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Definizione agevolata: estinzione del processo

Una controversia su dazi doganali e royalties non inclusi nel valore di transazione si conclude con l’estinzione del giudizio. La Cassazione, a seguito della richiesta di definizione agevolata da parte delle società contribuenti, ha dichiarato chiuso il processo, lasciando le spese a carico di chi le ha sostenute. Il caso evidenzia l’efficacia degli strumenti di condono fiscale nel risolvere le liti pendenti.

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Pubblicato il 10 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Definizione Agevolata: Come Chiudere le Liti Fiscali Pendenti

La definizione agevolata delle liti pendenti, introdotta dalla Legge di Bilancio 2023, si conferma uno strumento efficace per porre fine a complesse controversie tributarie. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione illustra perfettamente questo meccanismo, dichiarando l’estinzione di un giudizio che vedeva contrapposte l’Amministrazione Finanziaria e due società, una operante nel settore dell’abbigliamento sportivo e l’altra nel campo della logistica. Il caso verteva sulla corretta determinazione del valore doganale delle merci importate.

I Fatti di Causa

La vicenda ha origine da una verifica fiscale condotta dall’autorità doganale su operazioni di importazione avvenute nel 2014. L’ispezione ha rivelato che una società italiana, licenziataria di marchi di una casa madre estera, non aveva incluso nel valore dichiarato in dogana le royalties versate alla licenziante per l’utilizzo dei suddetti marchi.

Di conseguenza, l’Amministrazione Finanziaria ha contestato maggiori dazi e IVA all’importazione, notificando un avviso di rettifica e irrogando le relative sanzioni. L’atto è stato impugnato sia dalla società importatrice sia dalla società di spedizioni, in qualità di rappresentante indiretto e coobbligata in solido.

Il percorso giudiziario è stato articolato: la Commissione tributaria provinciale ha inizialmente dato ragione alle società, ma la Commissione tributaria regionale ha parzialmente riformato la decisione. Il giudice d’appello ha confermato l’obbligazione fiscale relativa ai maggiori dazi, annullando però le sanzioni e la pretesa sulla maggiore IVA. La controversia è così approdata in Corte di Cassazione, con ricorso principale dell’ufficio e ricorso incidentale delle società.

La Svolta Processuale e l’Impatto della Definizione Agevolata

In pendenza del giudizio di legittimità, le società contribuenti hanno colto l’opportunità offerta dalla Legge n. 197/2022, che ha introdotto la possibilità di una definizione agevolata per le controversie tributarie. Hanno quindi presentato istanza e fornito la documentazione attestante l’adesione e il pagamento degli importi dovuti, chiedendo alla Corte di dichiarare l’estinzione del processo.

Questo istituto permette ai contribuenti di chiudere i contenziosi in corso pagando un importo ridotto rispetto a quanto originariamente richiesto dal fisco, con notevoli benefici in termini di sanzioni e interessi. L’obiettivo del legislatore è duplice: ridurre il carico di lavoro degli uffici giudiziari e favorire una rapida riscossione di entrate fiscali.

Le motivazioni

La Corte di Cassazione, ricevuta la documentazione che provava l’avvenuta adesione alla procedura di definizione agevolata, ha applicato direttamente la normativa di riferimento. La legge prevede, infatti, che qualora il contribuente presenti copia della domanda di definizione e del versamento degli importi dovuti, il processo pendente venga dichiarato estinto con decreto presidenziale o, come in questo caso, con ordinanza in camera di consiglio. La Corte ha quindi preso atto della volontà delle parti di avvalersi di questo strumento e ha agito di conseguenza, senza entrare nel merito della questione originaria relativa al calcolo delle royalties.

Le conclusioni

La decisione della Suprema Corte sancisce l’effetto estintivo automatico del giudizio a seguito della corretta adesione alla definizione agevolata. Questa ordinanza rappresenta un chiaro esempio pratico dell’efficacia degli strumenti di tregua fiscale nel risolvere le liti tributarie. Per le imprese, la possibilità di definire in modo agevolato un contenzioso rappresenta un’importante opzione strategica per eliminare l’incertezza e i costi legati a lunghi procedimenti giudiziari. La sentenza chiarisce inoltre un aspetto procedurale fondamentale: in caso di estinzione per definizione agevolata, le spese del processo restano a carico della parte che le ha anticipate, senza alcuna condanna per la controparte.

Cosa succede a un processo tributario se il contribuente aderisce alla definizione agevolata?
Il processo viene dichiarato estinto. La legge prevede che, una volta prodotta la documentazione che attesta l’adesione e il pagamento, l’organo giurisdizionale presso cui pende la controversia debba dichiararne la chiusura.

Chi paga le spese legali in caso di estinzione del giudizio per definizione agevolata?
Le spese del processo restano a carico della parte che le ha anticipate. Non è prevista una condanna alle spese per la controparte, poiché il giudizio si chiude per un evento esterno al merito della controversia.

Qual era la questione al centro della disputa prima dell’estinzione?
La controversia originaria riguardava l’inclusione delle royalties, pagate da una società licenziataria alla sua casa madre per l’uso di marchi, nel valore di transazione delle merci importate ai fini del calcolo dei dazi doganali e dell’IVA.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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