LexCED: l'assistente legale basato sull'intelligenza artificiale AI. Chiedigli un parere, provalo adesso!

Definizione agevolata: come estingue il processo?

Una società, dopo aver ricevuto un avviso di accertamento fiscale e aver percorso due gradi di giudizio, ha aderito alla definizione agevolata durante il ricorso in Cassazione. Avendo perfezionato la procedura e saldato le rate, la Suprema Corte ha dichiarato l’estinzione del giudizio per cessata materia del contendere, ponendo fine alla disputa con il Fisco.

Prenota un appuntamento

Per una consulenza legale o per valutare una possibile strategia difensiva prenota un appuntamento.

La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)
Pubblicato il 18 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Definizione Agevolata: la Via d’Uscita dal Contenzioso Tributario

Quando un contenzioso fiscale si protrae per anni, la definizione agevolata può rappresentare una soluzione strategica ed efficace per porre fine alla disputa. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione illustra perfettamente come l’adesione a questa procedura possa determinare l’estinzione del giudizio, anche quando questo è giunto alla sua fase finale. Vediamo nel dettaglio la vicenda e le conclusioni dei giudici.

I Fatti del Caso

Una società a responsabilità limitata si era vista notificare un avviso di accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate per l’anno d’imposta 2007. L’amministrazione finanziaria contestava una dichiarazione infedele, basata su dati relativi alla raccolta di giocate che non corrispondevano a quelli dichiarati, rideterminando un maggior reddito imponibile ai fini IRES e IRAP e disconoscendo l’IVA detratta, con l’irrogazione di pesanti sanzioni.

La società aveva impugnato l’atto, ottenendo una vittoria in primo grado presso la Commissione Tributaria Provinciale. Tuttavia, la Commissione Tributaria Regionale, in sede di appello, aveva ribaltato la decisione, accogliendo le ragioni dell’Agenzia delle Entrate. A questo punto, la società aveva proposto ricorso per cassazione.

La Definizione Agevolata come Soluzione della Controversia

Durante la pendenza del giudizio dinanzi alla Suprema Corte, la società contribuente ha colto l’opportunità offerta dalla normativa sulla definizione agevolata delle controversie tributarie (art. 6 del D.L. 193/2016). Ha presentato domanda all’Agenzia delle Entrate e ha provveduto al pagamento regolare di tutte le rate previste, perfezionando così la procedura.

L’Agenzia delle Entrate ha confermato l’avvenuto e corretto completamento del percorso di definizione, un passo decisivo che ha cambiato le sorti del processo in corso.

Le Motivazioni della Cassazione

Preso atto del perfezionamento della procedura di definizione agevolata, la Corte di Cassazione ha dichiarato l’estinzione del giudizio. La motivazione è netta e si fonda su un principio consolidato: una volta che la lite viene risolta tramite un accordo tra le parti, come nel caso della definizione agevolata, viene meno l’oggetto stesso del contendere. Non c’è più nulla su cui il giudice debba pronunciarsi, poiché la pretesa fiscale originaria è stata sostituita dall’accordo transattivo. Di conseguenza, il processo non ha più ragione di esistere e deve essere dichiarato estinto per ‘cessazione della materia del contendere’.

Inoltre, la Corte ha stabilito che le spese legali restano a carico delle parti che le hanno anticipate, senza alcuna condanna al rimborso. È stato anche chiarito un punto importante: il meccanismo sanzionatorio previsto per i ricorsi inammissibili o infondati non si applica in caso di estinzione per cessata materia del contendere, poiché non vi è una valutazione sul merito del ricorso.

Le Conclusioni

Questa ordinanza conferma l’importanza e l’efficacia degli strumenti di definizione agevolata come la rottamazione delle liti pendenti. Per i contribuenti, rappresenta una via concreta per chiudere contenziosi lunghi e onerosi in modo certo, evitando l’incertezza dell’esito giudiziario. Per l’amministrazione finanziaria, consente un’entrata sicura e la riduzione del carico di lavoro degli uffici e dei tribunali. La decisione della Cassazione ribadisce che, una volta intrapresa e conclusa con successo questa strada, il processo si estingue automaticamente, cristallizzando l’accordo raggiunto tra Fisco e contribuente.

Cosa succede a un processo tributario se il contribuente aderisce alla definizione agevolata?
Il processo viene dichiarato estinto per ‘cessazione della materia del contendere’, poiché l’accordo tra il contribuente e l’Agenzia delle Entrate risolve la disputa alla radice, rendendo superflua una decisione del giudice.

In caso di estinzione del giudizio per definizione agevolata, chi paga le spese legali?
Secondo l’ordinanza, le spese legali restano a carico delle parti che le hanno anticipate. Non è prevista una condanna alla refusione delle spese a carico di una delle parti.

Si applicano sanzioni aggiuntive per il ricorso se il processo si estingue per un accordo?
No, la Corte ha specificato che il meccanismo sanzionatorio previsto per i ricorsi infondati (art. 13, comma 1-quater, d.P.R. 115/2002) non trova applicazione, poiché non vi è una decisione nel merito del ricorso.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

Desideri approfondire l'argomento ed avere una consulenza legale?

Prenota un appuntamento. La consultazione può avvenire in studio a Milano, Pesaro, Benevento, oppure in videoconferenza / conference call e si svolge in tre fasi.

Prima dell'appuntamento: analisi del caso prospettato. Si tratta della fase più delicata, perché dalla esatta comprensione del caso sottoposto dipendono il corretto inquadramento giuridico dello stesso, la ricerca del materiale e la soluzione finale.

Durante l’appuntamento: disponibilità all’ascolto e capacità a tenere distinti i dati essenziali del caso dalle componenti psicologiche ed emozionali.

Al termine dell’appuntamento: ti verranno forniti gli elementi di valutazione necessari e i suggerimenti opportuni al fine di porre in essere azioni consapevoli a seguito di un apprezzamento riflessivo di rischi e vantaggi. Il contenuto della prestazione di consulenza stragiudiziale comprende, difatti, il preciso dovere di informare compiutamente il cliente di ogni rischio di causa. A detto obbligo di informazione, si accompagnano specifici doveri di dissuasione e di sollecitazione.

Il costo della consulenza legale è di € 150,00.

02.37901052
8:00 – 20:00
(Lun - Sab)

Articoli correlati