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Definizione agevolata: estinzione per i coobbligati

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’estinzione di un procedimento tributario relativo all’imposta di registro su una cessione di quote. La decisione si basa sulla definizione agevolata della lite intrapresa da uno dei coobbligati, i cui effetti benefici, secondo la legge, si estendono automaticamente agli altri soggetti coinvolti, determinando la cessazione della materia del contendere per tutti.

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Pubblicato il 18 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Definizione Agevolata: Come un Coobbligato Salva Tutti gli Altri

L’adesione alla definizione agevolata da parte di un solo contribuente può chiudere definitivamente una lite fiscale anche per tutti gli altri coobbligati. Questo è il principio chiave riaffermato dalla Corte di Cassazione con una recente ordinanza, che ha dichiarato estinto un procedimento per cessazione della materia del contendere, offrendo un importante chiarimento sull’efficacia estensiva delle procedure di sanatoria fiscale.

I Fatti di Causa: Dalla Riqualificazione alla Cassazione

La vicenda trae origine da un avviso di liquidazione dell’imposta di registro emesso dall’Agenzia delle Entrate. L’Amministrazione Finanziaria aveva riqualificato un’operazione di cessione della totalità delle quote di una società a responsabilità limitata, considerandola, ai fini fiscali, come una cessione indiretta di azienda. Tale riqualificazione, basata sull’art. 20 del T.U.R., comportava una maggiore imposta.

Il contribuente aveva impugnato l’atto e la Commissione Tributaria Regionale gli aveva dato ragione, annullando l’avviso. Il motivo? L’Agenzia delle Entrate non aveva attivato il contraddittorio endo-procedimentale, una procedura di confronto obbligatoria prima di emettere atti basati su un presunto abuso del diritto. Contro questa decisione, l’Agenzia delle Entrate proponeva ricorso per cassazione.

La Svolta: L’Adesione alla Definizione Agevolata

Mentre il giudizio pendeva dinanzi alla Suprema Corte, una delle società coobbligate nel pagamento dell’imposta si avvaleva della possibilità offerta dalla legge n. 130 del 2022, presentando domanda di definizione agevolata della controversia. La società effettuava il pagamento integrale della somma dovuta secondo i termini previsti dalla normativa, e l’Agenzia delle Entrate non comunicava alcun diniego entro i termini di legge.
A questo punto, il contribuente coinvolto nel giudizio di cassazione chiedeva di estendere a sé gli effetti di tale definizione, in qualità di coobbligato.

Le Motivazioni della Corte sull’efficacia della Definizione Agevolata

La Corte di Cassazione ha accolto la richiesta del contribuente, dichiarando l’estinzione del procedimento. I giudici hanno basato la loro decisione sull’articolo 5, commi 12 e 13, della legge n. 130 del 2022. Questa norma stabilisce chiaramente che gli effetti della definizione agevolata perfezionata da un coobbligato si estendono anche agli altri, a condizione che si tratti della medesima obbligazione tributaria.

Poiché nel caso di specie la definizione si era perfezionata senza alcun diniego da parte dell’Amministrazione Finanziaria, i suoi effetti si sono propagati automaticamente al ricorrente, facendo venire meno l’oggetto stesso del contendere. Di conseguenza, la Corte ha dichiarato estinto il giudizio.

Inoltre, la Corte ha precisato due aspetti importanti:
1. Spese Giudiziali: In caso di estinzione per definizione agevolata, le spese legali restano a carico della parte che le ha anticipate, come previsto specificamente dalla normativa sulla sanatoria (art. 5, comma 5, L. 130/2022).
2. Doppio Contributo Unificato: Non sussistono i presupposti per il pagamento del cosiddetto ‘doppio contributo unificato’. Tale sanzione si applica solo nei casi di rigetto, inammissibilità o improcedibilità dell’impugnazione, e non può essere estesa per analogia a casi di estinzione del giudizio come questo.

Le Conclusioni

Questa ordinanza conferma un principio di notevole importanza pratica per i contribuenti coinvolti in liti fiscali con obbligati in solido. La scelta di uno dei coobbligati di aderire a una definizione agevolata può rappresentare una via d’uscita rapida ed efficace per tutti, estinguendo l’intero contenzioso e cristallizzando la situazione debitoria. È una dimostrazione chiara di come gli strumenti di pacificazione fiscale, se utilizzati correttamente, possano avere un’efficacia risolutiva che va oltre il singolo soggetto che li attiva, a beneficio di tutta la platea dei soggetti coinvolti.

Se un coobbligato aderisce alla definizione agevolata, quali sono le conseguenze per gli altri?
Gli effetti della definizione agevolata si estendono agli altri coobbligati per la medesima obbligazione, portando all’estinzione dell’intero procedimento giudiziario per cessazione della materia del contendere.

In caso di estinzione del processo per definizione agevolata, chi paga le spese legali?
Secondo la normativa specifica (art. 5, comma 5, della legge 31 agosto 2022, n. 130), le spese giudiziali restano a carico della parte che le ha anticipate. Non è prevista una condanna alle spese.

Si applica la sanzione del doppio contributo unificato se il giudizio si estingue per definizione agevolata?
No. La Corte ha chiarito che il doppio contributo unificato è una misura sanzionatoria applicabile solo nei casi tassativi di rigetto, inammissibilità o improcedibilità del ricorso, e non può essere estesa ai casi di estinzione del procedimento.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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