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Definizione agevolata: estinzione del processo

Una società aveva impugnato un avviso di accertamento per costi ritenuti non deducibili. Durante il giudizio in Cassazione, ha aderito alla definizione agevolata prevista dalla legge. La Corte Suprema, verificata la regolarità della procedura e dei pagamenti, ha dichiarato l’estinzione del processo per cessazione della materia del contendere.

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Pubblicato il 19 dicembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Definizione Agevolata: Come Chiudere una Lite Fiscale Pendente

La definizione agevolata rappresenta uno strumento cruciale per i contribuenti che desiderano porre fine a lunghe e complesse controversie con il Fisco. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce l’effetto di questa procedura sul processo pendente, dichiarandone l’estinzione. Analizziamo insieme questo caso per capire come funziona e quali sono le sue implicazioni pratiche.

Il Contesto: Dalla Contestazione Fiscale alla Cassazione

Una società si è trovata a impugnare un avviso di accertamento relativo all’IRES per l’anno 2011. L’Agenzia delle Entrate contestava la deducibilità di alcuni costi, specificamente i compensi corrisposti agli associati in partecipazione. La società, ritenendo legittimo il proprio operato, ha avviato un contenzioso tributario.

Nei primi due gradi di giudizio, le commissioni tributarie hanno dato ragione alla società contribuente, riconoscendo la deducibilità dei costi contestati. Nonostante le due decisioni favorevoli, l’Agenzia delle Entrate ha deciso di proseguire la battaglia legale, presentando ricorso presso la Corte di Cassazione.

La Svolta: L’Adesione alla Definizione Agevolata

Mentre il processo era pendente davanti alla Suprema Corte, la società ha colto l’opportunità offerta dalla normativa sulla definizione agevolata delle liti pendenti, introdotta dal D.L. n. 119/2018. Questa legge permetteva ai contribuenti di chiudere le controversie fiscali pagando un importo forfettario, con notevoli vantaggi in termini di tempo e costi.

La società ha quindi presentato la domanda di adesione, la relativa ricevuta di presentazione e i modelli F24 che attestavano il pagamento dell’intero importo dovuto per la definizione. Questa documentazione è stata depositata agli atti del processo in Cassazione.

La Decisione della Corte: Estinzione del Processo per Definizione Agevolata

La Corte di Cassazione, presa visione della documentazione prodotta, ha verificato la sussistenza di tutti i requisiti previsti dalla legge per l’estinzione del giudizio.

Le motivazioni

I giudici hanno rilevato che la società aveva correttamente aderito alla procedura di definizione agevolata. La normativa (art. 6 del D.L. n. 119/2018) stabilisce che, una volta perfezionata la definizione, il processo si estingue se, entro il termine del 31 dicembre 2020, nessuna delle parti presenta un’istanza per la trattazione del merito della causa. Nel caso di specie, né la società né l’Agenzia delle Entrate avevano presentato tale istanza, e non era intervenuto alcun provvedimento di diniego della definizione. Di conseguenza, con il decorso del termine, si è verificata la condizione legale per l’estinzione automatica del processo.

Le conclusioni

La Corte ha dichiarato ufficialmente l’estinzione del giudizio per cessazione della materia del contendere. Questa decisione conferma che l’adesione a una sanatoria fiscale, se eseguita correttamente, ha l’effetto di chiudere definitivamente la controversia. Per quanto riguarda le spese legali, la Corte ha stabilito che ciascuna parte dovesse farsi carico delle proprie. Infine, è stato precisato che non sussistevano i presupposti per il pagamento, da parte dell’Agenzia ricorrente, di un ulteriore importo a titolo di contributo unificato, come invece accade in caso di rigetto del ricorso.

Cosa succede a un processo tributario se il contribuente aderisce alla definizione agevolata?
Il processo viene dichiarato estinto per cessazione della materia del contendere, a condizione che la procedura di definizione sia perfezionata con il pagamento degli importi dovuti e che nessuna delle parti chieda la prosecuzione del giudizio entro i termini stabiliti dalla legge.

Quali documenti sono necessari per dimostrare l’avvenuta adesione alla definizione agevolata in un processo?
È necessario depositare la copia della domanda di definizione, la ricevuta di presentazione e i modelli F24 che attestano il pagamento integrale di quanto dovuto.

In caso di estinzione del giudizio per definizione agevolata, chi paga le spese legali?
La Corte ha stabilito che le spese legali restano a carico della parte che le ha anticipate, disponendo di fatto la loro compensazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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