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Definizione agevolata: estinzione del giudizio

Un’ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce come l’adesione alla definizione agevolata comporti l’estinzione del giudizio. Il caso riguardava un contribuente che aveva impugnato un atto di irrogazione sanzioni per l’indebito utilizzo di un credito d’imposta. Nonostante i ricorsi respinti nei primi due gradi di giudizio, l’adesione del ricorrente alla procedura di definizione agevolata, mentre la causa pendeva in Cassazione, ha portato la Corte a dichiarare l’estinzione del processo.

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Pubblicato il 31 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Definizione Agevolata: La Via d’Uscita dal Contenzioso Tributario

L’adesione alla definizione agevolata rappresenta uno strumento cruciale per i contribuenti che desiderano chiudere le pendenze con il Fisco, anche quando la controversia è giunta al massimo grado di giudizio. Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha ribadito l’efficacia di questa procedura, dichiarando l’estinzione di un giudizio relativo a sanzioni fiscali, a seguito della domanda presentata dal contribuente.

I Fatti di Causa

La vicenda ha origine dall’impugnazione, da parte di un imprenditore, di un atto di irrogazione sanzioni per un importo di oltre 20.000 euro. L’Amministrazione Finanziaria contestava l’indebito utilizzo di un credito d’imposta legato alla cosiddetta carbon tax. Un aspetto peculiare del caso era che l’originario atto di recupero del credito era stato precedentemente annullato in autotutela dalla stessa Agenzia.

Nonostante ciò, sia la Commissione Tributaria Provinciale che quella Regionale avevano respinto i ricorsi del contribuente. I giudici di merito avevano ritenuto che l’annullamento dell’atto di recupero del credito non implicasse automaticamente la legittimità della compensazione effettuata, qualora il credito fosse originariamente non spettante. Di fronte a queste decisioni, l’imprenditore aveva deciso di proseguire la sua battaglia legale, presentando ricorso in Corte di Cassazione.

L’Impatto della Definizione Agevolata sul Processo

La svolta nel procedimento è avvenuta quando, in pendenza del giudizio di legittimità, il ricorrente ha presentato istanza di adesione alla definizione agevolata prevista dalla Legge n. 197/2022. Questa normativa offre ai contribuenti la possibilità di chiudere le liti fiscali pendenti a condizioni vantaggiose.

Nello specifico, la controversia in esame riguardava esclusivamente le sanzioni collegate al tributo principale. La legge prevede che, qualora il rapporto relativo al tributo sia stato definito, le controversie relative alle sole sanzioni possano essere risolte senza il pagamento di alcun importo. Forte di questa disposizione, il contribuente ha formalizzato la sua richiesta, trasmettendola all’Ufficio competente.

Le Motivazioni della Corte

La Corte di Cassazione, presa visione della memoria del ricorrente che attestava l’adesione alla sanatoria, non ha potuto fare altro che prenderne atto. L’ordinanza si basa su un’analisi diretta della normativa di riferimento, in particolare l’art. 1, comma 191, della Legge n. 197/2022. I giudici hanno evidenziato che l’adesione alla definizione agevolata comporta, per espressa previsione di legge, l’estinzione del giudizio. Inoltre, la Corte ha specificato che, in tali circostanze, le spese processuali restano a carico delle parti che le hanno anticipate, senza quindi una condanna per nessuna delle due.

Conclusioni e Implicazioni Pratiche

Questa decisione conferma la natura tombale delle procedure di definizione agevolata. Per i contribuenti, essa rappresenta un’opportunità strategica per porre fine a contenziosi lunghi e onerosi, con la certezza dell’esito. L’ordinanza dimostra che tale strumento è efficace a prescindere dallo stato e dal grado del giudizio, potendo essere attivato anche durante la pendenza del ricorso in Cassazione. La conseguenza diretta è l’estinzione del processo, che cristallizza la situazione e libera le parti da ulteriori incertezze e costi legali. È un chiaro segnale della volontà del legislatore di deflazionare il contenzioso tributario, offrendo una via d’uscita pragmatica e definitiva.

Un contenzioso fiscale può essere chiuso se è già arrivato in Corte di Cassazione?
Sì, l’adesione a una procedura di definizione agevolata, come previsto dalla Legge n. 197/2022, può portare all’estinzione del giudizio anche se la causa è pendente dinanzi alla Corte di Cassazione.

Cosa succede a una controversia che riguarda solo le sanzioni fiscali se si aderisce alla definizione agevolata?
Se il rapporto relativo al tributo principale è già stato definito, la legge prevede che la controversia relativa esclusivamente alle sanzioni collegate possa essere definita in via agevolata senza il pagamento di alcun importo a titolo di sanzioni.

In caso di estinzione del giudizio per definizione agevolata, chi paga le spese legali?
La Corte ha stabilito che, in caso di estinzione del giudizio a seguito di definizione agevolata, le spese processuali restano a carico delle parti che le hanno anticipate (cosiddetta compensazione delle spese).

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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