LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Definizione agevolata: estinzione del giudizio

Due società del settore marittimo, parti di un consolidato fiscale, avevano impugnato un avviso di accertamento per l’anno 2004. Durante il giudizio in Cassazione, le società hanno aderito alla definizione agevolata prevista dalla legge, pagando integralmente il debito e rinunciando al ricorso. La Suprema Corte ha dichiarato l’estinzione del giudizio, affermando che gli effetti della definizione richiesta dalla società controllante si estendono anche alla controllata, in quanto coobbligate in solido, portando alla cessazione della materia del contendere.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 8 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Definizione Agevolata: la Cassazione Conferma l’Estinzione del Giudizio per i Gruppi Societari

L’adesione alla definizione agevolata rappresenta una scelta strategica per molte aziende che desiderano chiudere i contenziosi pendenti con l’Amministrazione Finanziaria. Con una recente ordinanza, la Corte di Cassazione ha fornito un importante chiarimento sugli effetti di tale scelta all’interno di un gruppo societario che opera in regime di consolidato fiscale, confermando l’estinzione totale del giudizio.

I Fatti di Causa

La vicenda trae origine dall’impugnazione, da parte di due società del settore marittimo (una controllante e una controllata facenti parte di un consolidato fiscale), di un avviso di accertamento relativo all’imposta IRES per l’anno 2004. L’Agenzia delle Entrate contestava l’indebito utilizzo di perdite pregresse per compensare i redditi del periodo.

Dopo un iter giudiziario che vedeva soccombenti le società contribuenti in appello, queste ultime proponevano ricorso per cassazione. Tuttavia, in pendenza del giudizio di legittimità, le società decidevano di avvalersi della cosiddetta “rottamazione” delle cartelle esattoriali, una forma di definizione agevolata prevista dalla normativa.

L’Adesione alla Definizione Agevolata e la Rinuncia al Ricorso

La società consolidante presentava istanza per aderire alla definizione agevolata di cui all’art. 6 del d.l. n. 193/2016, pagando integralmente la somma dovuta in un’unica soluzione. Contestualmente, le società depositavano in Cassazione un atto di rinuncia al ricorso, chiedendo la declaratoria di estinzione del giudizio.

Il punto cruciale della questione era stabilire se la definizione del giudizio da parte della sola società consolidante potesse estendere i suoi effetti anche nei confronti della società consolidata, chiudendo così l’intera controversia.

Le Motivazioni della Suprema Corte

La Corte di Cassazione ha accolto pienamente le istanze delle ricorrenti, dichiarando l’estinzione del giudizio. Il Collegio ha innanzitutto ribadito un principio consolidato: quando il contribuente si avvale di una definizione agevolata che presuppone la rinuncia al giudizio e provvede al pagamento, il processo pendente si estingue.

La Corte ha poi affrontato la questione specifica degli effetti della procedura all’interno del consolidato fiscale. Pur rilevando che la normativa del 2016 (d.l. 193/2016) non conteneva una disposizione specifica per questa fattispecie (a differenza di normative successive), i giudici hanno stabilito un principio fondamentale. Poiché le società coinvolte in un consolidato fiscale sono considerate coobbligate in solido per il debito tributario del gruppo, gli effetti liberatori della definizione richiesta da una di esse si estendono automaticamente a tutte le altre.

Di conseguenza, la rinuncia al ricorso da parte delle società e l’avvenuto pagamento integrale del debito hanno determinato non solo l’estinzione del processo, ma anche la cessazione della materia del contendere, poiché la pretesa del Fisco è stata interamente soddisfatta.

Conclusioni

Questa pronuncia offre una preziosa indicazione per i gruppi societari. L’adesione alla definizione agevolata da parte della capogruppo è sufficiente a chiudere l’intero contenzioso fiscale relativo al consolidato, estendendo i suoi benefici a tutte le società partecipanti. Ciò è dovuto al vincolo di solidarietà passiva che lega i membri del gruppo. La decisione conferma che gli strumenti di definizione agevolata, se correttamente utilizzati, rappresentano una via efficace per porre fine a lunghe e costose controversie tributarie, garantendo certezza giuridica all’intero gruppo.

Se un contribuente aderisce alla definizione agevolata e rinuncia al ricorso, quale è la conseguenza sul processo in corso?
Il giudizio pendente, in questo caso quello di cassazione, deve essere dichiarato estinto.

In un consolidato fiscale, la definizione agevolata richiesta dalla società consolidante estende i suoi effetti anche alla società consolidata?
Sì, la Corte di Cassazione ha stabilito che, trattandosi di coobbligati in solido, gli effetti della definizione si producono in capo a tutti i condebitori, inclusa la società consolidata.

Cosa accade se, oltre alla rinuncia, il contribuente ha già pagato integralmente il debito derivante dalla definizione agevolata?
In questo caso, oltre all’estinzione del giudizio, viene dichiarata la cessazione della materia del contendere, poiché la controversia non ha più alcuna ragione di esistere, essendo stato il debito completamente saldato.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati