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Definizione agevolata: estinzione del giudizio

Una società, in contenzioso con l’Amministrazione Finanziaria per accertamenti Ires e Irap, ha aderito alla definizione agevolata prevista dal d.l. n. 119/2018 durante il giudizio in Cassazione. Avendo provveduto al pagamento integrale, la Corte Suprema ha dichiarato l’estinzione del giudizio per cessazione della materia del contendere, compensando le spese e escludendo l’applicazione del doppio contributo unificato.

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Pubblicato il 15 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Definizione Agevolata: Come Estingue il Contenzioso Fiscale in Cassazione

La definizione agevolata delle liti fiscali rappresenta uno strumento cruciale per cittadini e imprese che desiderano chiudere un contenzioso con il Fisco in modo rapido e conveniente. Un’ordinanza recente della Corte di Cassazione chiarisce gli effetti di questa procedura sul giudizio pendente, confermando l’estinzione della causa una volta perfezionato il pagamento. Analizziamo insieme i dettagli di questa importante decisione.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine da un avviso di accertamento notificato a una società per maggiori imposte IRES e IRAP relative all’anno 2006. La società aveva impugnato l’atto, ma il ricorso era stato respinto in primo grado. Successivamente, la Commissione Tributaria Regionale aveva ribaltato la decisione, accogliendo l’appello del contribuente. Di fronte a questa sentenza, l’Amministrazione Finanziaria ha proposto ricorso per Cassazione.

L’Adesione alla Definizione Agevolata e le sue Conseguenze

Durante lo svolgimento del processo in Cassazione, la società contribuente ha scelto di avvalersi della definizione agevolata prevista dal D.L. n. 119 del 2018. Questa normativa permette di estinguere le liti pendenti versando un importo ridotto rispetto a quanto originariamente richiesto dal Fisco. L’Amministrazione Finanziaria ha comunicato alla Corte l’avvenuta adesione da parte della società e il relativo pagamento, chiedendo l’estinzione del giudizio. Anche la società ha depositato la documentazione attestante il perfezionamento della procedura e il pagamento di tutte le rate previste.

La Decisione della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione, preso atto dell’avvenuta adesione e del pagamento, ha dichiarato estinto il giudizio per cessazione della materia del contendere. Questo significa che, venendo meno il motivo stesso della controversia grazie all’accordo tra le parti sancito dalla legge, non vi era più alcuna necessità per la Corte di pronunciarsi sul merito del ricorso.

Le Motivazioni

La Corte ha basato la sua decisione su precise disposizioni normative e principi consolidati. In primo luogo, ha richiamato l’art. 6, comma 6, del D.L. n. 119/2018, il quale stabilisce che la definizione agevolata si perfeziona con la presentazione della domanda e il pagamento integrale degli importi dovuti, o della prima rata, entro la scadenza prevista. Poiché nel caso di specie il contribuente aveva provveduto al pagamento completo, la condizione per l’estinzione era pienamente soddisfatta.

In secondo luogo, i giudici hanno affrontato la questione delle spese legali. In conformità con l’art. 6, comma 13 dello stesso decreto, la Corte ha stabilito che, in caso di estinzione del giudizio per definizione agevolata, le spese restano a carico della parte che le ha anticipate. Non vi è, quindi, una condanna al pagamento delle spese della controparte.

Infine, è stata esclusa l’applicazione del cosiddetto ‘doppio contributo unificato’. Questa è una sanzione pecuniaria prevista solo nei casi di rigetto, inammissibilità o improcedibilità del ricorso. Dato che il giudizio si è estinto per una causa diversa, la sua natura sanzionatoria non può essere estesa in via interpretativa o analogica.

Conclusioni

Questa ordinanza conferma l’efficacia della definizione agevolata come strumento per chiudere definitivamente i contenziosi fiscali. Per i contribuenti, rappresenta un’opportunità per evitare le incertezze e i costi di un lungo processo, ottenendo l’estinzione della lite e la certezza della propria posizione fiscale. La decisione chiarisce inoltre due aspetti pratici importanti: la compensazione delle spese legali e la non applicabilità di sanzioni processuali come il doppio contributo unificato, rendendo l’adesione a tali procedure ancora più vantaggiosa.

Quando si perfeziona la definizione agevolata di una lite fiscale?
Secondo l’ordinanza, la definizione si perfeziona con la presentazione della domanda e con il pagamento degli importi dovuti o della prima rata entro il termine stabilito dalla legge, che nel caso specifico era il 31 maggio 2019.

Cosa succede al processo se una parte aderisce alla definizione agevolata e paga quanto dovuto?
Il processo viene dichiarato estinto per ‘cessazione della materia del contendere’. Ciò significa che, essendo venuto meno l’oggetto della disputa, non è più necessaria una decisione del giudice nel merito della questione.

In caso di estinzione del giudizio per definizione agevolata, si deve pagare il doppio del contributo unificato?
No. La Corte ha chiarito che il pagamento del doppio contributo unificato è una misura sanzionatoria applicabile solo in caso di rigetto, inammissibilità o improcedibilità del ricorso, e non può essere estesa ai casi di estinzione del giudizio per accordo tra le parti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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