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Definizione agevolata: estinzione del processo

La Corte di Cassazione ha dichiarato l’estinzione di un processo tributario a seguito dell’adesione dei contribuenti alla definizione agevolata prevista da una specifica normativa. Avendo i ricorrenti pagato gli importi dovuti per la sanatoria, il contenzioso è stato considerato concluso, con spese legali a carico di ciascuna parte.

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Pubblicato il 14 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Definizione Agevolata: Quando il Processo si Estingue

L’istituto della definizione agevolata rappresenta uno strumento cruciale nel sistema tributario italiano, offrendo ai contribuenti una via d’uscita dai lunghi e onerosi contenziosi con il Fisco. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito con chiarezza gli effetti di questa scelta sul processo pendente, dichiarandone la semplice estinzione. Analizziamo insieme i dettagli di questa decisione per comprenderne la portata pratica.

I Fatti di Causa

Il caso trae origine dal ricorso presentato da alcuni contribuenti, sia in proprio che in qualità di rappresentanti di una società, avverso una sentenza della Commissione Tributaria Regionale del Piemonte. La controversia, giunta fino all’ultimo grado di giudizio dinanzi alla Corte di Cassazione, vedeva contrapposti i cittadini all’Agenzia delle Entrate.

Tuttavia, durante la pendenza del ricorso, è intervenuto un fatto nuovo e decisivo: i ricorrenti hanno scelto di avvalersi della definizione agevolata delle liti pendenti, prevista dall’art. 6 del d.l. n. 119 del 2018. In conformità con la normativa, hanno provveduto al pagamento degli importi richiesti per sanare la propria posizione.

La Decisione della Cassazione sulla Definizione Agevolata

Preso atto dell’avvenuta adesione alla sanatoria e del conseguente pagamento, la Corte di Cassazione non ha potuto fare altro che constatare il venir meno della materia del contendere. Quando la lite tra Fisco e contribuente viene risolta attraverso gli strumenti legislativi di pacificazione, come la definizione agevolata, il processo in corso perde la sua ragion d’essere.

Di conseguenza, i giudici hanno dichiarato l’estinzione del giudizio. Questa pronuncia non entra nel merito della questione originaria, ma si limita a certificare che la controversia è stata risolta in via extragiudiziale.

Le Motivazioni

Le motivazioni alla base della decisione sono lineari e si fondano direttamente sulla normativa che disciplina la definizione agevolata. La legge stessa prevede che l’adesione a tale procedura e il relativo versamento delle somme dovute costituiscano una causa di estinzione del giudizio. La Corte ha semplicemente applicato tale disposizione, rilevando che i presupposti erano stati soddisfatti.

Un aspetto rilevante riguarda la gestione delle spese processuali. In questi casi, la prassi consolidata, seguita anche in questa ordinanza, è che le spese legali restino a carico delle parti che le hanno anticipate. Ciascuno, quindi, paga il proprio difensore. Inoltre, la Corte ha specificato che i ricorrenti non erano tenuti al versamento dell’ulteriore importo a titolo di contributo unificato, previsto in caso di rigetto o inammissibilità del ricorso, poiché il giudizio si è estinto per una causa differente e non per una loro soccombenza nel merito.

Le Conclusioni

L’ordinanza in esame conferma l’efficacia della definizione agevolata come strumento deflattivo del contenzioso tributario. Essa offre un’opportunità concreta per chiudere le pendenze con il Fisco in modo rapido e meno dispendioso rispetto a un intero percorso giudiziario. Per i contribuenti, rappresenta una via per ottenere certezza giuridica, mentre per lo Stato permette di incassare somme in tempi brevi e di alleggerire il carico di lavoro degli uffici giudiziari. La decisione della Cassazione ribadisce che, una volta perfezionata la procedura di sanatoria, il processo non ha più motivo di proseguire e deve essere dichiarato estinto.

Cosa succede a un processo tributario se il contribuente aderisce alla definizione agevolata?
Il processo viene dichiarato estinto. La Corte prende atto che la controversia è stata risolta attraverso la procedura di sanatoria e, di conseguenza, il giudizio non ha più ragione di proseguire.

Chi paga le spese legali in caso di estinzione del giudizio per definizione agevolata?
Secondo quanto stabilito nell’ordinanza, le spese restano a carico delle parti che le hanno anticipate. Ciò significa che ogni parte coinvolta nel processo paga le spese del proprio avvocato e gli altri costi sostenuti.

Il contribuente deve versare un ulteriore contributo unificato se il processo si estingue per definizione agevolata?
No. La Corte di Cassazione ha chiarito che non sussistono i presupposti per il pagamento dell’ulteriore importo a titolo di contributo unificato, poiché il giudizio non si è concluso con una decisione di rigetto o inammissibilità del ricorso.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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