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Definizione Agevolata: estinzione del processo

L’Agenzia delle Entrate aveva impugnato in Cassazione una sentenza favorevole a una società agricola, accusata di essere una ‘società di comodo’. Tuttavia, prima della decisione, i contribuenti hanno aderito alla Definizione Agevolata prevista da una legge del 2022. Di conseguenza, la Corte Suprema ha dichiarato l’estinzione del giudizio, chiudendo il contenzioso senza una pronuncia nel merito.

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Pubblicato il 6 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Definizione Agevolata: Come Estingue il Contenzioso sulle Società di Comodo

Una recente ordinanza della Corte di Cassazione illustra perfettamente l’impatto di strumenti come la Definizione Agevolata sui contenziosi tributari. Una controversia tra l’Agenzia delle Entrate e una società agricola, accusata di essere una ‘società di comodo’, si è conclusa non con una sentenza sul merito, ma con una declaratoria di estinzione del giudizio. Analizziamo come l’adesione a una sanatoria fiscale abbia risolto la disputa in via definitiva.

I Fatti del Caso: Una Società Agricola nel Mirino del Fisco

Una società agricola in accomandita semplice e i suoi soci si vedevano recapitare un avviso di accertamento per l’anno d’imposta 2009. L’Agenzia delle Entrate contestava il mancato superamento del cosiddetto ‘test di operatività’, disciplinato dalla normativa sulle società non operative. Secondo il Fisco, l’azienda era una ‘società di comodo’, ovvero una struttura creata per gestire un patrimonio e ottenere un risparmio fiscale, piuttosto che per svolgere una vera e propria attività d’impresa. Questa valutazione derivava dal rapporto tra l’esiguità degli utili dichiarati e l’ingente patrimonio a disposizione della società.

Nei primi due gradi di giudizio, i giudici tributari avevano dato ragione ai contribuenti, annullando la pretesa fiscale. Insoddisfatta, l’Amministrazione Finanziaria decideva di ricorrere in Cassazione.

I Motivi del Ricorso dell’Agenzia delle Entrate

L’Agenzia basava il proprio ricorso su due motivi principali:

1. Violazione di legge e onere della prova: Si contestava alla corte di merito di aver erroneamente ritenuto che la natura agricola della società costituisse una causa di disapplicazione automatica della disciplina sulle società di comodo. Inoltre, si lamentava un’errata ripartizione dell’onere della prova, avendo esonerato la società dal dimostrare la provenienza dei suoi ricavi.
2. Vizio di motivazione: Il secondo motivo criticava la sentenza impugnata per una ‘motivazione parvente’, ossia un ragionamento solo apparente e non sufficientemente esplicitato per comprendere la decisione dei giudici.

La Svolta del Processo: La Definizione Agevolata e le Sue Conseguenze

La dinamica processuale ha subito una svolta decisiva in prossimità dell’udienza in Cassazione. I contribuenti hanno depositato una memoria documentando di aver regolarmente aderito alla Definizione Agevolata delle liti pendenti, introdotta dalla Legge n. 130/2022. Questo strumento consente di chiudere le controversie fiscali attraverso il pagamento di una somma forfettaria, ponendo fine al contenzioso.

Le Motivazioni della Corte

Di fronte alla prova dell’avvenuta definizione della lite, la Corte di Cassazione non è entrata nel merito dei motivi di ricorso presentati dall’Agenzia delle Entrate. La motivazione della sua decisione è stata puramente procedurale. Avendo i contribuenti dimostrato di aver utilizzato con successo lo strumento della Definizione Agevolata, il presupposto stesso della controversia è venuto meno. La legge, infatti, collega a tale adempimento l’effetto estintivo del processo. La Corte, pertanto, non ha potuto fare altro che prendere atto della situazione e dichiarare l’estinzione del giudizio.

Le Conclusioni

La Corte Suprema ha dichiarato estinto il giudizio, stabilendo che le spese legali restassero a carico delle parti che le avevano anticipate. Questa ordinanza è un chiaro esempio di come gli strumenti di risoluzione alternativa delle controversie, come le sanatorie fiscali, possano prevalere sull’iter processuale ordinario. Per i contribuenti, la Definizione Agevolata ha rappresentato una via d’uscita certa e definitiva da una lite lunga e dall’esito incerto, mentre per il sistema giudiziario ha significato la de-flazione del carico di lavoro, sebbene a scapito di una pronuncia sui principi di diritto sollevati dall’Agenzia.

Cosa succede a un processo tributario in Cassazione se il contribuente aderisce a una definizione agevolata?
Il processo viene dichiarato estinto. La Corte Suprema prende atto dell’avvenuto accordo tra contribuente e Fisco e chiude il caso senza pronunciarsi sui motivi del ricorso, poiché la materia del contendere è cessata.

Perché l’Agenzia delle Entrate aveva contestato la natura della società agricola?
L’Agenzia riteneva che fosse una ‘società di comodo’, ovvero una scatola vuota utilizzata non per una reale attività produttiva, ma per gestire un patrimonio beneficiando di un regime fiscale più favorevole. Ciò era stato dedotto dal mancato superamento di un test di operatività che confronta i ricavi con il valore dei beni patrimoniali.

Chi paga le spese legali in caso di estinzione del giudizio per definizione agevolata?
Nell’ordinanza in esame, la Corte ha stabilito che le spese restano a carico della parte che le ha anticipate. In pratica, ogni parte coinvolta nel processo paga i propri avvocati e i costi sostenuti fino a quel momento.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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