzia delle Entrate (controparte nel giudizio), la controversia alla base del processo è venuta meno. L’estinzione del debito tributario tramite la procedura agevolata ha, di fatto, eliminato l’oggetto del contendere, rendendo inutile la prosecuzione del giudizio. La Corte ha quindi dichiarato estinto il procedimento, con spese a carico di chi le ha anticipate.

Le Conclusioni

Questa pronuncia ribadisce un principio di grande rilevanza pratica: la Definizione Agevolata è uno strumento efficace per porre fine a un contenzioso tributario in qualsiasi stato e grado, compreso il giudizio di legittimità. Per il contribuente, ciò significa poter chiudere una controversia in modo certo e definitivo, evitando i rischi e i costi di un lungo processo. La chiave del successo, come dimostra il caso, risiede nel documentare scrupolosamente ogni passaggio della procedura di sanatoria e nel presentare le prove alla Corte, che a quel punto non può che prendere atto della cessata materia del contendere e dichiarare estinto il giudizio.

È possibile aderire a una definizione agevolata mentre è in corso un giudizio in Cassazione?
Sì, il provvedimento dimostra che un contribuente può aderire a una definizione agevolata (nella fattispecie, la ‘rottamazione-ter’) anche quando il suo ricorso è pendente dinanzi alla Corte di Cassazione.

Cosa succede al processo se si completa il pagamento previsto dalla definizione agevolata?
Se il contribuente fornisce la prova documentale del corretto e completo adempimento della procedura di definizione agevolata, e non vi sono contestazioni dalla controparte, la Corte dichiara l’estinzione del giudizio. La controversia si chiude senza una decisione nel merito.

Quali prove sono necessarie per ottenere la dichiarazione di estinzione del giudizio?
Nel caso esaminato, il contribuente ha depositato l’istanza di definizione agevolata, il piano di rateizzazione accettato dall’Agente della riscossione e le quietanze di pagamento delle rate. Questa documentazione è stata ritenuta sufficiente e regolare dalla Corte.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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