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Definizione agevolata e confisca: il caso in Cassazione

Un contribuente, accusato di tentato contrabbando per aver importato orologi di lusso non dichiarati, ha utilizzato la definizione agevolata pagando un terzo della sanzione pecuniaria. Tuttavia, l’Amministrazione Finanziaria ha mantenuto la confisca dei beni. La Corte di Cassazione, con ordinanza interlocutoria, ha sospeso la decisione sul caso, ritenendo necessario attendere la pronuncia delle Sezioni Unite su una questione di diritto identica: se la definizione agevolata confisca la misura accessoria.

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Pubblicato il 27 ottobre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Definizione Agevolata: Annulla anche la Confisca dei Beni?

La procedura di definizione agevolata confisca rappresenta un punto cruciale nel diritto tributario, specialmente in materia doganale. Pagare una sanzione in misura ridotta per chiudere un contenzioso con il Fisco comporta automaticamente la cancellazione di tutte le misure afflittive, compresa la confisca dei beni oggetto dell’illecito? A questa domanda la Corte di Cassazione è stata chiamata a rispondere, ma ha preferito attendere un intervento chiarificatore delle sue Sezioni Unite, come emerge da una recente ordinanza interlocutoria.

Il Caso: Orologi di Lusso al Posto di Manometri

La vicenda trae origine da un controllo doganale presso un magazzino di temporanea custodia. Durante la verifica, le autorità scoprono che, al posto dei dichiarati “manometri a spirale e membrana manometrica metallica”, in un pacco proveniente da un paese extracomunitario si trovavano due preziosi orologi. Questa difformità tra il dichiarato e il reale ha portato l’Agenzia delle Dogane a contestare al contribuente il reato di tentato contrabbando.

La Questione Giuridica e la Definizione Agevolata della Confisca

Di fronte alla contestazione, il contribuente ha scelto di avvalersi della cosiddetta definizione agevolata, prevista dall’art. 16 del D.Lgs. 472/97. Ha quindi pagato un importo pari a un terzo della sanzione pecuniaria irrogata, convinto che questo adempimento avrebbe estinto non solo la sanzione principale, ma anche quella accessoria della confisca degli orologi. L’Agenzia delle Dogane, tuttavia, è stata di parere opposto, confermando la confisca e sostenendo la sua natura obbligatoria e autonoma rispetto alla sanzione pecuniaria.

Il Percorso nei Gradi di Giudizio

Sia la Commissione Tributaria Provinciale in primo grado, sia la Commissione Tributaria Regionale in appello, hanno dato ragione all’Amministrazione Finanziaria. I giudici di merito hanno ritenuto che la confisca, in casi come questo, sopravviva alla definizione agevolata. Hanno qualificato l’illecito come amministrativo e non penale (poiché i diritti di confine evasi erano inferiori alla soglia di circa 4.000 euro), applicando la normativa sulla confisca amministrativa che la considera una misura obbligatoria.

Le Motivazioni

La Corte di Cassazione, investita della questione, ha rilevato che il punto centrale della controversia è stabilire se la definizione agevolata, che estingue l’obbligazione relativa alla sanzione pecuniaria, possa anche travolgere la misura accessoria della confisca amministrativa. Il Collegio ha osservato che proprio su questa specifica questione di diritto pende già un ricorso davanti alle Sezioni Unite della Corte. Le Sezioni Unite hanno il compito di risolvere i contrasti interpretativi e fornire una guida definitiva su questioni di particolare importanza. Pertanto, per evitare decisioni potenzialmente contrastanti e per garantire uniformità nell’applicazione della legge, la Corte ha ritenuto necessario e opportuno sospendere il giudizio e attendere la pronuncia delle Sezioni Unite.

Le Conclusioni

Con un’ordinanza interlocutoria, la Corte non ha deciso nel merito, ma ha rinviato la causa a nuovo ruolo. Questa decisione, puramente processuale, sottolinea la complessità e la rilevanza della questione. Gli operatori del settore e i contribuenti dovranno quindi attendere la decisione delle Sezioni Unite per avere una risposta chiara e definitiva sul rapporto tra definizione agevolata e confisca in ambito doganale. La futura sentenza avrà un impatto significativo sulla gestione del contenzioso tributario e sulle strategie difensive adottabili in casi di contrabbando.

Se pago la sanzione ridotta con la definizione agevolata, la confisca dei beni viene annullata?
La sentenza non fornisce una risposta definitiva. La questione è controversa: il contribuente sosteneva di sì, ma i giudici di primo e secondo grado hanno affermato che la confisca sopravvive. La Corte di Cassazione ha sospeso il giudizio proprio perché la questione è in attesa di una decisione chiarificatrice da parte delle Sezioni Unite.

Perché la Corte di Cassazione non ha deciso subito il caso?
La Corte ha emesso un’ordinanza interlocutoria perché la stessa identica questione di diritto (se la definizione agevolata estingua anche la confisca) è già stata rimessa alle Sezioni Unite della stessa Corte. Per assicurare un’interpretazione uniforme della legge ed evitare decisioni contrastanti, ha deciso di attendere la loro pronuncia, che avrà valore di principio generale.

Cosa ha deciso la Corte in questa ordinanza?
La Corte non ha deciso il merito della controversia, ma ha preso una decisione procedurale. Ha disposto il rinvio della causa a nuovo ruolo, ovvero ha sospeso il processo, in attesa che le Sezioni Unite si pronuncino sulla questione di diritto sottostante.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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