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Definizione agevolata: estinzione del processo

Una società, dopo aver impugnato un avviso di accertamento fiscale fino in Cassazione, ha aderito alla procedura di definizione agevolata. La Corte Suprema, preso atto del perfezionamento della procedura con il pagamento, ha dichiarato l’estinzione del giudizio. La chiave della decisione risiede nell’applicazione della normativa speciale sulla definizione agevolata, che prevale sulla continuazione del contenzioso.

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Pubblicato il 15 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Definizione Agevolata: Quando il Processo Tributario si Estingue

L’adesione alla definizione agevolata delle controversie tributarie rappresenta una via d’uscita per molti contribuenti. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce l’effetto automatico che questa scelta ha sul processo in corso: l’estinzione del giudizio. Analizziamo insieme questo caso per capire come la normativa sulla tregua fiscale impatta direttamente sulle liti pendenti.

I Fatti di Causa

La vicenda trae origine da un avviso di accertamento notificato dall’Agenzia delle Entrate a una società a responsabilità limitata. L’amministrazione finanziaria contestava, per l’anno d’imposta 2012, maggiori ricavi non dichiarati ai fini Ires, Irap e Iva, basando le proprie pretese sull’applicazione degli studi di settore e sulla mancata risposta del contribuente all’invito al contraddittorio.

La società ha impugnato l’atto, ottenendo una prima vittoria presso la Commissione Tributaria Provinciale. Tuttavia, l’Agenzia delle Entrate ha proposto appello e la Commissione Tributaria Regionale ha ribaltato la decisione, ritenendo legittima l’applicazione degli studi di settore e fondata la contestazione sui costi per servizi, giudicati eccessivi. Di fronte a questa sentenza sfavorevole, la società ha presentato ricorso per Cassazione, lamentando principalmente l’errata attribuzione di efficacia probatoria agli studi di settore.

La Decisione della Corte sulla Definizione Agevolata

Mentre il giudizio era pendente dinanzi alla Suprema Corte, è intervenuto un fatto nuovo e decisivo. La società ricorrente ha presentato istanza per la definizione agevolata della controversia, ai sensi della Legge n. 197 del 2022. A riprova del completamento della procedura, ha depositato in giudizio la domanda e le ricevute di pagamento dell’importo dovuto.

La Corte di Cassazione, senza entrare nel merito dei motivi del ricorso, ha preso atto di questa circostanza. Ha quindi applicato la normativa specifica che disciplina la tregua fiscale, la quale prevede che il perfezionamento della definizione (tramite presentazione della domanda e versamento delle somme) comporti l’estinzione del processo. Di conseguenza, i giudici hanno dichiarato il giudizio estinto, ponendo fine alla controversia.

Le Motivazioni

La motivazione della Corte è puramente procedurale e si fonda sull’applicazione diretta della legge sulla definizione agevolata. L’articolo 1, comma 194, della Legge n. 197/2022 stabilisce che la procedura si perfeziona con la presentazione della domanda e il pagamento della prima rata (o dell’intero importo) entro la scadenza prevista. Il comma successivo prevede che, una volta documentate queste circostanze in giudizio, il giudice debba dichiarare l’estinzione del processo con decreto o ordinanza. La Corte non ha dovuto esaminare i motivi del ricorso originale perché la scelta del contribuente di avvalersi della sanatoria ha reso superfluo ogni accertamento sul merito della pretesa fiscale. Le spese legali, come previsto in questi casi, sono state lasciate a carico della parte che le ha anticipate.

Conclusioni

Questa ordinanza conferma un principio fondamentale delle sanatorie fiscali: l’adesione a una definizione agevolata è un’opzione che prevale sulla prosecuzione del contenzioso. Per il contribuente, rappresenta un modo per chiudere definitivamente una lite con il Fisco, accettando di pagare un importo forfettario. Per il sistema giudiziario, comporta una riduzione del carico di lavoro, poiché i processi vengono terminati senza necessità di una sentenza di merito. La decisione evidenzia l’importanza per i contribuenti e i loro consulenti di valutare attentamente le opportunità offerte dalle normative di tregua fiscale come strumento strategico per la gestione delle liti pendenti.

Cosa succede a un processo tributario se il contribuente aderisce alla definizione agevolata?
Il processo si estingue. La Corte, una volta ricevuta la documentazione che attesta il perfezionamento della procedura (domanda e pagamento), deve dichiarare l’estinzione del giudizio senza decidere nel merito della questione.

Quando si perfeziona la definizione agevolata secondo la legge citata nel provvedimento?
La definizione agevolata, ai sensi della L. 197/2022, si perfeziona con la presentazione della domanda e con il versamento integrale dell’importo dovuto o della prima rata entro la scadenza legale (in questo caso, il 30 settembre 2023).

Chi paga le spese legali in caso di estinzione del giudizio per definizione agevolata?
Le spese legali restano a carico della parte che le ha anticipate. Non vi è una condanna al pagamento delle spese della controparte, ma ciascuna parte sostiene i propri costi.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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