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Definizione agevolata: Cassazione estingue giudizio

Una fondazione, ritenuta responsabile per i debiti fiscali di una società liquidata di cui era socia unica, ha presentato ricorso in Cassazione contro una cartella di pagamento. Durante il procedimento, le parti hanno aderito alla “definizione agevolata delle controversie tributarie” prevista dalla Legge 197/2022. Di conseguenza, la Corte di Cassazione ha dichiarato l’estinzione del giudizio per cessazione della materia del contendere, stabilendo che ogni parte sostenesse le proprie spese legali.

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Pubblicato il 8 novembre 2025 in Diritto Tributario, Giurisprudenza Tributaria

Definizione agevolata: la Cassazione chiude il processo tributario

Una recente sentenza della Corte di Cassazione, la n. 7547 del 21 marzo 2024, offre un chiaro esempio di come la definizione agevolata delle controversie tributarie possa rappresentare una via d’uscita efficace da contenziosi lunghi e complessi. Il caso riguardava una fondazione di previdenza, chiamata a rispondere di un debito fiscale risalente agli anni ’70 e ’80 di una società immobiliare di cui era stata socia unica. Grazie all’adesione alla tregua fiscale, il lungo percorso giudiziario si è concluso con l’estinzione del procedimento.

I Fatti di Causa: Una Controversia Pluriennale

La vicenda ha origine da un avviso di accertamento per l’imposta INVIM straordinaria, relativa all’incremento di valore di un prestigioso immobile a Roma tra il 1972 e il 1982. La società proprietaria dell’immobile è stata successivamente posta in liquidazione e cancellata dal registro delle imprese nel 1993. L’Agenzia delle Entrate, di conseguenza, ha agito nei confronti della fondazione, quale ex socia unica, per il recupero del debito tributario.

Ne è scaturito un contenzioso che ha attraversato tutti i gradi della giustizia tributaria, fino ad approdare in Corte di Cassazione. La fondazione contestava la legittimità della cartella di pagamento, mentre l’Agenzia delle Entrate ne sosteneva la validità. Durante la pendenza del giudizio di legittimità, è intervenuta una normativa che ha cambiato le carte in tavola.

La Svolta con la Definizione Agevolata delle Controversie

La Legge n. 197 del 2022 ha introdotto una nuova possibilità di definizione agevolata per le liti fiscali pendenti, inclusi i giudizi in Cassazione. Cogliendo questa opportunità, la fondazione ha presentato domanda di adesione e ha provveduto al pagamento integrale di quanto dovuto secondo i termini della normativa. A seguito di ciò, entrambe le parti hanno depositato una memoria congiunta, chiedendo alla Corte di dichiarare l’estinzione del procedimento per cessazione della materia del contendere.

La Decisione della Cassazione: Applicazione della Tregua Fiscale

La Corte di Cassazione, preso atto dell’avvenuto perfezionamento della definizione agevolata, non ha potuto fare altro che accogliere la richiesta congiunta delle parti. Ha quindi dichiarato l’estinzione del giudizio, ponendo fine a una controversia che si protraeva da decenni. La decisione non entra nel merito delle ragioni originarie del contendere, ma si limita a certificare la conclusione della lite per via transattiva, come previsto dalla legge.

Le Motivazioni

Le motivazioni della Corte sono di natura prettamente procedurale e si fondano sulla diretta applicazione della normativa speciale. La Legge n. 197/2022 prevede espressamente che, una volta perfezionata la procedura di definizione agevolata con il pagamento degli importi dovuti, il processo pendente debba essere dichiarato estinto.

Un punto rilevante chiarito dalla sentenza riguarda le spese di giudizio. In linea con quanto disposto dalla legge sulla tregua fiscale (art. 1, comma 197), la Corte ha stabilito che le spese legali restano a carico della parte che le ha anticipate. Questo significa che non vi è una condanna alle spese per la parte soccombente, ma ciascuno sopporta i propri costi.

Infine, la Corte ha specificato che non è dovuto il cosiddetto ‘doppio contributo unificato’. Questa sanzione, prevista in caso di rigetto, inammissibilità o improcedibilità del ricorso, non si applica nei casi di estinzione del giudizio per cause diverse, come appunto la cessazione della materia del contendere a seguito di una definizione agevolata. Questa precisazione è importante perché conferma la natura non sanzionatoria della conclusione del processo tramite tregua fiscale.

Le Conclusioni

La sentenza in esame conferma la piena efficacia degli strumenti di definizione agevolata come meccanismo per deflazionare il contenzioso tributario e offrire una soluzione certa e definitiva a liti pendenti da molto tempo. Per i contribuenti, rappresenta la possibilità di chiudere una pendenza fiscale a condizioni vantaggiose, evitando i costi e le incertezze di un giudizio. Per l’amministrazione finanziaria, consente un incasso certo e immediato. La pronuncia ribadisce inoltre un principio fondamentale: le norme speciali sulla tregua fiscale, incluse quelle su spese e sanzioni accessorie, prevalgono sulle regole ordinarie del processo, garantendo la piena attuazione della volontà del legislatore di incentivare la risoluzione concordata delle controversie.

Cosa succede a un processo tributario in Cassazione se il contribuente aderisce alla definizione agevolata?
Il processo viene dichiarato estinto per ‘cessazione della materia del contendere’, ponendo fine alla controversia senza una decisione nel merito della questione originaria.

Chi paga le spese legali in caso di estinzione del giudizio per definizione agevolata?
Come specificato dalla normativa sulla tregua fiscale (Legge 197/2022) e confermato dalla Corte, le spese restano a carico della parte che le ha anticipate. Non c’è una condanna al pagamento delle spese della controparte.

Si deve pagare il ‘doppio contributo unificato’ se il ricorso in Cassazione si estingue per adesione alla tregua fiscale?
No. La Corte di Cassazione ha chiarito che questa sanzione non è applicabile, poiché è prevista solo per i casi di rigetto, inammissibilità o improcedibilità del ricorso, e non per l’estinzione del processo dovuta a una definizione agevolata.

La selezione delle sentenze e la raccolta delle massime di giurisprudenza è a cura di Carmine Paul Alexander TEDESCO, Avvocato a Milano, Pesaro e Benevento.

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