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Definizione agevolata: estinzione del processo

L’ordinanza analizza un caso di estinzione del processo tributario davanti alla Corte di Cassazione. I contribuenti, dopo aver impugnato una sentenza sfavorevole della Commissione Tributaria Regionale, hanno aderito alla definizione agevolata della lite, pagando gli importi dovuti e rinunciando al ricorso. L’Agenzia delle Entrate ha confermato la regolarità della procedura. La Corte, preso atto dei requisiti di legge, ha dichiarato l’estinzione del giudizio, stabilendo che le spese legali restano a carico di ciascuna parte che le ha anticipate, come previsto dalla normativa sulla definizione agevolata.

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Pubblicato il 15 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Definizione Agevolata: Come Chiudere una Lite Fiscale in Cassazione

La definizione agevolata delle liti pendenti rappresenta uno strumento cruciale per contribuenti e amministrazione finanziaria, offrendo una via d’uscita rapida ed economicamente vantaggiosa dai contenziosi fiscali. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione illustra perfettamente il meccanismo e gli effetti di questa procedura, chiarendo come essa porti all’estinzione del giudizio, anche quando questo è giunto al suo ultimo grado.

I Fatti di Causa

La vicenda trae origine da un avviso di accertamento emesso dall’Agenzia delle Entrate nei confronti di alcuni contribuenti. Dopo un primo giudizio favorevole presso la Commissione Tributaria Provinciale, la Commissione Tributaria Regionale ribaltava la decisione, accogliendo l’appello dell’amministrazione finanziaria.

Contro questa sentenza, i contribuenti decidevano di proseguire la loro battaglia legale, presentando ricorso per cassazione. La lite, quindi, pendeva davanti alla Suprema Corte in attesa della decisione finale.

La Svolta: L’Accesso alla Definizione Agevolata

Nel corso del giudizio di cassazione, i ricorrenti hanno colto l’opportunità offerta dalla Legge n. 130 del 2022, che prevedeva una nuova finestra per la definizione agevolata delle controversie fiscali. Hanno quindi presentato l’istanza, provveduto al pagamento degli importi dovuti, come attestato dalla relativa quietanza, e depositato un atto formale di rinuncia al ricorso.

L’Agenzia delle Entrate, dal canto suo, ha confermato la regolarità e il perfezionamento della procedura di definizione, depositando una nota in cui attestava l’avvenuto accordo.

Le Motivazioni della Corte

La Corte di Cassazione, ricevuti gli atti, ha proceduto a una semplice verifica formale. I giudici hanno constatato la sussistenza di tutti i requisiti previsti dalla legge per dichiarare la fine del contenzioso. In particolare, erano presenti due elementi fondamentali:

1. La rinuncia al ricorso: depositata formalmente dalla parte ricorrente.
2. La conferma della regolare definizione: attestata dalla parte controricorrente, ovvero l’Agenzia delle Entrate.

La presenza congiunta di questi due elementi ha reso superfluo ogni esame del merito della controversia, poiché la volontà delle parti di porre fine alla lite attraverso lo strumento della definizione agevolata era chiara e formalmente corretta. L’ordinamento, in questi casi, prevede che il giudice prenda semplicemente atto della situazione e dichiari l’estinzione del processo.

Le Conclusioni: Estinzione del Giudizio e Regime delle Spese

L’esito del procedimento è stato, quindi, la declaratoria di estinzione del giudizio. La Corte ha formalmente chiuso il caso.

Un aspetto di particolare interesse pratico riguarda la gestione delle spese legali. Su questo punto, la Corte ha dato applicazione alla norma specifica che regola la definizione agevolata (art. 5, comma 5, L. n. 130/2022). Tale disposizione stabilisce che, in caso di estinzione del giudizio per definizione agevolata, le spese restano a carico della parte che le ha anticipate. In altre parole, non vi è una condanna alle spese per la parte soccombente, ma ciascuna parte sostiene i propri costi legali. Questa regola favorisce l’adesione a tali strumenti deflattivi del contenzioso, eliminando l’incertezza legata a una possibile condanna al pagamento delle spese della controparte.

Cosa succede a un ricorso in Cassazione se il contribuente aderisce alla definizione agevolata?
Il giudizio viene dichiarato estinto. Ciò significa che il processo si chiude definitivamente senza che la Corte emetta una sentenza sul merito della questione.

In caso di estinzione per definizione agevolata, chi paga le spese legali?
La legge specifica (L. n. 130/2022) prevede che le spese del giudizio estinto restino a carico della parte che le ha anticipate. Pertanto, ogni parte sostiene i propri costi legali, senza alcuna condanna a carico dell’altra.

Quali sono i passaggi formali necessari per ottenere l’estinzione del giudizio tramite definizione agevolata?
Il contribuente deve presentare istanza di definizione, pagare gli importi dovuti e, successivamente, depositare un atto di rinuncia al ricorso. È inoltre necessaria la conferma da parte dell’Agenzia delle Entrate della regolarità della procedura.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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