LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Definizione agevolata: estinzione del processo

Una controversia tributaria su costi di sponsorizzazione, giunta in Cassazione, viene dichiarata estinta. La Corte ha applicato la normativa sulla definizione agevolata (d.l. 119/2018), poiché il contribuente ha aderito alla sanatoria e l’Amministrazione Finanziaria non ha presentato istanza di prosecuzione del giudizio entro i termini previsti, rendendo superflua la discussione nel merito del ricorso.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 4 novembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Definizione Agevolata: Come Estingue il Processo Tributario in Cassazione

La definizione agevolata rappresenta uno strumento cruciale nel panorama del diritto tributario, offrendo ai contribuenti una via d’uscita da lunghe e complesse controversie con il Fisco. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione illustra perfettamente come l’adesione a questa procedura possa portare all’estinzione del processo, anche quando questo è giunto al suo ultimo grado di giudizio. Analizziamo insieme il caso per comprendere i meccanismi e le implicazioni pratiche di questa importante normativa.

I Fatti del Caso: Una Controversia su Costi di Sponsorizzazione

La vicenda trae origine da un avviso di accertamento per IVA, IRAP e IRPEF relativo all’anno d’imposta 2009. L’Amministrazione Finanziaria contestava a un imprenditore la deducibilità dei costi derivanti da fatture per sponsorizzazioni emesse da un’associazione sportiva dilettantistica, ritenendo che le operazioni fossero oggettivamente inesistenti.

Il contribuente aveva impugnato l’atto e, dopo un primo grado sfavorevole, la Commissione Tributaria Regionale aveva accolto il suo appello, riconoscendo la legittimità dei costi portati in deduzione. Insoddisfatta della decisione, l’Agenzia delle Entrate proponeva ricorso per cassazione.

La Svolta: L’Adesione alla Definizione Agevolata

Mentre il giudizio pendeva dinanzi alla Suprema Corte, il contribuente ha colto l’opportunità offerta dal D.L. n. 119 del 2018, presentando domanda di definizione agevolata della controversia. A dimostrazione della serietà delle sue intenzioni, ha provveduto anche al versamento della prima rata dell’importo dovuto, perfezionando così la procedura come richiesto dalla legge.

L’impatto della definizione agevolata sul processo

La normativa sulla definizione agevolata (in particolare l’art. 6, comma 13, del D.L. 119/2018) stabilisce un meccanismo quasi automatico: una volta che il contribuente ha presentato la domanda e pagato le somme dovute, il processo si estingue, a meno che la parte interessata (in questo caso l’Amministrazione Finanziaria) non presenti un’apposita istanza per la prosecuzione del giudizio entro una data perentoria (fissata al 31 dicembre 2020).

Nel caso di specie, l’Agenzia delle Entrate non ha depositato alcuna istanza di trattazione. Questo silenzio ha avuto un effetto decisivo.

Le Motivazioni della Cassazione

La Corte di Cassazione, preso atto della documentazione prodotta dal contribuente (domanda di definizione e prova del pagamento), ha semplicemente verificato il realizzarsi delle condizioni previste dalla legge per l’estinzione del giudizio. Non essendo stata presentata alcuna istanza di prosecuzione da parte dell’Agenzia delle Entrate, i giudici non hanno potuto fare altro che dichiarare estinto il processo.

Questa decisione rende superfluo entrare nel merito dei motivi del ricorso presentati dall’Amministrazione Finanziaria. La questione di fondo – la legittimità o meno dei costi di sponsorizzazione – non viene decisa, poiché la lite si è chiusa prima. Per quanto riguarda le spese processuali, la legge stessa prevede che, in caso di estinzione per definizione agevolata, ogni parte sostenga le spese che ha anticipato.

Conclusioni: L’Impatto Pratico della Definizione Agevolata

Questa ordinanza conferma l’efficacia della definizione agevolata come strumento per chiudere definitivamente le pendenze fiscali. La scelta del contribuente di aderire alla sanatoria si è rivelata vincente, portando all’estinzione di un contenzioso che era arrivato fino all’ultimo grado di giudizio. Per l’Amministrazione Finanziaria, la mancata presentazione dell’istanza di prosecuzione ha comportato l’accettazione implicita della chiusura della lite. La vicenda sottolinea l’importanza per entrambe le parti di valutare attentamente le opzioni offerte dalle normative di condono e sanatoria, che possono bypassare l’incertezza e i costi di un lungo iter giudiziario.

Cosa succede a un processo tributario se il contribuente aderisce alla definizione agevolata?
Il processo viene dichiarato estinto, a condizione che l’Amministrazione Finanziaria, se interessata, non presenti un’apposita istanza di trattazione della causa entro il termine previsto dalla legge.

È sufficiente presentare la domanda di definizione agevolata per estinguere il processo?
No, la definizione si perfeziona con la presentazione della domanda e con il pagamento integrale degli importi dovuti o, in caso di rateizzazione, della prima rata entro la scadenza fissata dalla normativa.

Chi paga le spese legali in caso di estinzione del processo per definizione agevolata?
Ai sensi della normativa specifica (art. 6, comma 13, del d.l. 119/2018), le spese del processo estinto restano a carico della parte che le ha anticipate.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati