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Definizione agevolata: come estingue il giudizio

Una società impugnava una cartella di pagamento per imposte non versate. Dopo un lungo iter giudiziario giunto fino alla Corte di Cassazione, la controversia si è conclusa prima di una decisione nel merito. La società ha aderito a una definizione agevolata, pagando quanto dovuto secondo la procedura speciale. La Corte Suprema ha quindi dichiarato l’estinzione del giudizio, confermando l’efficacia di questo strumento per chiudere le liti fiscali pendenti.

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Pubblicato il 10 novembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Definizione Agevolata: La Via d’Uscita dal Contenzioso Tributario

La definizione agevolata, nota anche come ‘pace fiscale’ o ‘rottamazione’, rappresenta uno strumento cruciale per i contribuenti che desiderano chiudere le proprie pendenze con il Fisco. Una recente ordinanza della Corte di Cassazione ha ribadito come l’adesione a queste procedure possa determinare la fine di un lungo e complesso processo tributario, anche quando sono in gioco questioni di diritto europeo. Vediamo come.

I fatti del caso

Una società a responsabilità limitata riceveva una cartella di pagamento per oltre 158.000 euro, relativa a imposte (IRPEF, IRAP e IRES) non versate per l’anno 2004. La pretesa fiscale nasceva da un controllo automatizzato effettuato dall’Agenzia delle Entrate.

La società decideva di impugnare l’atto, dando inizio a un contenzioso. Inizialmente, la Commissione Tributaria Provinciale accoglieva il ricorso del contribuente. Contro questa decisione, l’Agenzia delle Entrate proponeva appello, ma anche la Commissione Tributaria Regionale confermava la sentenza di primo grado, condannando l’Ufficio al pagamento delle spese.

L’Agenzia delle Entrate non si arrendeva e portava il caso dinanzi alla Corte di Cassazione, lamentando un errore di diritto. La questione principale sollevata dall’Agenzia riguardava l’illegittimità, secondo il diritto dell’Unione Europea, di alcune agevolazioni fiscali di cui la società aveva beneficiato, considerate aiuti di Stato incompatibili con il mercato comune.

La Svolta del Processo con la Definizione Agevolata

Mentre il giudizio era pendente in Cassazione, la società contribuente ha colto l’opportunità offerta da una delle leggi sulla definizione agevolata (in particolare, il D.L. n. 119/2018). Ha presentato la domanda di adesione e ha versato la prima rata, documentando il tutto in tribunale.

Questa mossa ha cambiato radicalmente le sorti del processo. La normativa sulla rottamazione delle liti prevede, infatti, che l’adesione e il corretto pagamento degli importi dovuti possano portare all’estinzione del giudizio pendente. La Corte di Cassazione, quindi, non è entrata nel merito della complessa questione sugli aiuti di Stato, ma si è concentrata sull’effetto prodotto dalla definizione agevolata.

Le motivazioni

La Corte ha constatato che la contribuente aveva regolarmente aderito alla procedura di definizione agevolata, come previsto dalla legge. La normativa specifica (art. 6 del D.L. n. 119/2018) stabilisce che, in caso di adesione, il processo viene sospeso e, se nessuna delle parti presenta un’istanza per la prosecuzione entro un determinato termine, il giudizio si estingue.

Nel caso di specie, la documentazione prodotta dalla società attestava l’avvenuta adesione e il pagamento. Inoltre, nessuna delle parti aveva chiesto di proseguire la causa entro il termine di legge. Pertanto, i giudici supremi non hanno potuto fare altro che prendere atto del verificarsi della condizione prevista dalla norma e dichiarare l’estinzione dell’intero giudizio. La Corte ha inoltre specificato che le spese legali restano a carico della parte che le ha anticipate, come tipicamente avviene in questi casi.

Le conclusioni

Questa ordinanza conferma la potenza dello strumento della definizione agevolata. Essa non solo offre un vantaggio economico al contribuente, che può chiudere i propri debiti fiscali a condizioni favorevoli, ma rappresenta anche una via d’uscita certa e definitiva dai processi tributari. L’adesione a queste procedure prevale sul merito della controversia, permettendo di bypassare l’analisi di questioni giuridiche complesse e dall’esito incerto, come quella degli aiuti di Stato sollevata dall’Agenzia. Per i contribuenti coinvolti in liti fiscali, monitorare e valutare attentamente le finestre normative per le definizioni agevolate è, quindi, una strategia processuale di primaria importanza.

Aderire a una definizione agevolata può chiudere una causa in corso?
Sì, la Corte di Cassazione ha confermato che l’adesione a una procedura di definizione agevolata, seguita dal regolare pagamento, comporta l’estinzione del giudizio tributario pendente.

Cosa succede se, dopo l’adesione alla definizione agevolata, nessuna delle parti chiede di proseguire il processo?
Se nessuna delle parti presenta un’istanza per la trattazione della causa entro i termini previsti dalla legge, il processo si estingue automaticamente per legge, come avvenuto nel caso esaminato.

La Corte si è pronunciata sulla legittimità delle agevolazioni fiscali contestate come aiuti di Stato?
No. L’estinzione del giudizio a causa della definizione agevolata ha impedito alla Corte di esaminare e decidere nel merito della questione. La procedura di definizione ha assorbito e superato il tema del contendere.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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