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Definizione agevolata coobbligato: estingue il debito

La Corte di Cassazione, con l’ordinanza n. 24663/2024, ha dichiarato l’estinzione di un giudizio tributario a seguito della definizione agevolata perfezionata dal coobbligato. Il caso riguardava un avviso di liquidazione per maggiore imposta di registro su una compravendita immobiliare. La società acquirente, coobbligata in solido con la venditrice, ha aderito alla definizione agevolata delle liti pendenti. La Corte ha stabilito che, in base alla normativa specifica, la definizione agevolata del coobbligato giova anche agli altri soggetti coinvolti, portando all’estinzione del relativo procedimento anche per loro. Le spese processuali restano a carico della parte che le ha anticipate.

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Pubblicato il 17 dicembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Definizione agevolata coobbligato: come estingue il debito per tutti

La definizione agevolata del coobbligato rappresenta un meccanismo di grande importanza nel diritto tributario, capace di risolvere controversie complesse in modo efficace. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha chiarito come la scelta di un contribuente di aderire a una ‘pace fiscale’ possa estendere i suoi benefici anche ad altri soggetti coinvolti nella stessa pendenza, portando all’estinzione del giudizio per tutti. Analizziamo insieme questa importante decisione.

Il caso: una compravendita immobiliare e l’accertamento fiscale

La vicenda trae origine da un avviso di liquidazione emesso dall’Agenzia Fiscale nei confronti di una contribuente, venditrice di un’unità immobiliare. L’Ufficio aveva rideterminato il valore dell’immobile, recuperando a tassazione una maggiore imposta di registro per oltre 38.000 euro. La società acquirente dell’immobile era coobbligata in solido al pagamento di tale imposta.

Mentre la venditrice portava avanti il contenzioso, che giungeva fino in Cassazione, la società acquirente decideva di avvalersi della definizione agevolata delle liti pendenti, prevista dalla legge n. 130 del 2022. La società presentava la domanda, effettuava il pagamento richiesto e otteneva l’estinzione del proprio giudizio.

La definizione agevolata del coobbligato e i suoi effetti

Di fronte a questa situazione, la venditrice ha presentato un’istanza alla Corte di Cassazione, chiedendo di dichiarare cessata la materia del contendere anche per il suo procedimento. La richiesta si fondava su un principio cardine della normativa sulla definizione agevolata: l’effetto espansivo del beneficio.

Il principio di estensione del beneficio

L’articolo 5, comma 13, della legge 31 agosto 2022, n. 130, stabilisce chiaramente che «La definizione agevolata perfezionata dal coobbligato giova in favore degli altri». Questo significa che quando uno dei soggetti tenuti al pagamento di un debito tributario definisce la lite in via agevolata, tale definizione ha effetto liberatorio anche per tutti gli altri coobbligati, a condizione che l’atto impugnato sia il medesimo. Nel caso di specie, l’avviso di liquidazione era unico sia per la venditrice sia per la società acquirente, rendendo pienamente applicabile la norma.

La gestione delle spese processuali

Un altro aspetto rilevante riguarda la gestione delle spese legali. La stessa normativa che estende i benefici della definizione prevede anche una regola specifica per le spese. L’articolo 5, comma 5, stabilisce che in caso di estinzione del giudizio per definizione agevolata, le spese processuali restano a carico della parte che le ha anticipate. Non vi è, quindi, una condanna alle spese per la parte soccombente, ma ciascuno sopporta i propri costi.

Le motivazioni della Corte

La Corte di Cassazione ha accolto la richiesta della contribuente, dichiarando l’estinzione del giudizio. I giudici hanno verificato la documentazione prodotta, che attestava la regolare presentazione della domanda di definizione da parte della società coobbligata, il relativo pagamento e il decreto presidenziale che aveva già dichiarato estinto il procedimento della società. Sulla base di questi elementi e del chiaro dettato normativo, la Corte ha concluso che l’estinzione doveva essere pronunciata anche nel giudizio pendente, poiché la controversia aveva perso il suo oggetto. La definizione perfezionata dalla società acquirente aveva, di fatto, risolto la pendenza fiscale per tutte le parti coinvolte. La Corte ha inoltre precisato che, data la natura della decisione (estinzione e non rigetto), non si applica la norma che prevede il raddoppio del contributo unificato.

Le conclusioni

Questa ordinanza conferma un principio di fondamentale importanza pratica: la definizione agevolata del coobbligato è un atto che produce effetti estintivi dell’obbligazione tributaria per tutti i soggetti solidalmente responsabili. I contribuenti coinvolti in liti fiscali con altri soggetti (come nel caso di compravendite, successioni o responsabilità societarie) devono essere consapevoli che l’iniziativa di uno può risolvere il problema per tutti. È essenziale, quindi, coordinarsi e monitorare le azioni degli altri coobbligati, poiché la loro adesione a una sanatoria può portare alla chiusura anticipata e favorevole del proprio contenzioso, con il solo onere di sostenere le spese legali già anticipate.

Se il mio coobbligato definisce una lite fiscale in modo agevolato, cosa succede al mio processo?
Il suo processo si estingue. Secondo la legge n. 130/2022, la definizione agevolata perfezionata da un coobbligato giova anche agli altri, a condizione che l’atto impugnato sia lo stesso. Di conseguenza, la materia del contendere cessa di esistere e il giudice dichiara estinto il giudizio.

Chi paga le spese legali se il processo si estingue per la definizione agevolata del coobbligato?
Le spese processuali restano a carico della parte che le ha anticipate. Non c’è una condanna al pagamento delle spese a favore di una delle parti; ciascuno sostiene i costi legali che ha già affrontato fino a quel momento.

La definizione agevolata del coobbligato ha sempre effetto anche per gli altri?
Sì, a condizione che la controversia riguardi il medesimo atto impugnato. L’effetto estensivo è la regola generale prevista dalla normativa specifica (art. 5, comma 13, L. 130/2022) per i soggetti solidalmente obbligati.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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