LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Definizione agevolata: estinzione del processo

Una società contesta un avviso di accertamento fiscale. Durante il giudizio di Cassazione, aderisce alla definizione agevolata prevista dalla legge, pagando l’importo dovuto. La Suprema Corte, verificata l’adesione e la mancata istanza di prosecuzione, dichiara l’estinzione del processo per cessazione della materia del contendere.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 18 dicembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Definizione Agevolata e Estinzione del Processo: La Decisione della Cassazione

L’adesione alla definizione agevolata rappresenta uno strumento cruciale per i contribuenti che desiderano chiudere le pendenze con il Fisco. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce come questa procedura determini l’estinzione del processo tributario, ponendo fine alla controversia. Analizziamo insieme i dettagli di questa importante decisione e le sue implicazioni pratiche.

I Fatti del Caso

Una società a responsabilità limitata aveva impugnato un avviso di accertamento relativo all’imposta IRES per l’anno 2010. L’Amministrazione Finanziaria contestava la deducibilità di alcuni costi, specificamente i compensi corrisposti agli associati in partecipazione. La società aveva ottenuto ragione sia in primo che in secondo grado, con decisioni di merito favorevoli.

Nonostante le vittorie nei gradi precedenti, l’Amministrazione Finanziaria aveva presentato ricorso per Cassazione. Tuttavia, durante il corso del giudizio, la società contribuente ha scelto di avvalersi della definizione agevolata delle controversie pendenti, come previsto dalla normativa introdotta nel 2018.

L’Adesione alla Definizione Agevolata e i Suoi Effetti

In data 22 maggio 2019, la società ha formalmente aderito alla procedura di sanatoria. Ha presentato la domanda, la ricevuta di presentazione e i modelli F24 attestanti il pagamento integrale dell’importo dovuto per chiudere la lite.

Questo passaggio è stato determinante per l’esito del giudizio. La normativa di riferimento (art. 6 del d.l. n. 119/2018) stabilisce che, una volta perfezionata la definizione agevolata, il processo si estingue, a meno che una delle parti non presenti un’istanza per la continuazione del giudizio entro un termine specifico, fissato in questo caso al 31 dicembre 2020.

Le Motivazioni della Corte

La Corte di Cassazione, ricevuta la documentazione che provava l’avvenuta adesione alla sanatoria, ha verificato il rispetto dei requisiti procedurali. I giudici hanno constatato che nessuna delle parti aveva depositato l’istanza di trattazione della causa entro la scadenza del 31 dicembre 2020. Inoltre, non risultava alcun provvedimento di diniego della definizione da parte dell’Ufficio.

Di conseguenza, la Corte ha applicato direttamente la legge, dichiarando l’estinzione del giudizio per cessazione della materia del contendere. La controversia, infatti, non aveva più ragione di esistere, essendo stata risolta tramite la procedura speciale di definizione. La Corte ha inoltre stabilito che le spese legali restassero a carico delle parti che le avevano anticipate, come prassi in questi casi.

Le Conclusioni e le Implicazioni Pratiche

Questa ordinanza conferma l’efficacia della definizione agevolata come strumento per porre fine al contenzioso tributario in modo definitivo. Per i contribuenti, rappresenta un’opportunità per ottenere certezza giuridica e chiudere lunghe e costose battaglie legali. La decisione sottolinea che, una volta perfezionata la procedura e in assenza di un’esplicita richiesta di proseguire, il processo si conclude automaticamente. Infine, la Corte ha dato atto che non sussistevano i presupposti per il versamento, da parte dell’Amministrazione Finanziaria ricorrente, di un ulteriore importo a titolo di contributo unificato, come invece previsto in caso di rigetto del ricorso.

Cosa succede al processo tributario se il contribuente aderisce alla definizione agevolata?
Il processo viene dichiarato estinto per cessazione della materia del contendere, a condizione che la domanda sia presentata correttamente, gli importi dovuti siano pagati e nessuna delle parti chieda la prosecuzione del giudizio entro i termini di legge.

È necessario che entrambe le parti siano d’accordo per l’estinzione del processo dopo la definizione agevolata?
No. Secondo l’ordinanza, il processo si estingue se, dopo l’adesione del contribuente, nessuna delle parti presenta un’istanza per continuare il procedimento entro la scadenza prevista dalla legge. La semplice inerzia delle parti è sufficiente per determinare la chiusura del caso.

Chi paga le spese legali in caso di estinzione del giudizio per definizione agevolata?
L’ordinanza stabilisce che le spese sono a carico della parte che le ha anticipate. Ciò significa che ogni parte sostiene i propri costi legali sostenuti fino a quel momento.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati