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Definizione agevolata: estinzione del processo

Una controversia fiscale riguardante un avviso di accertamento per IRAP e IVA a carico dei soci di una società di fatto era giunta in Cassazione. Tuttavia, il procedimento si è concluso prima di una decisione nel merito. Sia l’Agenzia delle Entrate che i contribuenti hanno richiesto la definizione agevolata della lite ai sensi della Legge 197/2022. La Corte, verificata la regolarità della domanda e dei pagamenti, ha dichiarato l’estinzione del processo, ponendo fine alla contesa.

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Pubblicato il 22 novembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Definizione Agevolata: Come la Pace Fiscale Estingue il Contenzioso Tributario

L’ordinanza della Corte di Cassazione in esame offre un chiaro esempio pratico degli effetti della definizione agevolata delle liti fiscali. Questa procedura, introdotta per ridurre il carico di lavoro dei tribunali tributari e favorire la risoluzione dei contenziosi, si dimostra uno strumento efficace per porre fine a lunghe e complesse battaglie legali tra Fisco e contribuente, anche quando queste sono arrivate all’ultimo grado di giudizio.

Il Caso: Dalla Società di Fatto alla Cassazione

La vicenda trae origine da un avviso di accertamento per IVA e IRAP relativo all’anno 2006, emesso dall’Agenzia delle Entrate nei confronti di numerosi contribuenti. Secondo il Fisco, questi ultimi erano soci di una società di fatto che aveva prodotto redditi non dichiarati.

I contribuenti avevano impugnato con successo l’atto impositivo davanti alla commissione tributaria provinciale, che lo aveva annullato. L’Agenzia delle Entrate aveva proposto appello, ma anche la commissione tributaria regionale aveva dato torto all’amministrazione finanziaria, confermando la decisione di primo grado. A questo punto, l’Agenzia ha presentato ricorso per Cassazione, portando la controversia al vaglio della Suprema Corte.

La Svolta: L’Applicazione della Definizione Agevolata

Prima che la Corte potesse pronunciarsi sul merito del ricorso, il quadro è radicalmente cambiato. Sfruttando le opportunità offerte dalla Legge n. 197 del 2022, sia l’Agenzia delle Entrate sia alcuni dei contribuenti hanno presentato istanza per la definizione agevolata della lite.

Questa normativa permette alle parti di chiudere una controversia pendente versando somme ridotte rispetto a quanto originariamente richiesto. Le parti hanno quindi depositato in atti la documentazione necessaria, inclusa la domanda di definizione e la ricevuta di versamento della prima rata, attestando la volontà di porre fine al contenzioso.

La Decisione della Corte sull’Estinzione del Processo

Di fronte a questa situazione, il ruolo della Corte di Cassazione non è più quello di decidere chi ha ragione o torto nel merito della pretesa fiscale. Il suo compito diventa quello di verificare la corretta attivazione della procedura di definizione agevolata.

Avendo accertato che entrambe le parti avevano manifestato la volontà di definire la lite e che i requisiti di legge erano stati rispettati, la Corte ha agito di conseguenza, dichiarando l’estinzione del processo e la cessazione della materia del contendere.

Le motivazioni

La decisione si fonda direttamente sull’articolo 1, commi 197 e 198, della Legge n. 197 del 2022. Questa normativa stabilisce chiaramente che, quando il contribuente deposita copia della domanda di definizione e del versamento degli importi dovuti, il processo pendente viene dichiarato estinto. La norma non lascia margini di discrezionalità al giudice, che deve limitarsi a prendere atto della volontà delle parti di chiudere la controversia attraverso questo strumento. Per quanto riguarda le spese processuali, la legge prevede che esse rimangano a carico delle parti che le hanno anticipate, senza alcuna condanna per la parte soccombente, dato che non vi è una decisione nel merito.

Le conclusioni

Questa ordinanza conferma l’efficacia della definizione agevolata come strumento deflattivo del contenzioso tributario. Per i contribuenti, rappresenta un’opportunità per chiudere una pendenza con il Fisco in modo certo e a condizioni vantaggiose, evitando i rischi e i costi di un lungo processo. Per l’amministrazione finanziaria, consente di incassare somme in tempi rapidi e di ridurre il numero di cause pendenti. La decisione evidenzia come la volontà del legislatore di promuovere la pace fiscale si traduca in un meccanismo processuale automatico, che porta all’estinzione del giudizio una volta soddisfatti i requisiti previsti.

Cosa succede a un processo tributario se le parti aderiscono alla definizione agevolata?
Il processo viene dichiarato estinto dal giudice, senza una decisione nel merito della controversia. Questo significa che la lite si conclude definitivamente.

Chi paga le spese legali in caso di estinzione del giudizio per definizione agevolata?
La legge specifica che le spese legali rimangono a carico della parte che le ha anticipate. Non vi è una condanna al pagamento delle spese a favore dell’altra parte.

È possibile accedere alla definizione agevolata anche se il processo è già arrivato in Cassazione?
Sì, la normativa permette di definire le controversie pendenti in ogni stato e grado del giudizio, inclusa la fase davanti alla Corte di Cassazione.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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