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Definizione agevolata: estinzione del giudizio

Una società, in pendenza di un ricorso per cassazione contro una sentenza della Commissione Tributaria Regionale, ha aderito alla definizione agevolata delle controversie tributarie. Presentando l’istanza e la ricevuta di pagamento, ha richiesto l’estinzione del giudizio. La Corte di Cassazione, applicando la normativa specifica, ha accolto la richiesta, dichiarato estinto il processo e stabilito che le spese legali restano a carico della parte che le ha anticipate.

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Pubblicato il 29 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Definizione Agevolata: Come la Cassazione Dichiara l’Estinzione del Giudizio Tributario

L’istituto della definizione agevolata, spesso definita “pace fiscale”, rappresenta uno strumento cruciale per chiudere le controversie pendenti con l’Amministrazione Finanziaria. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito l’effetto automatico di questa procedura sul processo in corso, portando alla sua estinzione. Analizziamo insieme i dettagli di questa decisione per comprenderne le implicazioni pratiche.

I Fatti di Causa: Dal Contenzioso all’Istanza di Definizione

Il caso ha origine da un avviso di accertamento per imposte dirette e IVA relativo all’anno 2013, notificato a una società di servizi per la mobilità. La società aveva impugnato l’atto e, dopo un iter giudiziario che l’aveva vista soccombere davanti alla Commissione Tributaria Regionale, aveva presentato ricorso alla Corte di Cassazione, lamentando la violazione di diverse norme sostanziali e procedurali.

Durante la pendenza del giudizio di legittimità, la società contribuente ha deciso di avvalersi della definizione agevolata delle liti pendenti, introdotta dalla Legge di Bilancio. Ha quindi presentato la relativa domanda all’Agenzia delle Entrate, effettuato il pagamento della prima rata e depositato presso la cancelleria della Corte la documentazione attestante l’avvenuta adesione, chiedendo che venisse dichiarata l’estinzione del processo.

La Procedura di Definizione Agevolata e i suoi Effetti

La normativa di riferimento (art. 1, commi 197 e 198, della L. n. 197 del 2022) stabilisce chiaramente gli obblighi del contribuente che intende aderire alla sanatoria. Egli deve depositare presso l’organo giurisdizionale competente una copia della domanda di definizione e la prova del versamento degli importi dovuti o della prima rata.

Il compimento di questi adempimenti produce un effetto diretto e vincolante sul processo: il giudizio viene dichiarato estinto. La legge specifica inoltre che le spese del processo restano a carico della parte che le ha anticipate, introducendo di fatto un regime di compensazione delle spese legali.

Le Motivazioni della Corte di Cassazione

La Corte di Cassazione, nell’ordinanza in esame, ha preso atto della documentazione depositata dalla società ricorrente, che includeva la domanda di definizione, la ricevuta di pagamento e la conferma di regolarità da parte dell’Agenzia delle Entrate. I giudici hanno quindi applicato pedissequamente la normativa sulla definizione agevolata.

La Corte ha sottolineato che la presentazione dell’istanza e il relativo pagamento integrano i presupposti richiesti dalla legge per l’estinzione del giudizio. Di conseguenza, il processo non può proseguire e deve essere dichiarato estinto. Questa declaratoria, precisano i giudici, esclude anche l’applicazione dell’art. 13, comma 1 quater, del d.P.R. n. 115 del 2002, che prevede il raddoppio del contributo unificato in caso di rigetto integrale o inammissibilità dell’impugnazione.

Conclusioni

La decisione conferma l’efficacia della definizione agevolata come strumento per porre fine in modo definitivo ai contenziosi tributari, anche quelli giunti all’ultimo grado di giudizio. Le implicazioni pratiche sono significative: una volta che il contribuente dimostra di aver aderito correttamente alla procedura, l’estinzione del giudizio è un atto dovuto da parte del giudice. Inoltre, il principio secondo cui le spese restano a carico della parte che le ha anticipate offre un ulteriore elemento di certezza e convenienza, evitando condanne al pagamento delle spese legali della controparte.

Cosa succede a un processo tributario se il contribuente aderisce alla definizione agevolata?
Il processo viene dichiarato estinto. Il giudice, una volta ricevuta la documentazione che attesta la presentazione della domanda e il pagamento degli importi, deve chiudere il giudizio in corso.

Chi paga le spese legali in caso di estinzione del giudizio per definizione agevolata?
Le spese del processo restano a carico della parte che le ha anticipate. Ciò significa che ogni parte sostiene i propri costi legali, senza che vi sia una condanna al rimborso in favore della controparte.

Quali sono i requisiti per ottenere la dichiarazione di estinzione del giudizio a seguito di definizione agevolata?
Il contribuente deve depositare presso l’organo giurisdizionale dove pende la lite la copia della domanda di definizione presentata all’Agenzia delle Entrate e la ricevuta del versamento degli importi dovuti o, se previsto, della prima rata.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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