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Definizione agevolata: come estingue il processo

Un’associazione sportiva dilettantistica, dopo aver impugnato un avviso di accertamento fiscale fino in Cassazione, ha aderito alla definizione agevolata della lite. La Suprema Corte, preso atto della richiesta e del relativo pagamento, ha dichiarato l’estinzione del processo, estendendo gli effetti della definizione anche ai legali rappresentanti dell’ente, in quanto coobbligati. Le spese legali sono state compensate tra le parti.

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Pubblicato il 13 settembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Definizione Agevolata: la Via d’Uscita dal Contenzioso Tributario

L’adesione a una definizione agevolata rappresenta uno strumento cruciale per i contribuenti che intendono chiudere le liti pendenti con il Fisco. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione chiarisce gli effetti di tale scelta sul processo in corso, confermando come essa porti all’estinzione del giudizio e si estenda a tutti i soggetti coinvolti. Analizziamo insieme i dettagli di questa importante decisione.

I Fatti del Caso

La vicenda trae origine da un avviso di accertamento notificato a un’associazione sportiva dilettantistica (ASD) per l’anno d’imposta 2012. L’Agenzia delle Entrate contestava la natura non profit dell’ente, disconoscendo i benefici fiscali previsti da una legge di settore e applicando sanzioni per la violazione degli obblighi di tracciabilità dei pagamenti.

Il caso ha attraversato i vari gradi di giudizio: la Commissione Tributaria Provinciale aveva parzialmente accolto le ragioni del contribuente, annullando l’accertamento ma confermando le sanzioni. Successivamente, la Commissione Tributaria Regionale, in accoglimento dell’appello dell’Agenzia, aveva riformato la decisione di primo grado, confermando la piena legittimità delle pretese fiscali.

Di fronte a questa sentenza sfavorevole, l’associazione e i suoi legali rappresentanti pro tempore hanno proposto ricorso per Cassazione.

La Svolta: l’Adesione alla Definizione Agevolata

Durante il giudizio di legittimità, i ricorrenti hanno deciso di avvalersi della facoltà prevista dall’art. 5 della Legge 130/2022, presentando domanda di definizione agevolata della lite. Hanno depositato in atti la documentazione attestante la richiesta e il versamento degli importi dovuti, sia per l’avviso di accertamento sia per l’atto di irrogazione delle sanzioni.

La Corte di Cassazione, preso atto di questa iniziativa, non ha potuto fare altro che dichiarare l’estinzione del processo. Questa decisione si fonda sulla chiara volontà del legislatore di favorire la chiusura dei contenziosi tributari attraverso questi strumenti deflattivi.

Le Motivazioni

La Corte ha basato la propria decisione su alcuni punti cardine della normativa in materia di definizione agevolata:

1. Estensione ai coobbligati: Un aspetto di fondamentale importanza, sottolineato dai giudici, è l’efficacia estensiva della definizione. L’art. 5, comma 13, della Legge 130/2022 stabilisce che la definizione perfezionata dal coobbligato (in questo caso, l’associazione) giova anche agli altri soggetti coinvolti, come i legali rappresentanti. Pertanto, l’estinzione del processo ha riguardato tutte le parti ricorrenti.

2. Estinzione totale della lite: L’adesione alla sanatoria ha comportato la chiusura completa della controversia relativa all’anno d’imposta 2012, coprendo sia l’accertamento sulle imposte dirette e IVA, sia le sanzioni irrogate.

3. Regime delle spese processuali: Per quanto riguarda le spese legali, la Corte ha applicato la normativa specifica per questi casi (art. 1, comma 198, Legge 197/22), stabilendo che le spese del processo estinto restano a carico della parte che le ha anticipate. Non vi è, quindi, una condanna alle spese per la parte soccombente.

4. Insussistenza del doppio contributo unificato: Infine, essendo il processo estinto per una causa esterna al merito del ricorso, la Corte ha precisato che non sussistono i presupposti per il versamento del cosiddetto “doppio contributo unificato”, una sanzione prevista per i ricorsi inammissibili o infondati.

Le Conclusioni

Questa ordinanza conferma la grande utilità degli strumenti di definizione agevolata come meccanismo per porre fine a contenziosi tributari lunghi e onerosi. La decisione ribadisce un principio di civiltà giuridica: quando il contribuente sceglie di chiudere la partita con il Fisco attraverso le vie indicate dalla legge, il processo perde la sua ragion d’essere e deve essere dichiarato estinto. Di particolare rilievo è l’effetto estensivo della definizione ai coobbligati, che garantisce una soluzione unitaria e definitiva per tutte le parti coinvolte nella medesima controversia fiscale.

Cosa succede a un processo tributario se il contribuente aderisce alla definizione agevolata della lite?
Il processo viene dichiarato estinto, poiché viene a mancare l’oggetto stesso del contendere a seguito della sanatoria della pendenza tributaria.

Se un’associazione aderisce alla definizione agevolata, tale beneficio si estende anche ai suoi legali rappresentanti coobbligati nel medesimo giudizio?
Sì, la normativa prevede espressamente che la definizione perfezionata da un coobbligato giova anche agli altri, inclusi coloro per i quali la controversia non è più pendente, portando all’estinzione del processo per tutti.

In caso di estinzione del processo per definizione agevolata, chi paga le spese legali?
Le spese del processo restano a carico della parte che le ha anticipate. Non è prevista una condanna alle spese a carico di una delle parti.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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